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Quadro sintetico delle relazioni
tra le comunioni gennaio- giugno 2005
(a cura di P. Franco Gioannetti)


I Cattolici ed altri Cristiani

Ortodossi

Il Cardinale Walter Kasper, presidente del PCUC si è recato a Mosca dal 20 al 23 giugno 2005 per continuare il dialogo con il Patriarcato di Mosca. Il primo incontro è stato con il metropolita Cyrille di Smolensk. Le due delegazioni hanno affermato che di fronte alla crisi morale esistente in tanti paesi del mondo le Chiese, Cattolica ed Ortodossa, debbono collaborare per promuovere i valori morali e spirituali della persona, della famiglia, della società. Poi sono stati toccati i problemi che esistono tra le due Chiese, in particolare le tensioni in atto in Ucraina tra greco cattolici ed ortodossi.

Precalcedoniani

La 16ma riunione della Commissione mista per il dialogo tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa siro-malankarese ortodossa (Chiesa indipendente) si è tenuta al Centro di Spiritualità di Kottayam dal 12 al 14 ottobre 2004.

La discussione si è svolta soprattutto su due documenti:

(1) “la tradizione liturgica dei cristiani di S. Tommaso fino al XIX secolo”

(2) “il primato petrino durante i primi quattro secoli: qualche punto di discussione”.

Le due chiese pur concordando, per molti aspetti, sul concetto di Chiesa come comunione hanno opinioni divergenti su alcune questioni essenziali, in particolare su quella relativa al primato petrino.

Per questo punto le due delegazioni hanno concordato sulla necessità di uno studio più approfondito. Si è parlato della necessità di una testimonianza comune e di un accordo e di una relativa pastorale per i matrimoni misti.

Il prossimo incontro è stato deciso per i giorni 7-9 dicembre 2005 e riguarderà:

“Riflessioni patristiche e liturgiche sul primato nella chiesa fino al secolo XVII”

“Una sola chiesa dei cristiani di S. Tommaso”.

La commissione mista per il dialogo tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Siro-giacobita Ortodossa (Chiesa autonoma dell’India sotto l’autorità del Patriarcato Siro-Ortodosso di “Antiochia che portava fino al 2004 il nome di “Chiesa Siro-Malankarese Ortodossa”) ha tenuto il suo IX incontro nel Centro di Spiritualità di Kottayam il giorno 11 ottobre 2004.

Il principale tema teologico che figurava all’ordine del giorno riguardava la Chiesa come comunione.

Sono stati discussi due documenti:

Il primo “Prospettive biblico-teologiche sulla comunione ecclesiale”

Il secondo “Camminare verso la piena comunione secondo il Concilio Vaticano II”.

Le due delegazioni hanno definito positivo lo stato del dialogo, hanno approfondito gli aspetti pastorali relativi ai matrimoni misti ed hanno deciso per i giorni 5-6/12/2005 uno studio più approfondito sui modelli di comunione del primo millennio.

La seconda riunione della commissione di dialogo tra le chiese cattolico-romana e pre-calcedoniane si è svolta a Roma dal 26 al 29 gennaio 2005 sotto la presidenza del Cardinale W. Kasper e del metropolita copto Bishoy di Damietta.

Vi hanno preso parte i rappresentanti delle chiese cattolica, copta, siriana, armena (dei due katolicosati), etiopica, malankarese, eritrea.

Vetero-cattolici

La riunione di primavera del dialogo nord-americano tra Chiesa Cattolica Romana e Chiesa Nazionale Cattolica Polacca (PNCC) ha avuto luogo a Buffalo (USA) nei giorni 10 ed 11 maggio 2005.

I punti principali della discussione sono stati un documento sulla Chiesa Polacca ed il suo impegno per l’unità ed il concetto di giurisdizione in un quadro di ecclesiologia comune.

Chiesa Assira d’Oriente

La commissione mista per il dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Assira d’Oriente ha tenuto la sua decima riunione annuale dal 19 al 22 novembre 2004 a Londra.

I membri della commissione hanno riflettuto sugli emendamenti alla “Dichiarazione comune sulla vita sacramentale” proposti dal S. Sinodo Assiro.

Un ulteriore documento di lavoro ha riguardato gli “Elementi di Cristologia” nel Synodicon Orientale, in pratica l’eredità teologica antica della Chiesa d’Oriente.

Il tema centrale della riunione è stato però “Modelli di comunione attraverso la storia” e questo dall’età apostolica ai nostri giorni.

I partecipanti hanno convenuto che in materia teologica le tradizioni delle due chiese hanno molti elementi in comune.

Per questo quattro esperti, due per ogni chiesa, dovranno presentare degli studi alla prossima riunione di dialogo per una particolare attenzione alle implicazioni ecumeniche.

Battisti

L’Alleanza Battista Mondiale (ABM) ed il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità del Cristiani hanno organizzato congiuntamente un incontro a Washington nei giorni 10-11 dicembre 2004 per studiare i seguenti temi: “Il battesimo come ingresso nella Chiesa” e “Maria nella vita della Chiesa”.

Si è trattato del quarto incontro delle due Chiese. I documenti relativi al primo tema, sul battesimo, sono stati presentati dal Dott. Morrison, battista e da Suor Wood, cattolica.

Il tema su Maria è stato illustrato da Suor Butler per mezzo di due documenti: “Maria, madre di Dio, nel mistero di Cristo e della Chiesa” e “L’Immacolata Concezione e la gloriosa Assunzione di Maria”.

Il dott. T. L. George, battista, ha invece parlato di “La Vergine Maria nella prospettiva evangelica”.

Discepoli

La commissione internazionale di dialogo tra Discepoli di Cristo e Chiesa cattolica si è riunita per la prima sessione della IV fase nel centro “Oasi S. Maria” a Cassano delle Murge (prov. Di Bari), dal 6 all’11 dicembre 2004.

In questa fase il principale tema di studio è stato:

“La presenza di Cristo nella chiesa con particolare riferimento all’Eucaristia”.

I temi dei precedenti incontri con relative “dichiarazioni d’accordo” erano stati:

- Apostolicità e Cattolicità nel 1982

- Chiesa in quanto comunione nel Cristo 1992

- Ricevere e trasmettere la fede: missione e responsabilità della chiesa 2002.

Questa sessione si è principalmente concentrata sulla “presenza di Cristo nella chiesa” e ne sono stati esaminati problemi e sfide che incontrano in proposito le due tradizioni.

II Ortodossi ed altri cristiani

Cattolici

In occasione della Festa dei SS. Pietro e Paolo una delegazione del Patriarcato Ecumenico ha comunicato che tutte le chiese ortodosse sono pronte a riprendere il dialogo teologico con la chiesa cattolica.

La delegazione ha assistito alla messa nella basilica di S. Pietro celebrata dal Papa il quale ha detto che, al di là delle divergenze esistenti sulla interpretazione e la portata del ministero petrino, cattolici ed ortodossi sono uniti nella successione apostolica; profondamente uniti nel ministero episcopale e nel sacramento del sacerdozio, inoltre essi confessano la medesima fede degli Apostoli, quale viene dalle Scritture ed è interpretata dai grandi concili.

La missione dei cristiani, ha aggiunto il papa, è di testimoniare insieme Cristo Signore e sulla base di questa unità, che è dono, aiutare il mondo a credere.

Il giorno successivo la delegazione è stata ricevuta dal papa, presente il Cardinale Kasper nel discorso di benvenuto Benedetto XVI ha detto che “l’unità che noi cerchiamo non è né assorbimento né fusione, ma rispetto della pienezza multiforme della chiesa che, conformemente alla volontà del Cristo, deve essere sempre una, santa, cattolica, apostolica”.

Il metropolita ortodosso Giovanni di Pergamo ha risposto dicendo che i santi venerati dalle due chiese ricordano che per 1000 anni cattolici ed ortodossi sono stati profondamente uniti condividendo la stessa successione apostolica e la stessa grazia sacramentale. Ha infine aggiunto che unità e cattolicità della chiesa sono inseparabilmente legate alla sua apostolicità e santità.

Precalcedoniani

Un incontro interortodosso sulle prospettive di dialogo teologico tra la Chiesa Ortodossa e le Chiese Ortodosse Orientali (precalcedoniane) ha avuto luogo dal 10 al 13 marzo 2005 presso il Centro Ortodosso di Chambesy presso Ginevra.

La riunione aveva all’ordine del giorno il proseguimento del dialogo, le critiche, formulate da molte chiese territoriali riguardo i documenti comuni del 1989 e1990. e’ stata sottolineata la necessità che la commissione mista prolunghi l’analisi dei punti controversi e chiarifichi eventuali formulazioni non chiare.

III Anglicani ed altri Cristiani

Cattolici

L’ultimo documento dell’ARCIC II: “Maria, grazia e speranza nel Cristo” è stato presentato a Seattle (USA) ed a Londra.

Si tratta di un documento che studia la mariologia, tematica contesa tra cattolici e protestanti.

Il tema ricorda che per anglicani e cattolici l’unico mediatore è Cristo e che quindi va rigettata ogni interpretazione del ruolo di Maria che possa oscurare questa affermazione.

