Famiglia Giovani Anziani

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Problematiche Giovanili (66)

Martedì, 01 Marzo 2005 14:02

Ma la notte Parte 2/4

Ma la notte... Seconda parteÈ qui la festa?Rievocare le vicende di una famigliasarebbe privo di interesse se queste non fossero una finestra apertasulla storia dell'umanità. I singoli racconti si trasformano in tesseredi un mosaico che, nell'insieme, sa apparire ricco e policromo e ognunovi contribuisce con la propria cronaca quotidiana, dall'apparenzaspoglia e ripetitiva. Quale genitore, alla nascita del proprio figlio,non sente di essere autore del romanzo più originale? E lo potrebbematerialmente scrivere, se solo si limitasse a riportare il susseguirsidei tanti eventi. La difficoltà di rassegnarsi al ruolo di cronista,piuttosto che a quello di soggettista, costituisce lo scoglio piùpericoloso. Un altro…
Martedì, 01 Marzo 2005 14:01

Ma la notte Parte 1/4

Ma la notte· Giovani che scandiscono le loro giornate con un interrogativo: è qui la festa? · Non è questo un segno del disimpegno con il quale si educano le nuove generazioni? · Ma la nostra festa, quella vera, non deve finire, non finirà: perché noi siamo "la festa".Prima parte(L'immagine della notte)Poche immagini hanno stimolato lafantasia e la ricerca come quella della notte. Punto d'incontro delmistero per eccellenza, recinto nel quale si confinano le paure piùantiche, terreno in cui prendono corpo e si materializzano i sogni,traguardo ambito di ogni saggezza per chi aspetta consiglio, palestradi sfida per chi decide di…
Martedì, 01 Marzo 2005 13:59

Fra normalità e patologia

Fra normalità e patologiaSpunti per riconoscere e trattare segni e sintomi IL DISAGIO E’ UN INSIEME DI SEGNALI (SINTOMI) portaquindi dei messaggi che vanno letti ed interpretati. Spesso il ragazzoportatore di questi messaggi è lui stesso non del tutto consapevole delloro contenuto.IL DISAGIO può esprimere una FASE FISIOLOGICAdell’evoluzione dei ragazzi che per potersi davvero separare dalladipendenza dei propri genitori debbono rifiutare i loro vecchi valori ela loro condotta; questa separazione provoca anche dei sensi di colpa edi sentimenti depressivi ambivalenti (= mi voglio separare, ma midispiace che non mi vogliano più bene).IL DISAGIO E’ PERICOLOSO: nonostante il fatto chesia normale…
Martedì, 01 Marzo 2005 13:57

Disagi

Disagi Quadro panoramico dei diversi significatiImmaginiamo di camminare per una dellestrade delle nostre città verso l’ora di cena e di osservare le personeche incontriamo.Quali potremo definire "a disagio"?Incontriamo adulti (professionisti,impiegati) che tornano da lavoro di corsa, stanchi ed affamati,qualcuno triste, qualcuno con l’aria soddisfatta. Signore e signorieleganti, magari più avanti con l’età, che si avviano al cinema o aduno dei teatri del centro. Commessi che stanno chiudendo i negozi, adolescenti a spasso o in motorino, extracomunitari con le loro bancarelle, talvolta inseguiti dai vigili urbani che hanno ricevuto l’ordine di sequestrare la merce, barboniche si preparano a dormire in questo…
Martedì, 01 Marzo 2005 13:56

EDUCARE, UN PROBLEMA PER TUTTI - 3 Parte

EDUCARE, UN PROBLEMA PER TUTTI3) Terza ParteUn'esperienza educativa emblematica: lo scoutismoPossiamoconsiderare, per riflettere, una realtà di crescita abbastanzaparticolare, ma emblematica: lo scoutismo. In esso accade che larealizzazione di un vissuto misterico, memoriale e simbolicofornisca credibili garanzie di autentica crescita. Da quest'esperienzapotrebbero emergere indicazioni sostanziali anche per l’ambitofamiliare: La struttura misterica Lo scoutismo ètale se introduce in un "mondo": il mondo fantastico, il mondodell'avventura e del servizio. Questi mondi sono intenzionali, perchéconsapevolmente costruiti, al fine di diventare il terreno di un grandegioco. Non sono la vita "vera"; ma nessuno scout accetterebbeun’affermazione del genere non perché incapace di distinguere tra laquotidianità e…
Martedì, 01 Marzo 2005 13:55

EDUCARE, UN PROBLEMA PER TUTTI - 2 Parte

EDUCARE, UN PROBLEMA PER TUTTI2) Seconda parteL'obiettivo: il giudizio L'unicaformazione credibile per l’uomo di domani, per un individuo capace diaffrontare autentici cambiamenti, personali e sociali, è la saggezza. Ma la saggezza è un metodo, non un contenuto; è la capacità di un uomo, non il deposito di una biblioteca.La saggezza è quella modalità adulta, mai interamente posseduta, chesvela il senso dell'umana maturità e che si fonda sulla capacità digiudizio. La capacità di giudizio nasce dal sapere, ma non è ilsapere - né quello tecnico-scientifico, rigorosamente consequenzialenella sua astrattezza, né quello sapienziale, frutto dellacontemplazione e della comprensione del Vero -. Conoscenza…
Martedì, 01 Marzo 2005 13:54

