di P. Franco Gioannetti
La Bibbia non ci parla di Dio, ma Dio parla a noi nella Bibbia. Il modo giusto di leggerla è ponendosi in posizione di ascolto (fare il vuoto - fare il deserto).
La costante stabile, nel V.T., della preghiera è la relazione col disegno di salvezza: si prega prendendo spunto da ciò che è stato, da ciò che è, da ciò che sarà e affinché qualcosa avvenga. La preghiera si colloca quindi nella storia.
E' l'insieme degli scritti in cui è stata raccolta la testimonianza degli apostoli. Tutti questi scritti si inquadrano nell'azione pastorale della chiesa primitiva.
P. Franco ci propose questo "bignami" affinché ci aiutasse a ricordare l'intero quadro della Bibbia.
L'invito di base era, però, che prima di leggere/pregare un passo del Vangelo si prendesse l'abitudine di scorre l'introduzione del libro a quale esso apparteneva, ... per contestualizzarlo.
Il nostro "Cammino di Fede" è stato fatto utilizzando in particolare la Lectio Divina. Questo strumento, che spesso P. Franco ci ha proposto per incontrare Dio, trova le sue radici nell'itinerario monastico verso Dio.
L'atteggiamento di fondo: la disponibilità
La Bibbia ha Dio come vero autore, a motivo del messaggio salvifico, ed è nata da una esperienza di fede di un popolo. Essa attesta un susseguirsi di avvenimenti che raggiungono il vertice nel mistero pasquale di Cristo.
La Bibbia è la trascrizione della storia di un popolo che per la sua riflessione religiosa si impone come fenomeno unico al mondo. Questa storia è "il luogo in cui Dio rivela il mistero della sua persona". Nell'intrecciarsi dei suoi avvenimenti, si svolge il dialogo tra Dio e l'uomo e maturano i progetti umani.
La scheda che segue può, da voi, essere scaricata ed eventualmente adattata ai vostri bisogni.