I due copresidenti uno cattolico e l’altro anglicano, hanno affermato che la commissione ha voluto basarsi sulle Scritture e nella Tradizione comune esistente prima della Riforma e della Controriforma sforzandosi ad usare un linguaggio che evidenzi gli elementi comuni e trascenda le controversie del passato.

Maria, è stato detto, è un esempio di obbedienza fedele. Noi e Lei uniti nella preghiera e nella lode siamo una figura della chiesa.

I paragrafi § § da 6 a 30 del documento sono consacrati ad uno studio di Maria, madre di Gesù, nelle scritture..

Si è trattato di una lettura ecclesiale ed ecumenica che ha cercato di considerare ogni passaggio riguardante Maria nel contesto del Nuovo Testamento preso nel suo complesso, in rapporto al Vecchio ed alla luce della Tradizione.

I suddetti paragrafi affermano che i cristiani, nella continuità degli autori del N. T., hanno visto il punto culminante della traiettoria della grazia di Dio e della speranza di una risposta umana perfetta, nell’obbedienza di Cristo.

Su questo contesto cristologico si trova un modello similare in Maria. Il N.T. infatti non parla soltanto del fatto che Dio ha preparato la nascita di suo Figlio ma anche che ha santificato una donna ebrea nella linea delle Sante donne come Sara ed Anna.

A modo di riflessione scritturistica il § 30 afferma che la testimonianza della Scrittura chiede a tutti i credenti di ogni generazione di chiamare “Beata” Maria, questa donna ebrea che di umile condizione che viveva in una speranza di giustizia per i poveri e che Dio ha scelto e colmato di grazia.

Come era immaginabile critiche e perplessità sono state innumerevoli in casa anglicana dove si è detto che le conclusioni generali del documento sono state troppo cattoliche e quindi ben lontane dalla tradizione e comprensione anglicana.

Ma non si sono manifestate dure ostilità o progetti di interruzione al dialogo.

Ortodossi

La commissione internazionale di dialogo teologico tra anglicani ed ortodossi si è riunita dal 2 al giorno 8 giugno nel monastero ortodosso di Kikkos a Cipro. Nel suo discorso di benvenuto Mons. Nikiphoros ha espresso la speranza che questo dialogo possa portare dei frutti affinché un giorno sia possibile, per la forza dello Spirito Santo, tornare a comunicare allo stesso Pane ed allo stesso Calice.

Per giungere all’unità del mondo cristiano, ha aggiunto, bisogna pregare incessantemente e continuare il dialogo nella carità.

Il dialogo internazionale tra ortodossi ed anglicani è stato inaugurato nel 1973 con un esame dei fondamenti dottrinali del dialogo ed ha prodotto le dichiarazioni comuni di Mosca nel 1976 e di Dublino nel 1984.

L’attuale ciclo di conversazioni inaugurato nel 1989 ha per tema la fede comune nella Trinità, la persona di Cristo e lo Spirito Santo. La commissione si è riunita due volte ogni anno e nel complesso ha prodotto le seguenti dichiarazioni comuni su Trinità e Chiesa, il Cristo, lo Spirito e la Chiesa, il Cristo – l’umanità – la Chiesa, l’Episcopato – il Vescovo – la Chiesa, il Cristo – il Sacerdozio – la Chiesa, il ministero della donna e dell’uomo nella Chiesa, i concetti di eresia e di scisma, la ricezione.

Durante l’incontro di Kikkos la commissione ha rivisto gli ultimi tre testi.

Battisti

La Commissione Anglicana e l’Alleanza Battista Mondiale (ABM) hanno annunziato il 25.6.2005 la pubblicazione degli atti di cinque anni di dialogo comune.

Questa pubblicazione è il frutto di un processo ecumenico portato avanti con una formula originale; per assicurare, infatti, le voci cristiane e provenienti da tutti i continenti, i partecipanti di ognuna delle sei sessioni regionali di dialogo venivano dalla regione dove le conversazioni avevano luogo.

Soltanto un piccolo comitato di continuità ha partecipato a tutte le riunioni.

Ogni sezione regionale era stata messa al corrente dei lavori delle altre sezioni, ma ognuna di essa aveva la piena libertà di sviluppare le proprie intenzioni.

Alla fine della serie delle conversazioni il Comitato di continuità ha inviato ad ogni sezione regionale un rapporto finale pregando tutti i partecipanti di presentare reazioni e critiche.

Ambo le parti hanno espresso la loro soddisfazione per il lavoro e per i risultati raggiunti.

IV Luterani ed altri cristiani

Anglicani

Una nuova pubblicazione è apparsa, in inglese, contenente le dichiarazioni comuni ed altri risultati dei dialoghi tra luterani ed anglicani, a livello regionale, dal 1972 al 2002.

Riformati

Riunita in Sinodo generale a Parigi, la Chiesa Evangila Luterana di Francia (EELF) ha deciso di proseguire e di incoraggiare il processo di avvicinamento lanciato circa un anno e mezzo fa con la Chiesa Riformata di Francia (ERF), principale componente del protestantesimo francese con circa 300.000 membri.

Trenta delegati, su trentatre, del Sinodo dell’EELF ha approvato il processo di avvicinamento.

Una commissione composta da tre luterani e da tre riformati lavora per studiarne le modalità.






V Riformati ed altri cristiani

Pentecostali

Un incontro di Dialogo Teologico Internazionale tra i rappresentanti di alcune chiese pentecostali classiche ed i rappresentanti dell’Alleanza Riformata Mondiale ha avuto luogo dal 25 al 31 maggio 2005 a Detmold in Germania.

Si tratta della terza sessione di un ciclo di incontri aventi per tema “L’esperienza nella fede e nella vita cristiana”.

Il tema dell’incontro di Detmold era la maniera in cui i Pentecostali ed i Riformati fanno discernimento dell’azione dello Spirito Santo per comprendere la volontà di Dio e così sforzarsi di seguire Gesù Cristo e di testimoniare la presenza e la venuta del Regno di Dio.

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Cronaca delle Chiese

Gennaio-giugno 2005

(a cura di P. Franco Gioannetti)


Chiesa Cattolica

Il Papa Giovanni Paolo II è morto il 24.2005, alle ore 21,37, all’età di 84 anni, nel 27mo anno del suo pontificato.

I suoi funerali hanno visto la partecipazione di una folla immensa e di molte autorità civili e religiose.

Il 19 aprile 2005 il Cardinale Joseph Ratzinger è stato eletto papa, 264° successore di Pietro, ha preso il nome di Benedetto XVI.


Relazioni interortodosse

1) Nella sua ultima sessione che si è tenuta nei giorni 24-28 gennaio 2005 il Sinodo dei Vescovi della Chiesa Ortodossa Russa fuori dei Confini (EORHF) ha approvato gli accordi recentemente raggiunti dalla Commissione mista di dialogo tra l’EORHF ed il Patriarcato di Mosca in vista del ristabilire un rapporto canonico tra le due Chiese.

Tuttavia situazioni conflittuali non risolte tengono ancora in sospeso il tempo e il modo per una riunificazione canonica delle due Chiese.

Tuttavia di fronte, ad un atteggiamento di dura reazione dell’EORHF per dei problemi di proprietà poste in discussione da Mosca il Patriarcato di questa ha assunto un atteggiamento duttile e conciliante per smorzare la polemica.

2) L’incontro tra le Commissioni del Patriarcato di Mosca e dell’EORHF in vista del ristabilimento della comunione eucaristica tra le due chiese si è svolta nei giorni 8-11 marzo 2005. nel corso dell’incontro sono stati esaminati i seguenti problemi:

a) Lo statuto di “parte autoamministrata” per l’EORHF.

b) Le condizioni canoniche per ristabilire la commissione eucaristica.

c) Lo statuto dei chierici dell’EORHF che sono stati ordinati nel Patriarcato di Mosca.

d) L’avvenire delle strutture dell’EORHF che si trovano nel territorio del Patriarcato di Mosca.

I risultati, considerati soddisfacenti, saranno sottoposti per la ratifica ai rispettivi Sinodi delle due Chiese.

3) I documenti elaborati nel corso delle riunioni congiunte delle due commissioni del Patriarcato Russo e dell’EORHF tenutesi a Mosca (22-24.6.2004 e 17-22.11.2004), a Monaco (14-16.9.2004) a Parigi (2-4.3.2005) sono stai pubblicati simultaneamente sui siti internet di Mosca e dell’EORHF.

Questi documenti sono stati approvati dalle gerarchi del Patriarcato di Mosca e dell’EORHF quest’ultima avrà uno statuto di larga autonomia in seno al patriarcato.

Questi documenti hanno preso in esame:

a) Le relazioni tra Chiesa e Stato

b) Le relazioni con le altre religioni e le organizzazioni interconfessionali

c) La natura dei rapporti tra EORHF e Mosca.

Restano ancora da esaminare:

a) Lo statuto dei chierici che sono passati da una giurisdizione ad un’altra

b) L’avvenire delle parrocchie dell’EORFHF situate nel territorio canonico del Patriarcato moscovita

c) Le relazioni dell’EORHF con le entità ecclesiastiche separate dalle loro chiese locali.

