


La battaglia di Fincantieri
di Marco Arturi
da Carta
Nei cantieri navali esplode la rabbia operaia. La vicenda Fincantieri – originata dalla presentazione di quello che più che a un piano industriale somiglia a un bagno di sangue: 2551 esuberi, chiusura dei cantieri di Castellammare di Stabia e Sestri Ponente, ridimensionamento di Riva Trigoso – ha innescato una serie di proteste che in alcuni casi hanno assunto i connotati della rivolta. Perché questa storia ha almeno due caratteristiche anomale: a licenziare è lo Stato e a essere licenziate sono intere collettività.
Libertà della volpe e libertà delle galline
da Fondazione Roberto Franceschi onlus
Dopo il secolo dei totalitarismi, un nuovo mostro tirannico l’individualismo senza freni che distrugge la società
Questo referendum s'ha da fare
di Giampolo Petrucci
da Adista
Non ha tregua la mobilitazione del mondo cattolico per la campagna referendaria promossa in occasione del voto del 12 e 13 giugno prossimi. E con sempre più veemenza, nonostante i recenti tentativi del governo di affossare i quesiti referendari sul nucleare – lo stesso Silvio Berlusconi ha ammesso di voler evitare il parere vincolante dell’elettorato, sempre più avverso al progetto nuclearista – e sulla privatizzazione della gestione delle risorse idriche.
La dittatura del nucleare
di Riccardo Iacona
da Carta
Sono ancora enormi e irrisolte le questioni che Chernobyl lascia a queste e alle future generazioni: a cominciare dagli enormi depositi dove sono stati sotterrati decine di migliaia di metri cubi di materiale radioattivo, praticamente tutto quello che c’era nel raggio di trenta chilometri dalla centrale: dai trattori dei contadini, ai mobili delle case, ai carri armati e agli elicotteri dell’esercito arrivati sul posto, tutto preso e infilato sottoterra.
L’Enel, il nucleare e i mapuche
di Luca Manes
da Carta
Appena due anni fa l’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti ha rilasciato un’intervista al Sole 24 Ore in cui diceva: «Ci sono circa cinquecento impianti nucleari nel mondo, alcuni in zone altamente sismiche come il Giappone, ma si tratta di impianti pronti a resistere anche a terremoti di intensità pari a nove gradi sulla scala Richter».
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