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Sabato, 26 Novembre 2022 11:09

I Domenica di Avvento – Domenica 27 novembre 2022

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Anno C

Prima lettura: (Is 2,1-5)

1Messaggio che Isaia, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme.

2Alla fine dei giorni,

il monte del tempio del Signore

sarà saldo sulla cima dei monti

e s’innalzerà sopra i colli,

e ad esso affluiranno tutte le genti.

3Verranno molti popoli e diranno:

«Venite, saliamo sul monte del Signore,

al tempio del Dio di Giacobbe,

perché ci insegni le sue vie

e possiamo camminare per i suoi sentieri».

Poiché da Sion uscirà la legge

e da Gerusalemme la parola del Signore.

4Egli sarà giudice fra le genti

e arbitro fra molti popoli.

Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,

delle loro lance faranno falci;

una nazione non alzerà più la spada

contro un’altra nazione,

non impareranno più l’arte della guerra.

5Casa di Giacobbe, venite,

camminiamo nella luce del Signore.

Salmo responsoriale (Sal 121)

Rit. Andiamo con gioia incontro al Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! Rit

È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide. Rit

Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi. Rit

Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene. Rit

 

Seconda lettura (Rm 13,11-14)

Fratelli, 11questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti. 12La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. 13Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie. 14Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo.


Parola di Dio

Canto al Vangelo (Sal 84,8)

Alleluia, alleluia.

Mostraci, Signore, la tua misericordia

e donaci la tua salvezza

Alleluia

Vangelo (Mt 24,37-44)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «37Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. 38Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, 39e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. 40Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. 41Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.

42Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. 43Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. 44Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».


Parola di Dio

Omelia

Con questa domenica, comincia il tempo di Avvento. Un periodo in cui siamo chiamati a ‘svegliarci dal sonno’, come invita a fare Paolo nella seconda lettura.
Viviamo da svegli un ‘sonno esistenziale’, e – cosa ancor più grave – il sonno della ragione. E sappiamo oggi, fin troppo bene, come il sonno della ragione generi mostri.
‘Vegliate dunque’, ci ripete Gesù. State attenti, aprite quegli occhi capaci di vedere lontano, e quel cuore in grado di interpretare il reale. Non lasciatevi ingannare dai morti viventi che vi circondano.
Manchiamo di profezia, di grandi orizzonti, di respiri ampi. Tutto rischia di consumarsi nell’attimo presente.
Nella prima lettura il profeta auspica un tempo di cui ‘le lance si trasformeranno in falci’, il momento in cui sapremo convertire il nostro stile di vita fondato sul potere e il possesso, per farci – deposte le armi dell’ego – finalmente pane per la fame altrui.
“La sazietà non ci basta più” canta un gruppo musicale italiano. Stiamo morendo per troppo quotidiano, come i contemporanei di Noè, che ‘mangiavano, bevevano’ e non si accorsero di cosa stesse per succedere loro.
Viviamo intontiti, obnubilati, incapaci di costruirci quell’arca per staccarci da riva e prendere il largo, perché è per questo che siamo stati creati. Occorre essere naviganti che si muovono verso un orizzonte che per definizione non sarà mai conquistato. Perché a salvarci non sarà l’avere raggiunto la meta, ma aver vissuto appieno il viaggio. Dobbiamo tornare a sognare, fidarci dei nostri sogni, seguire sempre i nostri sogni, perché – come mi ha detto ieri sera una cara amica – “loro conoscono la strada”.
La vita ci è data per ‘farci arca’, attraverso il materiale dell’amore, della cura e della compassione. La vita, vissuta appieno, nella bellezza e nell’attenzione, mette le ali, e impareremo a volare, accorgendoci magari che alla fine è solo questione di prospettiva.
E ci stupiremo, infine, che rimarremo a galla quando il diluvio coprirà tutto, con i ‘distratti’ che staranno a guardare.

CAMMINO DELLA SETTIMANA

Due spunti su cui meditare, a Voi cercarne altri:

  • "... anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

  • Viviamo intontiti, obnubilati, incapaci di costruirci quell’arca per staccarci da riva e prendere il largo, perché è per questo che siamo stati creati.

Buon cammino!

Letto 8627 volte Ultima modifica il Sabato, 26 Novembre 2022 11:17

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