La prossima riunione delle commissioni avranno luogo in luglio.


Comunione Anglicana

La commissione permanente inter-anglicana sulle relazioni ecumeniche si è riunita dal 4 al 10 dicembre 2004 in Giamaica. Nel corso di questo incontro un’attenzione particolare è stata data alle relazionii con le chiese: Copta, Etiopica, Eritrea, Armena, Siriaca, Siro-Malankarese.

I primati della comunione anglicana hanno tenuto il loro incontro annuale nell’Irlanda del Nord dal 21 al 25.2.2005.

L’incontro, a porte chiuse, ha visto la partecipazione di 35 su 38 Primati e Moderatori.

La riunione dei primati è uno dei quattro strumenti di unità della Comunione, gli altri tre sono: l’Arcivescovo dei Cantorbery, la Conferenza dei Lambeth, il Consiglio Consultivo Anglicano.

Il punto più urgente riguardava l’ordinazione a Vescovo degli USA di Gene Robinson, vivente in relazione omosessuale, e la benedizione delle unioni omosessuali in Canada. Queste gravi tensioni richiedono che il Canada e gli USA applichino, nei loro casi, una moratoria sulle decisioni prese.

Il 15 marzo 2005 la Camera dei Vescovi dell’ECUSA in riunione a Cap Allen in Texas (USA) ha accettato con voto quasi unanime una “Dichiarazione d’Alleanza” in risposta al rapporto di Windsor.

Il testo è composto di 6 paragrafi:

1) Riaffermo l’impegno dei Vescovi a servire la Chiesa in comunione con le altre province ecclesiastiche anglicane

2) …di restare in piena comunione con l’arcivescovo di Canterbury

3) … di continuare la collaborazione con il Consiglio Consultivo Anglicano e con la Riunione dei Primati 

4) Esprime rincrescimento per aver creato con le sue decisioni dolore negli altri membri della comunione anglicana

5) Chiede perdono e si dice pentita per aver rotto i legami fraterni non avendo sondato correttamente l’opinione delle altre province.

In più i vescovi dell’ECUSA si impegnano ad evitare ogni frattura canonica nel territorio di un’altra Chiesa anglicana.

La 13ma riunione del Consiglio Consultivo Anglicano ha avuto luogo dal 19 al 28 giugno 2005, in Inghilterra, a Nottingan. Vi hanno partecipato 70 delegati e 500 visitatori. I delegati dell’ECUSA e della Chiesa Anglicana Canadese vi hanno partecipato a solo titolo di osservatori.

Il problema creato da USA e dal Canada rimane aperto come pure la ferita prodotta. Una votazione che chiedeva alle due chiese di ritirare volontariamente i suoi membri dal C.C.A. fino alla prossima Conferenza di Lambeth ha rivelato una profonda spaccatura nella comunione.

Nel corso della riunione si è deciso di riunire gli studi, le dichiarazioni, le risoluzioni sulla sessualità umana adottati dalle diverse province della comunione.

Il C.C.A. si è impegnato nello studio sulla formazione teologica nella comunione e si sono notate qua e la gravi lacune, mancanze, insufficienze causanti la presenza di una formazione non adeguata nei preti.

L’equipe sulla formazione teologica (TEAC) ha proposto di portare rimedi formativi adeguati ai seguenti ambiti:

1) laicato
2) Diaconi permanenti
3) Catechisti e ministri non ordinati
4) Preti
5) Vescovi

Altri temi trattati:

1) Il progresso delle relazioni ecumeniche
2) La condizione femminile
3) Il dialogo interreligioso


Federazione Luterana Mondiale

Un incontro di 14 delle 25 donne vescovi e dirigenti delle Chiese Luterane è stato organizzato dalla Federazione Luterana Mondiale (FLM) a Ginevra dal 16 al 19 giugno 2005.

Nel gruppo vi erano delle rappresentanti dell’Africa del Sud, della Germania, del Canada, degli USA, dell’Etiopia, dell’India, dei Paesi Bassi, della Svezia ed una osservatrice dell’Europa centrale ed Orientale.

Il tema principale è stato costituito dalle sfide che queste donne incontrano nell’esercizio del loro ministero. Secondo tema è stato quello dell’ingiustizia sociale nel mondo.

E’ stato serenamente affermato che le donne possono portare nelle chiese un nuovo tipo di leadership.

Una difficoltà rilevante è stata notata in Africa dove per gli uomini è molto difficile accettare delle donne leader.

Dall’1 al 3 giugno 2005 si è tenuta in Svizzera a Chavanne de Bogis una consultazione su “L’avvenire della FLM” nel contesto di una riconfigurazione del movimento ecumenico.

Si è perciò discusso su come sforzarsi di rispondere al problema di un coordinamento efficace in seno alla comunità luterana ed alla comunità ecumenica.

E’ stata sottolienata la necessità di:

a) proporre soluzioni per facilitare il lavoro sia a livello bilaterale che multilaterale e per evitare rivalità inutili.

b) Una identità basata sulla fede in vista di una unità visibile.

La considerazione ha chiesto alla FLM di continuare il suo impegno sociale di taglio ecumenico per lo sviluppo.


Alleanza Riformata Mondiale

Il premio “E. H. Johnons 2005” è stato assegnato al Segretario Generale dell’Alleanza Riformata Mondiale (ARM), Setri Nyomi, per la sua attività al servizio della Missione.

Nella sua allocuzione il pastore Nyomi ha affermato he i cristiani debbono cooperare con i credenti di ogni religione per promuovere la giustizia sociale e che occorre evitare le attività missionarie che nel passato sono state conflittuali.

Ha detto che “la nostra missione nel mondo pluralista di oggi perderà la sua integrità se non ci impegniamo contro le nostre divisioni per trovare i mezzi per un impegno comune nella Missione.

Albania

I responsabili delle tre principali confessioni religiose albanesi, l’Arcivescovo ortodosso Anastasios di Tirana, primate della Chiesa Ortodossa d’Albania, l’Arcivescovo Cattolico di Durazzo Mons. Rrok Mirdita, l’imam Selim Muca della comunità musulmana, l’imam Reshat Bardhi della comunità bektashi si sono impegnati a promuovere la tolleranza religiosa, in un contesto di tensioni interconfessionali sempre soggiacenti in Albania, al fine di migliorare la situazione generale nel loro paese.

Germania

Il presidente del Deutsche Evangelische Kirchentag, Eckard Nagel e quello del Comitato per il Katolikentag, Hans Joachim Meyer hanno annunciato il 27 aprile 2005, il loro progetto di organizzare un secondo Kirchentag ecumenico a Monaco nel 2010.

Tema dell’incontro “Essere cristiani nella società, essere cristiani per la società”.

Inghilterra

E’ deceduto il 3.1.2005 il canonico anglicano Martin Reardan notoriamente impegnato in campo ecumenico.

Il Padre Serge Hackel, prete ortodosso di origine russa, è deceduto il 9.2.2005 a Londra, all’età di 73 anni.

Era stato uno stretto collaboratore del compianto Metropolita Antony Bloom.

L’ufficio del Premier del governo della Gran Bretagna ha annunciato il 17.1.2005 la nomina di John Sentamu ad Arcivescovo di York la seconda sede dopo quella di Cantorbery. Ugandese, avvocato, giudice si recò in Inghilterra nel 1974 come rifugiato politico fuggito al regime di Idi Amin Dada.

Giunto in Gran Bretagna ha studiato teologia a Cambridge per essere poi ordinato prete nel 1979 ed ha in seguito svolto il suo ministero in numerose parrocchie di Londra.

E’ divenuto nel 1996 Vescovo si Stepney e nel 2002 di Birmingham.

Belgio

Un centinaio di religiosi, ebrei e musulmani, si sono riuniti a Palazzo Egmont a Bruxelles dal 3 al 6 gennaio 2005 in favore della pace.

L’incontro era organizzato da “Uomini della parola” fondazione creata nel 2000 da Alain Michel per favorire il dialogo tra Islam e Giudaismo.

Si è trattato di un Congresso Mondiale di Imam e di Rabbini e vi hanno partecipato 150 religiosi e 100 esperti.

Un incontro informale tra rappresentanti della Gioventù Ortodossa di Finlandia, Francia, Belgio, Germania e ha avuto luogo dal 7 al 9 gennaio 2005 a Bruxelles e vi hanno partecipato membri del Centro di Formazione ortodossa “S. Giovanni il Teologo” di Bruxelles, dell’ONL, Movimento della Gioventù Ortodossa Finlandese, dell’OJB della Germania, dell’ACER-MJO, Azione Cristiana degli emigranti Russi, Movimento della Gioventù Ortodossa di Francia. Questi ultimi gruppo movimenti sono affiliati alla Federazione Mondiale della Gioventù Ortodossa.

Scopo dell’incontro era di discutere i problemi che si pongono nella vita quotidiana delle Chiese locali e di formulare delle piste per lo sviluppo dei servizi della Chiesa.

In tale occasione sono state preparate le seguenti prossime attività:

- Il Festival della Gioventù Greca

- L’incontro Ecumenico dei Martiri a Roma

- La conferenza sulle lingue liturgiche ed i problemi di traduzione in Germania.

