Vita nello Spirito

Spiritualità (302)

Area Spiritualità, riservata alla mistica, ai rapporti tra spiritualità, cultura e psicologia, alla spiritualità della vita religiosa e alla spiritualità familiare

La malattia della libertà è il peccato. Ma la possibilità di peccare ha in sé il proprio correttivo che è la libertà stessa: possiamo liberamente scegliere di seguire Cristo.
Dobbiamo anzitutto chiederci da dove viene la libertà e cosa significa essere uomini liberi. Possiamo poi interrogarci su  cosa limita la libertà e quali atteggiamenti umani  determinano una libertà malata. L'individualismo è l'origine di ogni malattia della libertà.
Vorrei avvicinarmi al tema del presente quaderno L’intruso che inquieta e fa vivere, a partire da un testo del Nuovo Testamento, da un’esperienza dell’apostolo Pietro come ci viene narrata nel cap. 10 degli Atti degli Apostoli.
La povertà viene considerata un aspetto sostanziale del Vangelo, ma al contempo è difficile determinarne il punto di applicazione. La prima soluzione estrema è definire la povertà evangelica esclusivamente come atteggiamento interiore di distacco. La seconda soluzione estrema è elevare a valore assoluto e supremo la privazione dei beni materiali.
Queste omelie sono di un autore sconosciuto, vissuto probabilmente nel IX secolo, forse nell’Italia settentrionale: infatti ha dei riferimenti alla liturgia ambrosiana. Le sue omelie sono state erroneamente attribuite un tempo a S. Ambrogio. Sono parole semplici di un pastore al suo popolo.
di Giovanni Roatta 11 Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesù disse ancora una parabola perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all`altro. 12 Disse dunque: "Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare. 13 Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno. 14
di Antonio Gentili Questi due termini possono nascondere una continua provocazione ai nostri precari equilibri. «Appare duro e difficile agi uomini avere nell’anima il silenzio» (Filocalia). E’ un dato di fatto che il chiacchierio sia interiore che esteriore distrugge l’integrità dell’anima, mentre «principio di purificazione dell’anima» è il silenzio. Solo nel silenzio l’anima si fa trasparente al divino che la abita. Solo «la forza del silenzio del cuore e della mente è capace di suscitare una vita virtuosa». Solo il silenzio sa generare pensieri di saggezza. Solo la disciplina del pensiero pone il concupiscibile e l’irascibile, e cioè l’attrazione e…
di Pietro Dacquino Dopo il Concilio Vaticano Il dovrebbe essere evidente che a contare, non è un Cristianesimo qualunque costruito da una determinata epoca, bensì quello delle origini al quale ogni generazione cristiana ha il dovere di guardare per farne il proprio modello e trarne ispirazione e regola di vita. Ciò vale anche per la spiritualità presbiterale; decisiva, non è quella elaborata in tempi più o meno lontani, ma quella che hanno inaugurata i primi apostoli e i loro collaboratori nel presbiterio. Per questo parliamo qui di una spiritualità «biblica» del presbitero.
Mercoledì, 19 Novembre 2008 00:08

Virtuali e scontenti (Frei Betto)

Cerchiamo la felicità. E pensiamo di trovarla nei beni di consumo o nei mondi di Internet. In verità, ci stiamo rimbecillendo tutti. Dovremmo fare più spesso “passeggiate socratiche”.
di Antonio Gentili Compito vitale per la cultura dell’uomo occidentale è ritrovare il tesoro nascosto, il proprio cuore, la propria anima smarrita. E’ sotto gli occhi di tutti l’errore grossolano e funesto di chi pensa che la coltivazione dell’anima autoemargini l’uomo dalla società e dalla storia, quando la sua vera vocazione è di offrirsi come grembo per la rigenerazione del mondo. I santi sono i maestri del “tanto dentro quanto fuori”, mentre i falsi profeti del tutto fuori si lasciano alle spalle organismi individuali e collettivi senz’anima, piagati da irresponsabilità, ipocrisia e diffidenza sul piano morale, e da miseria e…
Martedì, 14 Ottobre 2008 23:55

Dar da bere agli assetati (Luciano Manicardi)

LE OPERE DI MISERICORDIA di Luciano Manicardi  "Un gruppo destinato alla liquidazione si avvia al blocco nr. 25. Questo blocco è l’atrio della morte. Serve ai condannati da ultima tappa prima della camera a gas, come sala d’aspetto... Alle donne racchiuse non veniva dato né da bere né da mangiare. A che scopo? I loro numeri erano già stati cancellati e se erano ancora vive era solo per una questione di economia di lavoro. Del resto, nemmeno il bestiame al macello si foraggia. Le infelici morivano dalla sete, Erano avide di acqua. Dalle finestre con le inferriate si sporgevano decine…
Giovedì, 25 Settembre 2008 00:29

A mensa con Gesù (Frei Betto)

di Frei Betto Cristo si è dato a noi come pane in un gesto di amore supremo. Noi ci doniamo a lui nella giusta condivisione del cibo. Ecco il senso evangelico della comunione. La commensalità era un’espressione molto forte della cultura palestinese ai tempi di Gesù. Sedersi insieme a tavola era anticipare la gioia eterna. La mensa ero il luogo in cui si nutriva la vita e si consentiva agli spiriti di entrare in comunicazione.

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