Vita nello Spirito

Domenica, 17 Luglio 2016 13:36

Un nuovo stile di vita (Battista Campo)

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La preghiera non è soltanto intercessione e ringraziamento, lode e richiesta, adorazione e contemplazione… Esiste anche una dimensione che è diletto, piacere, divertimento. È il nostro giocare e scherzare con Dio.

L’immagine che solitamente si ha di Dio è grave, seria. D’altra parte, le categorie del fascinans e del tremendum non ci aiutano molto in ciò. Rischiano di rimandarci una sensazione di minaccia e di severità. Spesso i preti forniscono ulteriore prova di ciò, attraverso il proprio comportamento e la predicazione. Eppure il cristianesimo è l’esperienza della gioia.

Dov’è, dunque, la gioia nel nostro rapporto con Dio? Nel nostro sentire la sua amorevole presenza? Sembra esserci una profonda contraddizione tra questo nostro percepire Dio e ciò che ci è stato rivelato in Gesù. Dio come Abba ci permette di intrattenere con Lui un rapporto fatto anche di gioco e di allegria. Possiamo pure scherzare con Dio e giocare con Lui. Poiché, in fondo, Dio gioca con noi – solo che ce ne rendiamo conto unicamente in alcuni estremi casi.
La preghiera non è soltanto intercessione e ringraziamento, lode e richiesta, adorazione e contemplazione… Esiste anche una dimensione che è diletto, piacere, divertimento. È il nostro giocare e scherzare con Dio. Esperienza personalissima. Ed ancora difficile a condividere.

Ha torto Umberto Eco nel Nome della rosa nel sostenere che il cristianesimo possa essere soltanto tragico mentre aborrisce la dimensione giocosa (comica). Al contrario, Harvey Cox, nel presentare Cristo Arlecchino (1) si avvicina maggiormente alla comprensione della rivoluzione operata da Gesù nel rivelarci il volto del Padre. Anche l’antica pratica del risus paschalis è una felice testimonianza di questo nostro rinnovato, possibile rapporto con Dio.

Pure il teologo ortodosso Oliver Clément preconizzava alcuni anni orsono la necessità di un nuovo stile di vita per il cristiano, «fatto insieme di umiltà e di fierezza, di ascesi e di fantasia: la “gaia scienza” nello Spirito Santo. Uno stile regale, ma senza dimenticare che il re ha sempre bisogno di un buffone (…). Uno stile in cui si “respira lo Spirito”, in cui si balla nella non-morte, perché il Cristo è risorto» (2) .

Infatti, non si deve mai dimenticare che la croce rappresenta un passaggio. Sul nostro oggi s’innalza perenne la luce pasquale.

Note

1) Harvey Cox, La festa dei folli, Milano 1971, pp.173-194. In questo testo, scritto ben prima del Nome della rosa, Cox parla della fede come gioco e del cristianesimo come commedia.
2) Flaminia Moranti – Michelina Tenace, Fondamenti spirituali del futuro. Intervista a Olivier Clément, Roma 1997, pp. 102-103.

Battista Campo

 

Letto 1837 volte Ultima modifica il Domenica, 17 Luglio 2016 14:06
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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