Costantinopoli

La celebrazione della benedizione delle acque del Bosforo, presieduta dal Patriarca Ecumenico Bartolomeo I è stata disturbata, il 6 gennaio 2005, da dei manifestanti nazionalisti Turchi. Purtroppo il Patriarcato Ecumenico è regolarmente preso di mira da manifestazioni organizzate dai movimenti nazionalisti ostili al Patriarca Ecumenico per i suoi interventi in favore dell’estensione delle libertà religiose alle minoranze cristiane della Turchia… che preme … per entrare nell’Unione Europea.

USA

L’Arcivescovo Jakovos, primate emerito dell’Arcidiocesi del Patriarcato Ecumenico in America, è deceduto causa problemi polmonari il 10.4.2005 a Stamford nel Connecticut in USA all’età di 93 anni. Era il cinquantesimo anno del suo episcopato.

L’Arcivescovo ha avuto un ruolo considerevole in seno al Patriarcato.

L’Arcidiocesi ha 8 diocesi suffraganee e circa 2.000.000 di fedeli. L’Arcivescovo Jakovos è stato il primo Vescovo Ortodosso ad incontrare dopo 4 secoli il Papa (Giovanni XXIII) ed il primo rappresentante del Patriarcato Ecumenico a Ginevra (Svizzera) presso il COE.

Durante il suo episcopato in USA si è impegnato per fare uscire gli ortodossi dal loro isolamento etnico e per farli integrare nella vita americana.

Era una figura molto presente sulla scena pubblica americana, aveva lavorato a fianco di Martin Luther King, aveva preso posizione contro la guerra nel Vitnam.

Il lancio ufficiale di un incontro di Chiese e di organizzazioni religiose in vista della creazione di una tavola Ecumenica in USA ha trovato poco entusiasmo nelle Chiese storiche nere.

Gli organizzatori hanno dichiarato di dover prendere tempo per studiare i problemi e le rappresentanze delle cinque famiglie cristiane degli USA: Chiese evangeliche, pentecostali, protestanti tradizionali, storiche nere, ortodosse, cattolica.

Francia

Il gruppo di Dombes ha pubblicato nel gennaio 2005 il frutto del suo lavoro di 6 anni a proposito dell’autorità dottrinale nelle chiese protestanti e nella cattolica.

Il documento presenta delle proposte concrete per avanzare verso l’unità infatti fa notare che protestanti e cattolici riconoscono in modo uguale le basi dell’autorità

In primo luogo l’autorità dei testi:le Scritture, le Confessioni di fede, i Concili Ecumenici. In secondo luogo quella delle comunità e delle persone: il popolo cristiano, i Padri della chiesa, i dottori, i teologi, i “ministri”. Infine l’autorità delle istanze istituzionali dove appare una convergenza perché ciascuna chiesa ha questa triplice articolazione: comunitaria (Popolo di Dio), collegiale (ministero) personale (la coscienza).

Le sorgenti dell’autorità sono dunque le stesse. Ma in pratica ci sono profonde divergenze tenendo conto della concezione che ne ha ogni chiesa e la loro concreta interazione.

Tuttavia il lavoro di riflessione del gruppo continua con fiducia esortando le due parti ad una profonda conversione.

Dall’1 al 13.2.2005 dei teologi cattolici, protestanti, ortodossi ed anglicani si sono incontrati presso l’Institut cattholique di Parigi per affrontare ed approfondire la mariologia, la dottrina mariale nelle differenti prospettive cristiane.

Infatti la mariologia è un tema trasversale che permette di approfondire il ministero dell’Incarnazione e dinamizzarecosì il dialogo.

Il filosofo cristiano Paul Ricoeur è morto venerdì 20.5.2005 all’età di 92 anni. Pensatore impegnato, militante socialista dal 1933, profondamente cristiano, croce di guerra 1939-1945, Gran Premio di filosofia dell’Accademia di Francia, era vedovo e padre di cinque figli.

Grecia

Molti membri dell’episcopato della Chiesa ortodossa di Grecia sono al centro di un vasto scandalo giuridico finanziario che tocca ugualmente alti funzionari della magistratura e di cui la stampa greca si è fatta largamente eco dalla fine del gennaio 2005.

Incriminato P. Jacovos Yossakis per traffico di icone e per sospetta corruzione di funzionari.

E’ accusato di favoreggiamento per mancata vigilanza l’Arcivescovo di Attica Panteleimon.

Lo stesso Arcivescovo di Atene Christodoulos è guardato con sospetto perché Yossakis aveva dei rapporti molto stretti con l’entourage dell’Arcivescovo.

Sembra addirittura che Yossakis sia riuscito a manipolare l’elezione ad Arcivescovo di Atene a favore di Christodoulos.

Yakovos Yossakis è stato sospeso a divinis ed il Santo Sinodo ha creato una commissione per verificare l’implicazione di altri chierici in questo affare di corruzione giudiziaria.

L’Assemblea plenaria dell’episcopato della Chiesa di Grecia si è riunito nei giorni 18 e 19 febbraio 2005 presso il monastero di Petraki, ad Atene, sotto la presidenza dell’Arcivescovo Christodoulos.

La riunione, presenti 74 degli 81 vescovi greci, era consacrata alla grave crisi ecclesiale del momento.

L’Assemblea ha preso una serie di decisioni per riformare l’amministrazione, in particolare quella materiale. Tra le decisioni prese dall’assemblea si nota un rafforzamento delle procedure di controllo finanziario della vita ecclesiale a tutti i livelli (diocesi, parrocchie, monasteri) al fine di renderle più trasparenti. E’ stato anche deciso che i posti di responsabilità nella Chiesa non potranno essere affidati a chierici con meno di 35 anni, nelle parrocchie dovranno nascere dei consigli parrocchiali, composti di chierici e di rappresentanti laici, che saranno associati alla gestione materiale della loro chiesa e delle sue istituzioni catechistiche, educative, filantropiche, sociali.

La crisi che scuote la Chiesa Greca dall’inizio dell’anno non ha finito di avere delle ripercussioni sempre più profonde in seno all’episcopato.

L’Arcivescovo Christodoulos è impegnato perché si faccia luce su una serie di fatti in cui si sono trovati coinvolti dei membri dell’episcopato in vista di una purificazione progressiva.

Lo stesso governo ha depositato in Parlamento una legge che prevede l’inventario del patrimonio di ogni membro dell’episcopato.

Una commissione composta di tre metropoliti è stata istituita per ascoltare le possibili testimonianze ed informazioni su casi di malversazione e di modalità da parte di membri della gerarchia.

Tra il giorno 11 ed il 18 maggio otto metropoliti sono stati convocati dal Santo Sinodo per essere ascoltati sulle accuse rivolte loro dalla stampa, su casi di corruzione dei magistrati, sul possesso di proprietà immobiliari o di importanti conti bancari in Svizzera, di malversazioni finanziarie o ancora sulla loro moralità. Si tratta di metropoliti Panteleimon di Attica, di Teoklitos di Thessaliotis, Dionysios di Chios, Chrysostomos di Peristerion, Chrysostomos di Zante, Panteleimon di Corinto, Nikiphořos di Didymoteichion, di Kallinikos del Pireo.

Kallinikos si è dimesso dal suo incarico, Panteleimon è stato riconosciuto colpevole di malversazioni finanziarie, Dionysios è stato trovato innocente. In difficoltà si è trovato l’Arcivescovo Christodoulos a causa di alcuni rapporti con il patriarca Ireneo I di Gerusalemme.

In questo contesto 500 personalità, universitari, scienziati, artisti, giornalisti hanno pubblicato una lettera aperta chiedendo la separazione dello Stato e della Chiesa.

Italia

Due importanti avvenimenti ecumenici hanno segnato il 26.5.2005, giornata consacrata all’unità della Chiesa al 24° Congresso Eucaristico Nazionale Italiano a bari.

Il Cardinale W. Kasper presidente del CPUC ha proposto, a lunga scadenza, 2098, un sinodo sull’unità ai Protestanti ed agli Ortodossi. Un particolare appello è stato rivolto dal cardinale ai fratelli Orientali. Egli ha poi sollevato il problema del ministero petrino del Vescovo di Roma, una delle maggiori difficoltà sul cammino dell’unità.

Gerusalemme

Una grave controversia ha coinvolto il Patriarca di Gerusalemme, Ireneo I, Primate della Chiesa Ortodosso in Israele, in Giordania, nei territori palestinesi.

Egli è stato accusato di essere stato eletto grazie ad irregolarità canoniche, di malversazioni finanziarie, di cessione di terreni di proprietà patriarcale allo stato ebraico a detrimento degli ortodossi arabi, di vendite di terreni appartenenti al patriarcato effettuate, contro gli statuti del 1958, senza aver consultato i rappresentanti del clero e del laicato della comunità ortodossa araba.

Conseguentemente 13 metropoliti su 18 del Santo Sinodo della Chiesa di Gerusalemme hanno pubblicato il 18 maggio un appello perché il Patriarca Ireneo I sia destituito.