EDUCARE, UN PROBLEMA PER TUTTI - 1 Parte

EDUCARE, UN PROBLEMA PER TUTTIŸ 1) Il futuro della società complessa pone all’educazione una serie di problemi Ÿ Passare dall’"addestramento", dove la pedagogia è centrata sull’insegnante, all’"educazione", centrata sull’educando Ÿ Nessuno educa nessuno, ognuno educa se stesso Ÿ 2) Una metodologia orientata all’acquisizione di modalità adulte di relazione Ÿ Una metodologia "sacramentale" al fine di realizzare un vissuto "misterico", "memoriale" e "simbolico" Ÿ 3) Un modello: lo scoutismo Ÿ Per crescere in libertà nella società complessa, maturando gli strumenti per affrontare il futuro. 1) Prima parteIl nostro secolo e quello che lo hapreceduto hanno visto l'affermarsi di nuovi soggetti, di…
Il suicidio degli adolescenti: un problema che ci tocca da vicinoL’argomento è scomodo, ma parlando di disagio giovanile non possiamo fare a meno di affrontarlo.Il suicidio adolescenziale èsicuramente oggi uno dei problemi più angosciosi e più rimossi. Proprioper la sua natura drammatica, inimmaginabile – la vita che si rivoltacontro se stessa – non riusciamo a pensare che il problema ci possariguardare. Per difesa o per orrore è difficile realizzare l’idea di undolore e una angoscia talmente estremi da sfociare in un suicidio.Eppure il fenomeno esiste. Il numero di adolescentiche tentano il suicidio e il loro progressivo aumento, sono un datosicuramente…
Nella società di oggi…Aspetti attuali del disagio giovanile La nozione di disagio è una delle piùdiffuse nei discorsi che riguardano i preadolescenti e gli adolescenti.Ragazze e ragazzi nell’età dello sviluppo si accorgono inevitabilmentedi queste preoccupazioni diffuse nell’aria che respirano e diventanoinquieti per quello che potrà loro accadere. Si attiva così una sorta di distorsione percettivaper cui sembra che adolescenti prototipici siano Erika e Omar, o leragazzine che hanno ucciso la suora a Chiavenna, o gli sventurati chesi sono "vendicati" di Desirée. Di conseguenza, si dà quasi perscontato che il "disagio" sia la condizione in cui tutti gliadolescenti vivono e che…
Martedì, 01 Marzo 2005 13:45

EDUCARE AL CAMBIAMENTO - Parte 3/3

EDUCARE AL CAMBIAMENTO· Interrogativi per un’educazione al cambiamento · Quale cambiamento? · Che cosa significa educare? · Educazione diretta o indiretta? · Quali le difficoltà? · Pro-memoria per ogni educatore.Terza ParteUN PICCOLO "PRO-MEMORIA" PER L'EDUCATORE (E PRIMA DI TUTTO PER ME) Mi permetto di riassumere ed esplicitare ulteriormente il discorso precedente sotto forma di un sintetico pro-memoria. Negativamente: non pretendere, educatore, di formare l'altrosecondo un tuo modello precostituito di uomo (sarebbe violenza e per lopiù illusione), ma impegnati a fornire all'altro gli strumenti e asuscitare la consapevolezza perché sia lui a poter scegliere chi vuole diventare; non presentarti mai come…
Martedì, 01 Marzo 2005 13:44

EDUCARE AL CAMBIAMENTO - Parte 2/3

EDUCARE AL CAMBIAMENTO· Interrogativi per un’educazione al cambiamento · Quale cambiamento? · Che cosa significa educare? · Educazione diretta o indiretta? · Quali le difficoltà? · Pro-memoria per ogni educatore. Seconda ParteEDUCAZIONE DIRETTA E INDIRETTAQuesta distinzione vuole suggerire che non sieduca, ossia non si influenza, in sostanza, l’educando solo quando c’èun esplicito intento educativo. Messaggi trasformanti (positivi onegativi) esistono anche quando quell’intenzionalità non ci sia. Anzi,l’educazione che ho qualificato come indiretta precede, accompagnasempre, di fatto, quella diretta. I motivi sono parecchi. Ne indico iprincipali.1). Come ci dicono, credo unanimemente, gli studiosi di psicologia i valori si comunicano attraverso un processo…
Martedì, 01 Marzo 2005 13:43

EDUCARE AL CAMBIAMENTO - Parte 1/3

EDUCARE AL CAMBIAMENTO· Interrogativi per un’educazione al cambiamento · Quale cambiamento? · Che cosa significa educare? · Educazione diretta o indiretta? · Quali le difficoltà? · Pro-memoria per ogni educatore.Prima ParteOggi il mondo cambia a vista d’occhio sottol'aspetto economico, tecnico-scientifico, politico, sociale, culturalesecondo un ritmo addirittura vertiginoso. E’ possibile non proporsi dicambiare personalmente in una società che cambia? Anche, se uno losceglie. Il prezzo, però, è la progressiva estraniazione dalla società,e per i nostri figli di trovarsi nel domani più prossimo del tuttoimpreparati ad affrontare la vita, finendo nel disadattamento, contutto quello che solitamente ne consegue. E’ quindi un atto…

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