Sabato, 23 Settembre 2023
Fausto Ferrari

Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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Nel sentire comune è difficile pensare che la preghiera possa essere altro dal domandare. Abbiamo un lungo vissuto culturale e religioso che rinsalda in modo quasi indissolubile questo asse.

La normalità della vita è fatta dallo stupore e dal gusto per le mille, piccole cose quotidiane che la compongono. Il vivere richiede un'attenzione al particolare.

La speranza non nega le fatiche e le lacrime, la prostrazione e le debolezze, non volge altrove lo sguardo, ma sorprende. Essa aiuta a comprendere che domani andrà meglio, eppure soltanto se non si dimentica tutto ciò che oggi si sta vivendo.

Giovedì 02 Aprile 2020 16:16

Solitudini (Faustino Ferrari)

La solitudine è un'esperienza soggettiva un po' strana. Non si ha bisogno soltanto di luoghi solitari o di deserti per sperimentarla. Si vive anche nel mezzo di una folla, abitando in una popolosa metropoli...

Mercoledì 01 Aprile 2020 13:40

Nomi, volti, storie (Faustino Ferrari)

Noi siamo nomi e volti. Noi siamo storie. Nessun numero riesce a descrivere – seppur lontanamente – quello che siamo.

L'attuale stato d'eccezione imposto dall'epidemia evidenzia ancora con più forza ed attualità la necessità di un altro tipo di livella, causata non dalla condizione della morte, ma resa indispensabile dallo stato della vita sul pianeta.

Lunedì 30 Marzo 2020 17:40

Toccare e non toccare (Faustino Ferrari)

Mentre il toccare i corpi (compreso il nostro – o, almeno, una parte di esso) sta diventando un tabù, si è significativamente accentuato il nostro toccare gli oggetti. Possiamo anche toccare gli animali, ma non gli esseri umani...

Giovedì 26 Marzo 2020 16:30

E dopo? (Faustino Ferrari)

Ma il dopo sarà anche il tempo di ragionare sul perché delle cose. Perché là ove si mostrano i limiti, soprattutto in uno stato d'eccezione, bisogna trovare le soluzioni migliori.

Usare per la cura delle persone il linguaggio militare è da folli. Sottintende sì che la malattia è il nemico da sconfiggere, ma il portatore della malattia (il paziente infetto da coronavirus) corre il pericolo di non essere più una persona da curare, ma un corpo estraneo da combattere.

Che conseguenze produrrà lo stato d'eccezione generato dall'epidemia del coronavirus? Giungeremo ad adeguarci, ritenendo ormai normale e socialmente accettato questo modo di morire?

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