Qui il 30 maggio sempre il Santo Sinodo ha eletto il metropolita Kornelios di Petra “locum tenens” del trono patriarcale incaricandolo di organizzare l’elezione del nuovo patriarca. Questa destituzione è stata confermata dal Re di Giordania, dall’Autorità Palestinese e da una Sinassi dei Primati delle Chiese Ortodosse riunita a Costantinopoli nei giorni 23 e 24 maggio presso il Patriarcato ecumenico.

Il Santo Sinodo del Patriarcato di Gerusalemme procederà all’elezione di un nuovo Patriarca.

Moldavia

La Metropolia di Bessarabia che ha come territorio quello dell’attuale repubblica di Moldavia e fa parte della giurisdizione del Patriarcato di Romania ha aperto un decanato in Russia. Ciò è avvenuto con il distacco di alcune parrocchie dall’obbedienza al Vescovo bizantino slavo di Cèboksary. Ricusando l’obbedienza al Vescovo di questa diocesi, accusato di tendenze paganeggianti, le quattro parrocchie si sono costituite in decanato aggregandosi alla Metropolia di Bessarabica.

Monte Athos

Una celebrazione del monastero di Esphigmenou dell’Athos è stata ricevuta dal Patriarca Ecumenico Bartolomeo I il 14.4.2005 presso la sua sede Costantinopolitana. L’incontro segue una serie di fatti incresciosi. Il Patriarca aveva emesso un decreto di esplusione dei monaci. Questi avevano presentato ricorso presso il Consiglio di Stato che però lo aveva respinto in quanto il Patriarca Ecumenico ha fin dal X secolo una piena ed intera autorità canonica e spirituale sull’Athos.

Il motivo del conflitto era l’impegno del Patriarca in campo ecumenico.

Filippine

E’ morto il 21.6.2005 il Cardinale Jaine Sin. Considerato un grande operatore di giustizia e di pace per e nel suo paese.

Romania

Il Patriarca della Romania, Teoctist, ha festeggiato il 5.2.2005 il suo novantesimo compleanno.

La Chiesa ortodossa di Romania ha commemorato nei giorni 5 e 6 marzo a Bu8carest il 120° anniversario della sua autocefalia e l’ottantesimo anniversario dell’istituzione del Patriarcato a Bucarest.

Il 3 marzo vi era stato una riunione del Santo Sinodo ed il 4 marzo la sessione annuale dell’Assemblea Ecclesiastica Nazionale, composta da tutti Vescovi e da un prete e due laici per ogni diocesi.

Numerosi sono stati i problemi presi in esame: l’impegno sociale della Chiesa in favore della protezione della famiglia e dell’infanzia, lo sviluppo dell’assistenza religiosa nelle caserme, negli ospedali, nelle carceri, la costruzione in Bucarest della basilica della “Salvezza della Nazione”, il contenzioso con Mosca sulla giurisdizione ecclesiastica in Moldavia, l’apertura della nuova diocesi di Tulcea.

La chiesa rumena sta vivendo un tempo di grande sviluppo. Ha, in patria, 23 diocesi e 6 diocesi all’estero; 13.046 parrocchie, 391 monasteri, 177 eremitaggi, 38 seminari, 15 facoltà teologiche, 12.300 preti e diaconi, 2.700 monaci, 4.800 monache, 11.000 studenti di teologia, 11.500 catechisti.

Russia

Il Sinodo generale della Chiesa Evangelica Luterana di Russia ha eletto come suo nuovo Arcivescovo il pastore Edmund Ratz, egli si è detto fortemente impegnato a rispondere all’interesse crescente che si sta manifestando in Russia per la sua chiesa.

Il pastore Samuel Kobia, segretario generale del COE ha soggiornato in Russia dal 18 al 24 giugno 2005 per migliorare le relazioni tra il COE e la Chi9esa Russa.

Nel suo incontro con il Patriarca Alessio II e con i responsabili ortodossi russi si è discusso sulla giustizia economica, sulla lotta conro la povertà e l’estremismo religioso.

Serbia Montenegro

Il Santo Sinodo ed i suo Patriarca Pavle II hanno chiesto al governo di Belgrado di intervenire energicamente contro delle recenti manifestazioni antisemite avvenute nel paese.

Svizzera

Domenica 23.1.2005 nel corso di un ufficio ecumenico nella collegiata di Saint-Ursanne le chiese membri della comunità di lavoro delle Chiese Cristiane in Svizzera hanno firmato la Carta Ecumenica che espone in 12 raccomandazioni ciò che unisce le Chiese del vecchio continente.

Dopo il successi delle edizioni del 2003 e del 2004 “Federazione delle Chiese Protestanti Svizzere”, “Pane per il Prossimo” (PPP) e il “Forum Economico Mondiale” (WEF) hanno deciso di associarsi di nuovo per organizzare l’Open Forum Davos del 2005, per incoraggiare il dialogo critico e per mettere in evidenza gli aspetti negativi della mondializzazione.

Dal 19 al 21 giugno 2005 i delegati della Federazione delle Chiese Protestanti Svizzere si sono riuniti per l’assemblea estiva. Questa federazione raggruppa 26 chiese (24 chiese riformate cantonali, la Chiesa Evangelica Metodista Svizzera, la Chiesa Evangelica libera di Ginevra) e 2.400.000 protestanti svizzeri.

Siria

I primati delle Chiese Ortodossa e Greco Cattolica di Antiochia hanno presieduto, insieme, il 4.2.2005 alla consacrazione di una chiesa dedicata ai S.S. Pietro e Paolo a Dammar alla periferia di Damasco. Si tratta di una chiesa comune per le necessità pastorali degli ortodossi e dei greco-cattolici.

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Cronaca delle Chiese

Ottobre-Dicembre 2004

(a cura di P. Franco Gioannetti)


Chiesa Cattolica

Dal 17 al 19 ottobre 2004 si è svolto a Grottaferrata (Roma) una riunione delle delegazioni del Gran Rabbinato d’Israele e della Commissione Pontificia per le Relazioni Religiose con il Giudaismo.

Essa era presieduta dal Rabbino Shar Yishuv Cohen e dal Cardinale Jorge Mejìa.

Il tema: “Una visione comune della giustizia sociale e del comportamento etico”.

Il comunicato ha detto: “Noi non siamo dei nemici ma degli alleati, ben determinati, nella proposta dei valori morali essenziali per la sopravvivenza ed il benessere dell’umanità” ed inoltre: “Gerusalemme riveste un carattere sacro per tutti i figli di Abramo”, perciò hanno richiesto a tutte le autorità di rispettare la Città Santa, “impedendo ogni azione che offenda la sensibilità delle comunità religiose che vivono a Gerusalemme”:

Relazioni Interortodosse

L’ottava sessione del dialogo tra la Chiesa Ortodossa ed il gruppo del Partito Popolare Europeo, come pure con quello dei Democratici Europei ha avuto luogo il 21 ottobre 2004 a Tessalonica (Grecia).

Il programma dell’incontro prevedeva le conferenze dei primi ministri della Grecia, Serbia e Montenegro, Croazia, del metropolita di Francia Emmanuel, rappresentante del Patriarcato Ecumenico presso l’U.E., di M. V. Martens presidente del Partito Popolare Europeo e del suo vice Van Velzen.

Nel dicembre 2004 le Service Orthodoxe de Presse ha presentato e commentato un’intervista accordata dal Metropolita Cyrille di Smolenks a Victor Loupan dell’associazione. “Ortodossia locale di tradizione russa nell’Europa Occidentale”.

Si è parlato del progetto del Patriarcato Russo di costituire una metropolia autonoma russa per l’Europa Occidentale.

Un progetto che in verità ha suscitato e suscita non poche controversie e conflitti all’interno della Chiesa Russa in Europa occidentale.

Il Consiglio dell’arcivescovado delle parrocchie ortodosse di tradizione russa in Europa occidentale (Patriarcato Ecumenico) ha diffuso, il 9 dicembre 2004, a Parigi, con la benedizione dell’Arcivescovo Gabriel, una dichiarazione in cui si dice, sei mesi dopo l’inizio del suo funzionamento nella sua composizione attuale, di condividere gli orientamenti che sono emersi al termine di questo periodo e di determinare i compiti che, di conseguenza sono più urgenti.

Vive perplessità sono state espresse riguardo alla proposta, di ritorno al Patriarcato moscovita delle Diocesi e delle Parrocchie, di tradizione russa, esistenti in Europa occidentale.

Il Consiglio ha detto di riconoscere l’importanza dell’organizzazione canonica dell’Ortodossia nei paesi dell’Europa occidentale.

Tale problema, è stato detto, va esaminato in un processo pre-conciliare panortodossa.

Chiese precalcedoniane

La settima riunione annuale dei primati delle Chiese orientali ortodosse del Medio-Oriente ha avuto luogo a Nasz City in Egitto nei giorni 20 e 21 ottobre 2004.

Il Papa Shenouda III della Chiesa Copta Ortodossa, il patriarca Ignace Zakka I della Chiesa Siro-Ortodossa, il Patriarca Catholicos Aram I della Grande Casa di Cilicia della Chiesa Armena Apostolica hanno partecipato all’incontro.

