
Immaginarsi lo Spirito Santo
di Enzo Bianchi
priore della comunità di Bose
In una civiltà dell'immagine1, in cui si è portati a considerare vero, reale solo ciò che appare, che si può vedere, dovrebbe sorprendere solo fino a un certo punto il paradossale «successo» dello spirito, il ricorso pressoché universale alla dimensione spirituale, la fuga dalle realtà concrete verso gli universi dell'immaginazione, il fascino dei rapporti «virtuali».
Diventare Dio
di Enzo Bianchi
Monastero di Bose
Eccoci allo scopo della vita spirituale: entrare nel regno dei cieli, partecipare alla vita eterna, diventare Dio.
Inabitazione
Lo Spirito santo che viene ad abitare nel cuore del cristiano e vi forma Cristo (cf. Gal 4,19), lo rende tempio di Dio, dimora del Padre, del Figlio e dunque anche sua dimora (cf. Gv 14,23 e 17).
L'uomo
da: Lo Spirito Santo nella vita cristiana
di Enzo Bianchi
monastero di Bose
Dio tutto in tutti» (1Cor 15,28) è il desiderio, il sogno di tutti gli uomini ed è anche la volontà di Dio: l'uomo creato a immagine e a somiglianza di Dio (cf. Gen 1,26) porta in sé quest'immagine che non può essere assolutamente distrutta o negata da nessuna azione umana.
Dio
da: Lo Spirito Santo nella vita cristiana
di Enzo Bianchi
priore della comunità di Bose
La vita spirituale vuole essere un'esperienza di Dio, del Dio che, incontrato, conosciuto, amato, diventa colui che plasma tutta la vita del cristiano e le dà senso. Ma essendo Dio «colui che non si può vedere senza morire», recita l'adagio biblico (cf. Es 33,20), «colui che nessuno ha mai visto», ribadisce il Nuovo Testamento (cf. Gv 1,18; 1Gv 4,12.20), come si può fare esperienza di lui?
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