


Mondo Oggi - Economico (104)
sono proseguiti fra alti e bassi e negli ultimi mesi si è verificata
una accelerazione, tanto da far prospettare al direttore WTO, Pascal
Lamy, di riunire d'urgenza un incontro ministeriale in questo mese di
maggio.
Ma facciamo un passo indietro.
Nell'autunno scorso qualcuno aveva iniziato a lanciare l'allarme: le
scorte di cerali erano scese ai minimi storici, il prezzo si era
impennato.
Saranno guai, scrisse ad esempio Lester Brown, puntando il dito contro
gli agro-carburanti, accusati di concorrere all'aggrarsi della
situazione di crisi alimentare.
La crisi dei crediti ipotecari americani a rischio continua
Dissipatosi lo stupore di
questa estate, si è potuto pensare che la crisi dei mutui ad
alto rischio sarebbe stata passeggera, che si sarebbe limitata a
rivelare le perdite di banche irresponsabili, e che si sarebbe potuto
passare ad altro. Non è stato così. Quando la
situazione sembrava raddrizzata alla fine di ottobre 2007, i tassi
interbancari hanno in seguito ricominciato ad esser tesi, rivelando
che la fiducia non era ancora ripristinata. Durante tutto il mese di
dicembre, le banche centrali hanno dovuto immettere massicciamente
nuova liquidità.
Il Crédit Agricole è colpito dalla crisi dei crediti immobiliari a rischio.
La crisi finanziaria dei crediti immobiliari a rischio, partita dagli Stati Uniti questa estate, raggiunge le banche francesi. Quest’ultime avevano finora dichiarato che esse erano risparmiate, non avendo finanziato affatto o molto poco le famiglia statunitensi e investito poco nei profitti finanziari rischiosi, spalleggiate dalle famose “subprimes”. Pensavano anche di rimanere indenni. Non è così, evidentemente, anche se la degradazione dei loro conti sembra non essere paragonabile a quella di creti istituti americani, britannici o tedeschi.
Cinque banche centrali unite per evitare una recessione
Dopo gli attentati
dell’11 settembre, non si era più visto un tale scenario. Le
banche centrali dei più grandi paesi industrializzati hanno
lanciato, mercoledì 12 dicembre, una vasta operazione
concertata sui mercati di creditoper tentare di placare le tensioni
crescenti causate dalla crisi dei mutui ad alto rischio. La FED, la
BCE, la Banca Nazionale Svizzera, la BOE e la Banca del Canada hanno
annunciato una serie di misure tecniche destinate ad offrire
liquidità – denaro disponibile – a un sistema bancario al
limite del soffocamento.
Viene
spontaneo domandarsi quali siano state le carte vincenti che hanno
permesso alla Cina di emergere dallo status di paese in via di
sviluppo, diventando così una nazione «pericolosa»
per gli altri stati del mondo. Per quale motivo Cina e Africa, un
tempo entrambe considerate paesi del terzo mondo, adesso sembrano non
condividere più gli stessi problemi che una volta le
accomunavano?
giro di pochi anni, alcune capitali dell’Africa dell’Ovest hanno
visto un cambiamento radicale del traffico su due ruote. I motorini,
mezzo principale di trasporto della popolazione cittadina a
Ouagadougou come a Cotonou, si sono rapidamente moltiplicati. Gli
indistruttibili Yamaha giapponesi, assemblati in Burkina Faso sono
stati soppiantati dai Jailing, Sukinda, Yashua e tanti altri nomi di
fantasia. Ma anche Yamaha contraffatti. Tutti «made in China».
A un terzo del costo.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo.
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani".
Robert Kennedy
Indipendenza finanziaria targata Bancosur
In giugno è stato firmato in Argentina l’atto costitutivo del Banco del Sur (Bancosur), cui aderiscono Argentina, Bolivia, Brasile, Ecuador, Paraguay e Venezuela. L’entrata in funzione effettiva dell’organismo - che potrà contare su un capitale di sette miliardi di dollari - è avvenuta a fine giugno, con una cerimonia d’inaugurazione a Caracas. Il Banco del Sur avrà la sua sede principale a nella capitale venezuelana e uffici a Buenos Aires e a La Paz.
Si tratta di un importante progetto finanziario regionale, che rientra nel cammino verso l’integrazione del Sudamerica e che, allo stesso tempo, può essere letto come un modo per rafforzare i Paesi dell’area Mercosur (mercato comune dell‘America meridionale).
I principali promotori dell’iniziativa sono stati il presidente venezuelano Hugo Chàvez e il suo omologo argentino Nestòr Kirchner, che tempo fa aveva già rotto i ponti con l’Fmi, cancellando completamente il debito del suo Paese.
L’obiettivo principale dell’organismo è garantire l’indipendenza finanziaria del continente, facendo leva sulle ingenti riserve di dollari accumulate negli ultimi tempi dai Paesi sudamericani, soprattutto dal Venezuela. Recentemente il cancelliere venezuelano Nicolàs Maduro ha assicurato che il Banco del Sur è «un’ alternativa forte» per porre fine al monopolio dei tradizionali enti finanziari internazionali. Riferendosi all’Fmi e alla Banca mondiale, Maduro ha spiegato: «Loro ci pagano due o tre punti percentuali per il nostro denaro e in cambio ci fanno pagare l’8 o il 10 per cento di interessi per prestarci il nostro stesso denaro. Ci saccheggiano».
Il nuovo organismo di credito, che è stato concepito come «la banca per lo sviluppo del futuro», ha tra i suoi obiettivi principali quello di attrarre investimenti economici verso l’America Latina e sostenere la realizzazione di grandi progetti infrastrutturali. Chàvez ha già proposto il progetto anche al Paesi non allineati, a quelli asiatici e africani. Il tempo dirà se si tratta di una trovata ideologica o un efficace volano per lo sviluppo.
Di Alessandro Armato
MM/8-9/07
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