I primati hanno fatto oggetto di un accurato esame i dialoghi ecumenici. Hanno preso nota del fatto che il dialogo con la Commissione anglicana è stato sospeso in attesa della soluzione della crisi provocata dall’elezione e consacrazione del vescovo omosessuale V. Gene Robinson del New Hampshire (USA).

Hanno parlato della Commissione mista internazionale di dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e le Chiese Orientali e dell’inizio dei suoi lavori; ciò, hanno detto, pone ormai fine alle conversazioni informali.

Hanno auspicato un nuovo ciclo di dialogo con l’Alleanza Riformata Mondiale.

E’ stata riaffermata la loro partecipazione attiva ai lavori del Consiglio Ecumenico delle Chiese (COE) ed al Consiglio delle Chiese del Medio Oriente (CEMO):

Un nuovo rapporto è iniziato con l’ABU o Alleanza Biblica Universale.

In un clima di fraternità è stato poi preso atto dell’elezione del nuovo Patriarca della Chiesa Ortodossa di Eritrea l’Abuna Antonios I

Comunione Anglicana

La Commissione Lambeth ha pubblicato il 18 ottobre 2004 le sue conclusioni, conosciute sotto il nome di Rapporto Windsor, dopo l’inchiesta, durata un anno, sulla controversa elezione del pastore, omosessuale dichiarato, Gene Robinson a Vescovo del New Hampshire (USA) e sulla benedizione all’unione tra persone dello stesso sesso nella diocesi di New Westminster, in Canada.

Sia nell’una come nell’altra situazione la Commissione ha dichiarato che tutte le parti in causa hanno agito in modo incompatibile con il principio d’interdipendenza della Comunione Anglicana ed hanno creato una grande sofferenza ad essa.

La Commissione ha chiesto a tutti i partecipanti alla consacrazione di G. Robinson di non partecipare alle riunioni della Comunione Anglicana fino a che la Chiesa Anglicana degli USA non avrà espresso il suo dispiacere per la situazione creata. Quindi la Chiesa episcopale dovrà adottare una moratoria sulla consacrazione a vescovi di candidati omosessuali fino a che non nascerà un consenso, sul problema, all’interno della Comunione.

Alessandria

Il metropolita Theodoros dello Zimbabwe è stato eletto, il 9 ottobre 2004, di Alessandria ed è divenuto il primate della Chiesa Ortodossa d’Africa. L’intronizzazione del Patriarca ha avuto luogo il 24 ottobre alla presenza del papa copto Shenouda III, degli Arcivescovi Christodoulos di Atene ed Anastasios dell’Albania, del metropolita Josip rappresentante della Chiesa Ortodossa Rumena.

Il Patriarcato Ortodosso di Alessandria, secondo nell’ordine canonico dopo Costantinopoli conta circa 350.000 fedeli: greci, egiziani, libanesi, siriani, palestinesi, giordani ed in maggioranza africani ed inoltre 21 diocesi: Alessandria, Il Cairo, Port Said, Tauta, Memphis, Ismailia (Egitto), Triboli (Libia), Khartoum (Sudan), Addis Abeba (Etiopia), YAOUNDE’ (Camerun), Kinshasa (R.D. Congo), Nairobi (Kenia), KIampala (Uganda), Harare (Zimbabwe), Johannesburg e Il Capo (Africa del Sud), Dar-es-Salaam e Bukoba (Tanzania), Lusaka (Zambia), Accra (Ghana), Antananarivo (Madagascar), Lagos (Nigeria).

L’ortodossia ha conosciuto, negli ultimi quarant’anni un largo sviluppo in Kenia, Uganda, Tanzania, Ghana, Madagascar.

Dal 1982 esiste a Nairobi un Seminario Ortodosso di Teologia per la formazione dei sacerdoti e dei catechisti. Vi sono poi due seminari diocesani. Uno a Yaounde (Camerun) ed uno ad Alasora (Madagascar).

Germania

I presidenti delle Commissioni di negoziazione delle chiese:

  • Evangelica Luterana di Germania (VELKD)
  • Evangelica in Germania (EKD)
  • Unione delle Chiese Evangeliche in seno all’EKD (UEK)

Hanno firmato un accordo destinato a definire i futuri ruoli della VELKD e dell’UEK in seno alla EKD.

L’EKD raggruppa 23 chiese regionali, di confessione luterana, riformata ed unita e conta circa 23 milioni di membri.

La VELKD riunisce otto chiese regionali di confessione luterana-

La UEK conta tra i suoi membri le 13 chiese membri della Conferenza di Arnoldshain.

L’accordo mira ad una sempre più intensa collaborazione tra le chiese membri dell’EKD pur nel rispetto della propria individualità.

Inghilterra

Un gruppo di lavoro, su mandato della Camera dei Vescovi della Chiesa d’Inghilterra, ha pubblicato, il 2 novembre 2004, un Rapporto favorevole all’ordinazione di donna all’episcopato. Il Rapporto sarà discusso nel Sinodo Generale della Chiesa d’Inghilterra nel febbraio 2005.

Belgio

Il metropolita Panteleimon, Vescovo della diocesi del Patriarcato ecumenico in Benelux, ha festeggiato, il 28.11.2004 il cinquantesimo anniversario del suo servizio nella chiesa.

Sono intervenuti metropoliti ed arcivescovi ortodossi di Svizzera, Francia, Grecia, Belgio, del Patriarcato russo, ancora Francia ma del Patriarcato ecumenico, Serbia.

Bielorussia

Dal 10 al 12 dicembre 2004 un colloquio internazionale si è svolto a Minsk sul tema: “Il cristianesimo ed il buon vicinato dei valori spirituali nella comunità europea”.

Il colloquio è stato organizzato da:

Associazione internazionale “Centro di educazione Santi Cirillo e Metodio”. – Istituto di Dialogo religioso e Comunicazioni interconfessionali della chiesa ortodossa bielorussa

e con l’appoggio di:

  • Esarcato bielorusso della Chiesa Ortodossa russa
  • Nunziatura apostolica in Bielorussia
  • Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani
  • Pontificio Consiglio per la cultura
  • Fondazione CNEWA di New York
  • Fondazione Konrad Adenauer di Berlino
  • Renovabis di Frisinga
  • Parrocchia della Madre di Dio, Consolazione di tutti gli afflitti, di Minsk.

Il colloquio ha riunito circa cinquanta partecipanti tra i quali il Cardinale Poupard (Pont. Cons. Cultura), il Cardinale Swiatek (Arcivescovo Catt. Di Minsk), Mons. A. Dzimianka (Segretario della Conferenza dei Vescovi Cattolici bielorussi), i rappresentanti delle Chiese luterana e battista della Bielorussia, i presidenti delle comunità ebrea e musulmana del paese. Più di venti partecipati venivano dall’estero e rappresentavano istituti universitari ed iniziative di mutuo aiuto.

Bosnia – Erzegovina

Un incontro di lavoro tra i vescovi cattolici ed ortodossi della Bosnia ha avuto luogo il 4.11.2004 a Trebinje. Nel corso dell’incontro è stato deciso di diffondere un messaggio comune sul Natale.

Bulgaria

Il VI Congresso Internazionale delle Scuole di Teologia Ortodossa si è svolto a Sofia dal 6 all’11 ottobre 2004.

E’ stato organizzato dalla Facoltà di Teologia Ortodossa dell’Università San Clementei di Ohrid di Sofia con il titolo: “La teologia ortodossa ed il mondo contemporaneo”.

I quaranta partecipanti venivano da: Albania, Germania, Austria, Bielorussia, Bulgaria, USA, Finlandia, Francia, Georgia, Inghilterra, Grecia, Israele, Libano, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Svizzera, Turchia, Ucraina. Un incontro fatto di relazioni, scambi, ricerche molto fruttuose.

Quarantuno dissidenti dalla Chiesa Ortodossa bulgara hanno chiesto asilo politico alle ambasciate degli Stati Ue a Sofia.

Il 29 ottobre il Patriarca Massimo di Bulgaria, ha celebrato i suoi ottant’anni in un’atmosfera di amicizia con gli altri rappresentanti religiosi, ma anche con molti dubbi sui trascorsi politici.

Costantinopoli

La sede del Patriarcato ecumenico al Phanar è stata fatto oggetto di un attentato il 6 ottobre 2004. Non è chiara l’origine dell’attentato ma sembra sia in relazione con il possibile ingresso della Turchia nella U.E.

Proteste ufficiali sono state fatte dal governo greco, dal COE e dal KEK (organismi ecumenici).

Non è questo il primo attentato contro il Patriarcato in questi ultimi anni. Questo ci interroga sulla realtà dei diritti umani e sulla libertà di religione in Turchia.

Estonia

Organizzato da Syndesmos, federazione mondiale della gioventù ortodossa, su invito del metropolita Stephanos di Tallinn, della chiesa autonomia di Estonia (Patriarcato Ecumenico), si è tenuto un seminario sul tema: “Cristiani e cittadinanza europea”: Il seminario si è svolto nei giorni 28 ottobre- 2 novembre 2004 a Tahkarunn – Parnu. Vi hanno partecipato 30 giovani ortodossi provenienti da: Albania, Armenia, Bielorussia, Belgio, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Romania. Russia, Ucraina.

