Introduzione
Introduzione alla storia della salvezza
1. Il posto del corso nel piano degli studi teologici
La teologia dogmatica dell’ultimo cinquantennio ha subìto un profondo mutamento: è passata dal sistema positivo-scolastico, saldamente sostenuto dalla filosofia aristotelico-tomista e basato sul concetto aristotelico di “scienza”, ad una considerazione più attenta della storia della salvezza come trama del sistema teologico. Per S. Tommaso l’oggetto formale della teologia è «Dio sotto l’aspetto della sua deità».
Lezione Prima. Mysterium salutis e gli studi teologici
Lezione Prima
MYSTERIUM SALUTIS E GLI STUDI TEOLOGICI
I venti secoli della teologia cristiana si possono raggruppare intorno a quattro grandi prospettive:
1. L’ideale gnostico-sapienziale della teologia (fino al IV sec.)
Il fine che persegue la gnosi (= conoscenza) è di risolvere, non tanto in modo speculativo, quanto concreto e globale, il problema umano totale.
Il mezzo essenziale a questo scopo è una. “conoscenza” superiore delle cose e dell’uomo. Questa conoscenza è di natura religiosa. La conoscenza gnostica suppone l'accordo di tutta la vita, al quale ci si prepara con la purificazione morale e ascetica.
Lezione Seconda. Fede, teologia, storia della salvezza
Lezione Seconda
Fede, teologia, storia della salvezza
1. La fede in rapporto alla teologia
Se consideriamo la teologia come atto dell’uomo, essa può essere indicata con l’espressione classica di intellectus fidei, intelligenza della fede. La teologia in questo senso soggettivo suppone la fede e la luce della fede: essa nasce quando la fede, mediante un movimento di appropriazione e di riflessione intellettuale, muove verso una conoscenza delle cose credute (fides quaerens intellectum), senza cessare per questo di essere fede.
Lezione Terza. Abramo, padre dei credenti
Lezione Terza
Abramo, padre dei credenti
Introduzione
Il canone della messa romana, dopo la consacrazione del pane e del vino, invoca la benevolenza divina sull’offerta della Chiesa, come si manifestò nel sacrificio di Isacco: «sacrificium patriarchae nostri Abrahae».
Isacco è figura di Cristo (1) . Abramo è il padre: non solo delle generazioni successive, Isacco e Giacobbe; ancora secoli più tardi si dirà di lui in Israele «nostro padre Abramo». Non a caso gli si attribuisce il nome di padre. Le figure del periodo più antico sono legate agli avvenimenti decisivi e fondamentali della storia d’Israele: ad esse si dà il nome di padri, patriarchi. Ma Abramo emerge dal gruppo dei patriarchi come padre di Israele nel vero senso della parola.
Lezione Quarta. Il Dio liberatore nell'esperienza dell'esodo
Lezione Quarta
Il Dio liberatore nell'esperienza dell'esodo
Introduzione
Il Credo di Israele, contenuto in Gios. 24,2-13 e in Dt. 26,5-9, descrive l’intero cammino della storia salvifica vissuta da Israele. Il punto centrale della fede israelitica è la proclamazione della liberazione dall’Egitto.
Questo evento era già stato anticipato nelle narrazioni patriarcali (cfr. Gen. 15,13: «Sappi che i tuoi discendenti saranno forestieri in un paese non loro; saranno fatti schiavi e saranno oppressi per quattrocento anni»).
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