


Dossier Speranza (104)
Un cristiano vive questa virtù come atteggiamento critico. Nessuna realizzazione umana lo può soddisfare pienamente e tenderà sempre verso qualcosa d'altro, da conquistare e da ricevere in dono.
Se è vero che il corpo parteciperà un giorno a questi beni misteriosi, fin d'ora può parteciparvi per quello che è, quando Dio dà la grazia allo spirito.
La speranza come liberazione (Desmond Tutu)
La teologia della liberazione non è un semplice gioco intellettuale, né una pura elucubrazione: le questioni che tratta sono questioni di vita e di morte per coloro cui si rivolge.
Quando il bambino era bambino, /non sapeva di essere un bambino, /per lui tutto aveva un’anima /e tutte le anime erano un tutt’uno.
Il futuro colorato di speranza (Enzo Bianchi)
Il bilancio che ciascuno di noi fa sui dodici mesi trascorsi è sempre condizionato dalle aspettative che aveva nutrito nell'anno precedente e, specularmente, orienta le speranze per l'anno a venire, soprattutto quando ci veniamo a trovare alla fine di un decennio...
Nell'ora oscura dell'alba (Pedro Casaldáliga)
Un mondo migliore è possibile
E’ iniziato da due anni il secolo XXI e il mondo continua ad essere crudele e solidale, ingiusto e fiducioso. C’è ancora la guerra e c’è l’impero, e l’impero ha inventato la guerra preventiva. Il mondo si divide ancora almeno in tre: Primo, Terzo e Quarto.
Una voce di speranza sulle colline (Maria Luisa Casiraghi)
Burundese, di etnia tutsi, Marguerite Barankitse, detta Maggie, è una figura di primo piano nella difesa dei diritti dei bambini e ragazzi, emarginati per vari motivi dalla società, e per il suo indomabile e coraggioso impegno a favore della pace e riconciliazione.
Il segreto della vita di Pedro Casaldàliga (Benjamin Forcano)
Pare che per Pedro sia stato molto chiaro: il suo atteggiamento di fronte ai poveri definisce il suo atteggiamento di fronte a Dio. Ed è per questo che da giovane prese la decisione di andare in missione: per rendere effettiva l'opzione per i poveri.
Vale la pena impegnarsi per una società come questa? (Ivan Illich)
Cinquant'anni fa, gran parte delle parole che un americano sentiva, venivano rivolte personalmente a lui come individuo o a qualcuno che gli stava vicino.
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