USA

I vescovi cattolici degli Stati Uniti hanno deciso il 17 novembre di aderire al progetto “Christian Churches Together in the USA”.

Francia

Trecento delegati della Federazione Protestante di Francia si sono riuniti nei giorni 9-10 ottobre 2004, per impegnarsi su “Vincere la violenza”:

L’incontro annuale dell’Associazione “Ortodossi-Protestanti di Francia” si è tenuto il 17 novembre 2004 a Chatenau-Malabry.

Le due principali chiese protestanti dell’Est della Francia riunite in assemblea nei giorni 20 – 21 novembre 2004 hanno approvato la loro unione.

Georgia

In una lettera datata 20 settembre 2004 tre vescovi georgiani hanno scritto a Ilia II patriarca georgiano chiedendo una riforma della chiesa per tornare ai principi base della conciliarità ecclesiale.

Hanno anche lamentato le interferenze in Georgia del Patriarcato Russo.

In seguito il 14 dicembre 2004 l’assemblea plenaria dell’episcopato georgiano ha esaminato le relazioni tra la Chiesa e lo Stato ed il problema creato dai conflitti armati.

Grecia

L’Assemblea annuale dell’Assemblea episcopale greca si è tenuta dal 7 al 9 ottobre 2004 ad Atena nel corso della quale si è discusso in particolare, rinviandolo, su un invito di Roma all’Arcivescovo di Atene di ricevere una laurea Honoris causa.

Altro tema preso in esame è stato quello del ripristino del diaconato femminile. La proposta ha avuto esito positivo con molti limiti.

Altri temi affrontati: il dialogo teologico e la vocazione al sacerdozio.

Polonia

La Chiesa Ortodossa di Polonia ha commemorato solennemente dal 24 al 26 novembre 2004 l’ottantesimo anniversario della sua autocefalia.

Oggi essa conta 570.000 fedeli, 6 diocesi, 320 parrocchie, sette monasteri, 8 vescovi, duecentotrenta preti, un seminario teologico.

Portogallo

Dal 28 dicembre 2004 al 1° gennaio 2005 si è svolto a Lisbona il 27° incontro europeo, organizzato dalla Comunità di Taizé. L’evento ha riunito più di 40.000 persone.

Russia

La seconda riunione del Gruppo di lavoro misto cattolico-ortodosso di Russia si è svolto a Mosca nei giorni 22 – 23 settembre 2004.

Un’assemblea plenaria dei vescovi ortodossi si è svolto dal 3 al 6 ottobre 2004 presso la basilica del Salvatore a Mosca. Vi hanno partecipato 144 vescovi su 147. rappresentavano le diocesi di Russia. Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Azerbaidjan, Repubbliche baltiche, Europa occidentale, USA, Giappone.

Tra le altre cose si è parlato dei buoni rapporti: Stato-Chiesa.

E’ stata poi fatta l’esposizione della realtà strutturale della Chiesa moderna.

Serbia Montenegro

Sotto la presidenza del Patriarca Pavle I si è riunito il Sinodo di questo chiesa.

Terra Santa

Una situazione rovente per lo spregio che i tradizionalisti ebrei mostrano verso i cristiani … vescovi, sacerdoti, laici. Una realtà a rischio.

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Quadro sintetico delle relazioni
 tra le comunioni ottobre - dicembre 2004
(a cura di P. Franco Gioannetti)



I - CATTOLICI ED ALTRI CRISTIANI

Ortodossi

Il 27 novembre 2004, le reliquie di due Santi Padri della Chiesa e Patriarchi di Costantinopoli, Gregorio di Nazianzo e Giovanni Crisostomo, sono state restituite dal Papa Giovanni Paolo II al Patriarca Ecumenico Bartolomeo I.

Luterani

La nona riunione della quarta fase della Commissione Luterano-Cattolica sull’unità si è tenuta dal 9 al 17 luglio 2004 a Baltimora nel Maryland (USA).

Obiettivo del dialogo luterano-cattolico è l’unità visibile della Chiesa.

Il tema principale della fase attuale è l’apostolicità nella Chiesa .

Le discussione della Commissione si sono svolte sui temi seguenti:

  1. L’apostolicità della Chiesa: i fondamenti del Nuovo Testamento.
  2. Il Vangelo apostolico e l’apostolicità della Chiesa.
  3. La successione apostolica ed il ministero ordinato.
  4. L’insegnamento della Chiesa si basa sulla verità.

Riformati

La Commissione di dialogo internazionale riformato-cattolico si è riunita dal 13 al 19 ottobre 2004 a Venezia.

Tema principale era: “La Chiesa come comunità di testimonianza comune del Regno di Dio”.

Pentecostali

Il settimo incontro della quinta fase del Dialogo internazionale tra le Chiese dei responsabili pentecostali e la Chiesa cattolica si è tenuto nel Centro diocesano di Torhout in Belgio dal 25 giugno al 1 luglio 2004.

Per descrivere i loro rispettivi modi di comprendere la fede cristiana, Pentecostali e Cattolici, hanno citato le Scritture ed i Padri della Chiesa.

La fase attuale del dialogo ha studiato i temi seguenti:

1. Iniziazione cristiana e battesimo nello Spirito Santo.

2. Fede ed iniziazione cristiana.

3. Conversione ed iniziazione cristiana.

4. La formazione Cristiana e la qualità del discepolo.

II - ORTODOSSI ED ALTRI CRISTIANI

Cattolici

La 67ª riunione del dialogo teologico Cattolico-Ortodosso dell’America del Nord si è svolto, dal 21 al 23 ottobre 2004 al St. Paul’s College, a Washington (USA). Il tema: “Conciliarità-Sinodalità e primato nella Chiesa”.


III - ANGLICANI ED ALTRI CRISTIANI

Vecchio-Cattolici

La Conferenza dei Vescovi anglicani e Vecchio-Cattolici dell’Europa continentale si è riunita dal 17 al 19 novembre in Svizzera a Wislikhaven.

Il tema era “False immagini dei cristiani e dei musulmani”.

E’ stata condannata ogni tendenza a presentare l’Islam come una religione che spinga alla violenza.

Una raccomandazione è stata rivolta ai politici ed ai giornalisti affinché siano maggiormente responsabili quando parlano o scrivono dell’Islam.

IV - LUTERANI ED ALTRI CRISTIANI

Cattolici

Una serie di avvenimenti hanno avuto luogo in diversi paesi per commemorare il quinto anniversario della firma della “Dichiarazione comune sulla dottrina della giustificazione”.

Riunioni accademiche, dichiarazioni, conferenze, giornate di riflessione, culti ecumenici si sono svolti in Germania, USA, Slovacchia, Canada, Inghilterra per commemorare l’evento.


V - C.O.E.

Gruppo misto di lavoro

Il Gruppo Misto di Lavoro (G.M.T.) tra la Chiesa cattolica ed il Consiglio Ecumenico tra la Chiesa cattolica ed il Consiglio Ecumenico delle Chiese (C.O.E.) si è riunito nell’Accademia Ortodossa di Cipro dal 6 al 13 maggio 2004.

Temi proposti:

- Le implicazioni ecclesiologiche ed ecumeniche del battesimo comune.

- La natura ed il fine del dialogo ecumenico.

- La partecipazione cattolica nei Consigli delle Chiese Nazionali e Regionali.

I partecipanti hanno definito il lavoro del G.M.T. un “pellegrinaggio di fede”, hanno valutato i risultati raggiunti fino a quel momento ed hanno espresso le loro speranze per il futuro.


VI - TRA CRISTIANI

KEK

Il Comitato Centrale della Conferenza delle Chiese Europee (KEK) si è riunita a Praga dal 27 settembre al 3 ottobre 2004.

Varii gli argomenti all’ordine del giorno:

- Il terzo Incontro Ecumenico Europeo che si terrà a Sibiu in Romania nel settembre 2007.

- Il comitato congiunto KEK e CCEE che si terrà nel febbraio 2005 a Chartres in Francia.

- L’approvazione del processo di fusione del KEK con il CEME (Commissione delle Chiese presso i Migranti in Europa).

- Il futuro delle attività sociali delle Chiese.

- La visione e la vocazione del KEK come comunità in crescita delle Chiese in Europa che si impegnano a favore di valori quali la solidarietà, la condivisione, la testimonianza.

Una attenta riflessione teologica si è svolta su “missione e secolarizzazione”.

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Quadro sintetico delle relazioni
tra le comunionida aprile a ottobre 2004

(a cura di P. Franco Gioannetti)



I - Cattolici ed altri cristiani

Ortodossi

Il Cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, Primate delle Gallie e Mons. Gerard Dancourt, Vescovo di Nantene, si sono recati il 13/04/04, martedì di Pasqua, presso il Patriarca di Costantinopoli per pregare con lui nel giorno dell’ottocentesimo anniversario del sacco di Costantinopoli da parte dei crociati. L’incontro tra i due vescovi ed il Patriarca è stato caratterizzato da cordialità e dialogo.

