


Psicologia e Spiritualità (53)
“Sono candide le mie tempie, il capo è calvo. La dolce giovinezza ormai è svanita e devastati sono i denti. Della vita gioiosa ormai mi resta solo il ricordo del suo tempo breve. Spesso mi lamento per la paura degli inferi. Tremendo è l'abisso dell'Ade e inesorabile è anche la sua discesa...” (Anacreonte, VI-V sec. a.C).
Il dolore, come l'amore, ha bisogno dei suoi tempi; non si può velocizzare la guarigione dal lutto con ricette preconfezionate o tabelle di marcia fissate dall'aiutante. «Tutti sanno dare consigli e conforto al dolore che non provano», ha lasciato scritto W. Shakespeare.
La terapia del raccontare (Luciano Sandrin)
«I più, a quanto ci è dato vedere, sbagliano, perché si esercitano nell'arte del dire prima di essersi impratichiti in quella di ascoltare, e pensano che per pronunciare un discorso ci sia bisogno di studio, ma che dall'ascolto, invece possa trarre profitto anche chi vi si accosta in modo improvvisato» (Plutarco).
«Negli slogan dominanti, la fragilità è immagine della debolezza inconsistente... Invece in essa si nascondono valori di sensibilità, di gentilezza e dignità, che sono nella vita, e che consentono di immedesimarci con facilità negli stati d'animo e nei modi d'essere esistenziali degli altri da noi».
Accanto sino alla fine (Arnaldo Pangrazzi)
L'ultimo viaggio nella vita delle persone, segnato spesso da una malattia terminale grave, è un alternarsi di paure e di speranze che sono sperimentate dai protagonisti. E la paura può avere diversi volti, tra i quali spiccano su tutti inquietudine, confusione, ansietà e angoscia.
Un po’ d’umorismo per vivere meglio (Luciano Sandrin)
L'umorismo è il sale della vita... è ciò che permette di guardarsi e guardare all'esistenza cogliendone le sfumature... è la capacità intelligente di rappresentare l'aspetto comico della realtà: migliora la salute e stempera l'atmosfera nelle diverse situazioni difficili.
Quando l’intelligenza va in vacanza (Luciano Sandrin)
Non è vero che solo gli stupidi commettono sciocchezze: questa e lo tesi che lo psicologo e accademico italiano, Paolo Legrenzi, svolge, con una narrazione scientificamente fondata e allo stesso tempo gradevole, nei libro: Non occorre essere stupidi per fare sciocchezze.
La speranza è tipica dell'uomo, sempre mosso dal desiderio di una vita più felice di quella che vive nel presente. Nelle relazioni non si tratta tanto di "dare" speranza quanto di “non toglierla”, perché la speranza aiuta a vedere la propria situazione da un’altra prospettiva.
Ci sono persone che si concentrano più sulle difficoltà vissute come ostacoli insormontabili, e non come sfide e opportunità di crescita. Altre hanno invece un atteggiamento positivo, pur con una visione realistica della situazione.
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