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Giovedì, 30 Dicembre 2004 20:25

Matrimoni misti

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 Matrimoni misti

I matrimoni misti (detti anche interculturali o interetnici) hanno visto aumentare vertiginosamente la loro frequenza nel corso degli ultimi anni, sia in Italia che nel mondo. Nello specifico in Italia, secondo i dati del Dossier Statistico 2001 forniti dalla Caritas, nel 1997 si è avuto un incremento del 39,9% rispetto all'anno precedente, arrivando a quota 13.184 casi. Apprendiamo, inoltre, che il fenomeno ha coinvolto principalmente il Nord del paese dove risiede, in termini assoluti, anche la maggior parte degli immigrati.

La sociologa Mara Tognetti Bordogna (1996), che al fenomeno ha rivolto un'attenzione specifica, definisce matrimonio misto: "quel legame che si crea fra un individuo autoctono e un individuo straniero, cioè l'incontro tra due culture, in un contesto di migrazione". L'autrice ritiene che i matrimoni misti siano particolarmente indicativi del "grado di morfogenesi che sta subendo l'istituzione famiglia", nonché, anche del grado di integrazione e "radicamento dello straniero nel nostro paese". Infatti, il matrimonio interculturale può contribuire a far diventare stabile e definitiva una migrazione inizialmente temporanea.

In tal senso possiamo definire tale nuova forma di famiglia diretta espressione dei cambiamenti sociali che hanno investito l'Italia negli ultimi anni, a conferma del diretto legame esistente tra forme assunte dalla famiglia e società. Se, quindi, gli altri paesi dell'Europa e gli Usa, da sempre patria della convivenza multietnica, hanno conosciuto il fenomeno già da molti anni, l'Italia, paese di recente immigrazione, lo ha fatto solo ultimamente. Ne deriva che anche gli studi condotti sull'argomento nel nostro paese sono recenti, a fronte di una letteratura più ampia nel resto del mondo. Il tema è indubbiamente molto esteso e vari autori hanno evidenziato l'impossibilità di trattare ogni implicazione ad esso connessa in un unico testo. E', tuttavia, possibile identificare alcune tematiche di rilievo, rispetto alle quali la coppia mista dovrà attuare un confronto costante, a differenza delle altre tipologie di coppie.

Innanzitutto bisogna considerare il quotidiano rapporto con la diversità. Numerosi autori riconoscono nella quotidiana accettazione della diversità uno dei punti di forza di tale unione: "le coppie miste vivono nella differenza e coltivano la differenza" (Tognetti, 1996). Una diversità linguistica, culturale, religiosa, fisica; un diverso modo di espressione delle emozioni, di comunicazione, verbale e non-verbale. Inizialmente proprio tali diversità, a volte amplificate dagli stereotipi culturali, possono contribuire a far nascere l'attrazione tra due persone. Soltanto più tardi la quotidianità e il progetto di una vita in comune porteranno a dover fare delle scelte. La scelta di un partner al di fuori del proprio gruppo di origine, è stata considerata, già da Durkeim e successivamente da altri, come rappresentativa di un rifiuto nei confronti dei valori e delle regole dello stesso. Indubbiamente, lo scegliere un partner al di fuori del proprio gruppo, può facilmente essere vissuto dalla famiglia di origine come una sorta di tradimento o rifiuto delle proprie radici. Qualche autore vi ha ravvisato una forma di "taglio emotivo" che porterebbe a fare una scelta osteggiata dai genitori, nel tentativo di emanciparsi da essi e rivendicare la propria capacità di attuare scelte autonome.

Spesso le coppie miste si trovano a dover affrontare l'opposizione della famiglia d'origine, opposizione che è particolarmente dura nel caso di gruppi culturali chiusi e profondamente gelosi delle loro tradizioni. Non dobbiamo dimenticare, ad esempio, l'esistenza dei "matrimoni combinati", che in molti paesi, ancora oggi, portano il genitore a scegliere il partner per il proprio figlio. In casi estremi il rifiuto delle famiglie ad un’unione mista può essere totale e comportare l'allontanamento e la perdita del legame tra le generazioni. La nascita di figli può essere occasione di ravvicinamento ai nonni ma può, al tempo stesso, essere causa di ulteriori tensioni, anche e soprattutto nella coppia genitoriale. Circa la loro educazione, infatti, i genitori sono chiamati a fare più scelte rispetto a quelli che condividono la medesima cultura. Spesso, anche se non sempre, ci sono disaccordi su come crescerli e diverse aspettative nei confronti del loro futuro (Hotvedt, 1997).

In genere i problemi principali in tal senso li crea la religione, soprattutto quella islamica, visto il crescente numero di unioni cosiddette islamocristiane. In molte culture, come nel caso di quella islamica, il figlio è sotto la completa autorità paterna e l'estromissione della madre, nel caso di un unione mista, può portare alla totale scomparsa di una delle due culture.

Uno dei problemi più grandi si ha quando il divorzio entra a far parte del ciclo vitale di queste famiglie, determinando situazioni di estrema conflittualità, portate recentemente in primo piano dalla cronaca. In caso di rottura, le differenze sembrerebbero amplificarsi, alimentando odi e lotte soprattutto per l'affidamento dei figli che, invece di trarre maggiori opportunità dal crescere in fra due culture, si ritrovano ad essere oggetti nelle mani di genitori pronti a "trasferirli" da una nazione all'altra.

Fortunatamente, non siamo sempre di fronte a situazioni così estreme. A volte con il confronto si raggiungono dei compromessi, che consentono alla coppia mista di avere delle risorse in più, piuttosto che degli handicap. Il figlio di genitori di culture diverse può imparare di più (ad esempio le lingue), ed avere una diversa sensibilità nei confronti della società sempre più multiculturale. Benché la coppia che decide di intraprendere questa "avventura" sia potenzialmente esposta a maggiori tensioni e questioni da affrontare, non è comunque vero che tale tipo di unione sia inesorabilmente destinato a naufragare.

Gli aspetti problematici non vanno esasperati oltre misura. È bene pensare che tutte le coppie debbono confrontarsi e fare delle scelte quando decidono di intraprendere una vita insieme. La Tognetti Bordogna (1996) ci ricorda che "gli accadimenti della coppia mista sono, in forma concentrata, esasperata, amplificata, gli accadimenti di tutte le coppie. Accadimenti che possono diventare punti di forza o di debolezza, se la coppia riconosce o non riconosce che ciò che è diverso sono i punti di vista".

Prof. Maurizio Andolfi

Letto 3862 volte Ultima modifica il Domenica, 20 Febbraio 2005 18:26

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