Se l’albero di cui si parla non è una pianta, ma simboleggia l’impossibilità da parte dell’uomo di fare tutto e da sé, allora anche la morte probabilmente non è quella fisica. Essa rappresenterebbe non la fine della vita, ma “una esposizione a rischi mortali”...
Il ribaltamento straniante dell'idea del divino presente in tutti i percorsi religiosi è, questo sì, radicale ed assoluto. Si assiste ad una sorta di piroetta ad effetto, al punto che lo stesso Dio della minaccia e della punizione, della distruzione e della perentorietà, diviene il Dio della consolazione e del perdono, della misericordia e, soprattutto, della pace.
I Padri della Chiesa non hanno elaborato una catechesi sistematica fondata sui dieci comandamenti e bisogna attendere sant’Agostino per leggere un commentario al Decalogo che sarà ripreso e ampliato dai teologi del Medioevo, come san Tommaso D’Aquino o san Bonaventura. In realtà il Decalogo è citato spesso presso i Padri greci o latini per la sua seconda parte, che concerne il prossimo, o anche in modo indiretto quando riportano il Discorso della montagna (Mt 5,21-27).
Il dialogo è inteso qui non come un'attività tra le altre della vita ecclesiale, ma come la modalità con cui tutto viene realizzato dalla e nella Chiesa. È attraverso questo triplice dialogo - con il popolo, specialmente con i poveri, con le loro culture, e con le loro religioni - che il cristianesimo mondiale porta avanti la sua missione evangelizzatrice...
Anselmo d'Aosta, noto anche come Anselmo di Canterbury (Aosta, 1033 o 1034 – Canterbury, 21 aprile 1109), è stato un teologo, filosofo, monaco e arcivescovo, considerato tra i massimi esponenti del pensiero medievale di area cristiana.
Gesù per il credente assume proporzioni più ampie di quelle segnalate in questa ricostruzione, solo che il suo di più (la "filiazione divina" e la sua attuale condizione di gloria) non è oggetto di ricerca storica ma proposta e adesione di fede.
In occasione del Giubileo di Misericordia, Papa Francesco ha annunciato di seguire un itinerario che si identifica nelle opere di misericordia corporali e spirituali come ce le indica il catechismo della Chiesa cattolica e che qui di seguito pubblichiamo con una brevissima riflessione.
Testo della relazione tenuta al seminario promosso dai Padri Maristi sul tema Di fronte alla globalizzazione dell'indifferenza, c'è ancora posto per la misericordia? (La Neylière - Lione, 29-31 marzo 2016).
La nostra società si sta interrogando sulla sua capacità di amare. La misericordia può aiutarci a provarci sempre di nuovo, mettendo l’accento su tre passaggi fondamentali.
Maria, madre di misericordia, ci permette di scoprire l'Eva primitiva, la madre dei viventi. Il parto materno della Chiesa e di Maria ci ricorda la nostra comune origine: siamo i figli di Eva. Ci rimanda all'unica paternità di Dio, nostro Creatore, che ci ha costituito tutti fratelli e sorelle gli uni degli altri.