L' Apostolo ha messo in luce il legame inscindibile che esiste tra eucaristia e comunità, tra celebrazione del corpo del Signore, donato agli uomini nella morte, e l' esistenza dei credenti, membra del corpo di Cristo, fondata sulla solidarietà e sull'amore.
In tutte le celebrazioni liturgiche i riti iniziali hanno proprio lo scopo di creare quell'ambiente umano su cui è possibile costruire l'assemblea cristiana, anzi la Chiesa, la famiglia di Dio.
In realtà, il pericolo è in noi. Dentro di noi. È il nostro modo di guardare il mondo e la realtà. Sono le paure che lasciamo prosperare in noi ed intorno a noi.
È giunto il tempo di fare spazio alta creatività dello Spirito che si dona informe diverse e disegna la realtà senza preoccuparsi di omologarla. Allora, perché non cogliere la figura inedita del poliedro come "segno dei tempi" per la Chiesa?
Quando ci rivolgiamo a Maria, non possiamo non cogliere infatti quei tratti misericordiosi che hanno segnato il suo cammino e interpellano il nostro.
La speranza non abita più qui. Ha abbandonato le nostre contrade, ormai colme di individualismo e di egoismi.
La teoria della soddisfazione di Anselmo d’Aosta è spesso considerata un po’ come la madre di tutti gli equivoci in materia di soteriologia cristiana, la causa principale, se non addirittura l’unica, di ogni errore e fraintendimento.
Al carattere intrinsecamente contraddittorio e scandaloso della croce-evento si aggiunge il linguaggio con cui la croce-simbolo, che vediamo esposta nelle chiese, nelle aule scolastiche, negli ospedali, ci parla. Un linguaggio tutt’altro che esplicito.
Non ci rendiamo conto di quanto questo modo di fare e di comprendere sia scandaloso per un cristiano...
Proponiamo qui non un trattato di teologia o riflessioni sulla spiritualità mariana, ma un insolito racconto letterario, di un autore russo di origini ebraiche...