


Tematiche Etiche (101)
Avere cura del creato. Rilettura del decalogo: il settimo comandamento (Cettina Militello)
Non rispettare l'integrità della creazione è offendere sì aria, acqua, terra, ma soprattutto è offendere le persone, ostentare disprezzo verso di esse, derubarle del bene più vero.
Territorio bene comune. Nel nome del popolo sovrano (Paolo Maddalena)
Con l’enciclica Laudato si', papa Francesco ci propone, scuotendo incancrenite concezioni ancora radicate nell’immaginario collettivo e in buona parte dello stesso mondo cattolico, una nuova visione del mondo.
Il fine vita. Umanizzare il morire umano (Cataldo Zuccaro)
L’evento della morte fa parte dell’esperienza del vivere. E’ perciò molto significativo recuperare l’evento del morire dentro il processo del vivere: l’uomo che sta morendo in realtà sta vivendo, è lui il protagonista. Ciò vuol dire che ciascuno può intervenire sulla propria morte. Come?
Un ethos mondiale della cura. Per evitare l’abisso (Leonardo Boff)
La coscienza collettiva sta lentamente incorporando la sfida di provvedere alla casa comune, rendendola abitabile per tutti, conservandola nella sua generosità e preservandola nella sua integrità e nel suo splendore. Nasce da qui un ethos mondiale della cura e della responsabilità collettiva, in grado di unire gli esseri umani al di là delle loro differenze culturali, affinché si sentano di fatto come figli e figlie della Terra, che la amano e la rispettano come propria madre.
L'amore fatto polvere (José Gonzàlez Faus)
È tesi della cultura attuale che la sessualità continui ad essere un argomento pendente per la Chiesa. In questa tesi c'è una buona parte di verità. Tuttavia bisogna aggiungere che anche per la nostra cultura la sessualità continua ad essere un argomento pendente.
La dimensione religiosa della famiglia nell’epoca della secolarizzazione (Marciano Vidal)
Il matrimonio, la famiglia non sono più quelli di una volta. Sono ben differenti da quello che erano nell'era pre-industriale, "sacralizzati" dalla Chiesa che li ingessava in norme diventate anche sociali e culturali. Se matrimonio e famiglia sono cambiati, se da "sacralizzati" sono diventati "secolarizzati", "deistituzionalizzati", non è dunque l'ora che la Chiesa lasci l'antico approccio e fondi la sua azione pastorale sull'accompagnamento e sulla cura? Non è l'ora che assuma l'immagine del "samaritano" e abbandoni l'immagine sacrale del "sacerdote"?
Il secondo comandamento, "Non nominare il nome di Dio invano", ci mette dinanzi al paradosso di un Dio che invece bisogna evocare/invocare. Paradosso che chiede di essere interpretato e sciolto con molta accortezza e leggerezza.
Nel kamikaze la vita si autodistrugge e con la vita se ne va ogni speranza. Quando poi questa scompare, non resta che la mera soddisfazione della vendetta, l'amaro sapore dell'odio. Non si dica che Dio assicura felicità e compensi nell'altra vita a chi uccide. Chi alza la mano contro il suo simile è come Caino.
Il vero e il bello (Cettina Militello)
Rilettura del decalogo: l'ottavo comandamento. Che cos'è la bellezza? Perché rapportarla alla verità? Nella Scrittura c'è un'eco gioiosa dell'esperienza del bello nel rapporto tra Dio e l'essere umano. L'uomo è fatto a immagine di Dio, la sua somiglianza è epifania della divina bellezza.
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