La sessantesima sessione del “Dialogo Teologico Cattolico-Ortodosso dell’America del Nord si è svolto dall’1 al 3 giugno 2004 presso l’Istituto teologico ortodosso della S. Croce a Boston, sotto la co-presidenza di Mons. Daniel Pilarczyk. La Commissione ha esaminato le reazioni, fondamentalmente positive, ad una sua recente pubblicazione di una dichiarazione sulle implicazioni teologiche ed ecclesiologiche del Filioque. Ha anche iniziato a discutere il suo nuovo tema di studio per gli anni a venire che è: “Conciliarità-Sinodalità ed il primato nella Chiesa”.

Vari interventi sul tema sono stati fatti in relazione all’enciclica “Ut unum sint”. Il secondo giorno di lavoro è stato consacrato ad un giro di orizzonti sulle relazioni cattolici-ortodossi e ad uno scambio di informazioni sulla situazione interna delle due chiese.

Iniziato nel 1965 il “Dialogo” dell’America del Nord è posto sotto gli auspici delle conferenze episcopali, cattoliche degli Stati Uniti e del Canada ed ortodosso d’America.

La prossima riunione avrà luogo a Washington nell’ottobre 2004.

Il gruppo di lavoro “Cattolico-Ortodosso internazionale S. Ireneo” si è riunito in Germania a Paderborn dal 23 al 27 giugno in sessione costituente.

Su invito di Mons. Gerard Feige, Vescovo ausiliare cattolico di Magdeburgo, e di Mons. Ignazio Mitic, Vescovo di Branicevo (Serbia), undici teologi cattolici, provenienti da Germania, Austria, Belgio, Usa, Francia, Olanda, Polonia, ed undici teologi ortodossi, provenienti da Bulgaria, Usa, Francia, Grecia, Romania, Russia, Serbia, hanno deciso di continuare l’attività, come gruppo stabile, con il nome sopra indicato.

Il gruppo ha adottato una dichiarazione sulla propria identità enunciante i seguenti principi:

  • L’unità è fondata sul comandamento di Gesù.
  • Il gruppo vuole mettere le sue risorse teologiche a servizio delle due Chiese per approfondire il dialogo.
  •  La separazione tra le chiese ha una dimensione ecclesiale e teologica ed elementi sociologici, storici e psicologici.

Il gruppo considera come proprio compito:

1. offrire uno spazio per uno scambio di vedute non ufficiale e per una discussione libera ed aperta sui problemi in corso.

2. Riflettere sulla situazione attuale delle relazioni cattolico-ortodosse cercando di proporre delle soluzioni.

3. ricordare alle due chiese che le difficoltà attuali non potranno essere superate se non attraverso il dialogo.

E ritiene anche suo dovere studiare, in un gruppo di lavoro internazionale, multilingue e multiculturale, le differenze più profonde di mentalità, di forme di pensiero, di modi di fare teologia, differenze che si trovano alla base dei problemi attuali.

Icona della S. Vergine di Kazan

Una antica copia di questa icona, conservata in Vaticano, è stata solennemente restituita alla Chiesa Ortodossa Russa da una delegazione inviata da Giovanni Paolo II. Questa delegazione era guidata dal Cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani, dal Cardinale Teodoro McCarrick, arcivescovo di Washington, accompagnati da Mons. Antonio Mennini, nunzio apostolico presso la Federazione Russa, e da Mons. Tadensk Kondrusiewicz, presidente della conferenza dei Vescovi Cattolici della Russia.

Il Patriarca russo Alessio II ha ricevuto la delegazione nella residenza patriarcale ed ha espresso la sua riconoscenza al Papa riconoscendo e condividendo la ferma volontà del Vaticano di tornare a relazioni sincere e rispettose tra le due Chiese.

II – Ortodossi ed altri cristiani

Cattolici

La prima riunione del gruppo di lavoro bilaterale sui problemi esistenti tra la Chiesa Ortodossa Russa e la Chiesa Cattolica si è tenuto a Mosca nei giorni 5/6 maggio 2004.

Il 6 maggio i padri Vsevalodo Chaplin, ortodosso, ed Igor Kovalevsky, cattolico, hanno tenuto una conferenza stampa. Il P. Chaplin ha ricordato che il gruppo è nato dopo la visita a Mosca del cardinal Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani. Ha aggiunto che il gruppo ha preso in esame le varie situazioni conflittuali in atto in varie regioni della Russia, in Ucraina, in Kazakhistan, in Uzbekistan specificando che tali problemi non vanno affrontati in base alle leggi civili ma secondo i principi etici delle relazioni tra le chiese. Queste non debbono mai agire come imprese concorrenti in un clima di libero mercato, ma fondandosi nell’etica delle relazioni interecclesiali e sui principi delle relazioni tra vescovi e diverse strutture ecclesiali formulate nei primi secoli del cristianesimo.

Il P. Kovalevsky ha affermato che la Chiesa cattolica, nella sua attività in Russi, parte dal principio che questo paese non è terra di missione ma un paese cristiano dalle antiche e profonde radici ortodosse. Tuttavia vi esistono etnie e confessioni differenti, tra cui i cattolici che sono e resteranno sempre una minoranza.

Visita a Roma di Bartolomeo I.

Il Patriarca ecumenico ha fatto una visita ufficiale a Roma dal 29 giugno al 1 luglio 2004.

Tradizionalmente, dal 1980, le Chiese di Roma e Costantinopoli si scambiano visite fraterne in occasione delle rispettive feste patronali: 29 giugno, S. Pietro a Roma, 30 novembre, Andrea a Costantinopoli. Quest’anno, quarantesimo anniversario dello storico incontro, a Gerusalemme, tra Paolo VI ed Atenagora, il Papa aveva invitato il Patriarca a venire personalmente.

Il 29 giugno il Patriarca ecumenico è stato ricevuto da Giovanni Paolo II che nel suo discorso di benvenuto ha evocato quell’incontro storico e “benedetto” dove i loro predecessori, spinti dalla fiducia e dall’amore di Dio, avevano saputo superare i pregiudizi e le incomprensioni secolari dando così un esempio ammirabile di pastori e di guide del popolo di Dio.

Il Papa ha ugualmente ricordato il triste e vergognoso episodio del sacco di Costantinopoli, operato dai soldati della VI crociata.

Preghiamo il Signore, ha aggiunto, perché purifichi la nostra memoria di ogni pregiudizio e di ogni risentimento e ci conceda di avanzare nel cammino dell’unità.

Dopo un incontro strettamente personale, il Patriarca ha presentato al Papa un gruppo di professori e di studenti dell’Istituto di Studi superiori di Teologia Ortodossa, che dipende dal Centro del Patriarcato Ecumenico a Chambesy, in Svizzera.

In serata il Patriarca ha assistito alla Messa della festa dei Santi Pietro e Paolo ed ha tenuto l’omelia, nella quale ha evidenziato i progressi compiuti in questi quarant’anni malgrado le divergenze accumulatesi in nove secoli.

Il fatto di esser qui oggi, ha aggiunto, esprime chiaramente la nostra sincera volontà di superare quegli ostacoli che non sono di natura dogmatica, per concentrarsi poi sui problemi fondamentali di ordine dogmatico che dividono ancora le due chiese.

Il 30 giugno degli incontri bilaterali hanno avuto luogo tra il Patriarca con la sua delegazione ed il Cardinale Kasper con i suoi collaboratori. Il Patriarca ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Roma dal sindaco Veltroni, ha quindi incontrato rappresentanti della Comunità di S. Egidio e del Movimento dei Focolari, ambedue attivi nel dialogo intercristiano ed interrelegioso.

Il 1° luglio ha ricevuto dal Cardinale Ruini la Chiesa di S. Teodoro, destinata alla comunità ortodossa di Roma.

Successivamente il Patriarca ha invitato il Papa a recarsi a Costantinopoli il 30 novembre, per la festa di S. Andrea.

Precedentemente i primati delle due chiese avevano firmato una dichiarazione comune nella quale riaffermavano il loro impegno a lavorare per la piena unità dei cristiani, così da annunciare il Vangelo in modo più credibile e convincente.

Come passo importante il Papa ed il Patriarca si propongono di rilanciare il lavoro della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra le due chiese, lavoro che era giunto ad un punto morto nel 2000.

In un suo intervento alla Radio Vaticana Kasper ha detto che le due Chiese hanno ripreso a parlare ed a guardare verso il futuro.

Ha anche parlato di tendere ad una unità nella stessa fede, negli stessi sacramenti, nello stesso episcopato, nella successione apostolica ma anche ad una unità nella pluralità delle forme liturgiche, teologiche, spirituali, canoniche.

Il Cardinale ha anche parlato del riprendere la riflessione sul primato del Vescovo di Roma.


III – Luterani ed altri cristiani

Cattolici

Il dialogo Cattolici-Luterani negli U.S.A. ha terminato il suo decimo ciclo durante la riunione, tenuta a Milwaukee dal 22 al 25 aprile 2004.

La Commissione mista ha approvato all’unanimità la dichiarazione: “La Chiesa come Koinonia di salvezza, le sue strutture i suoi ministeri”. Nei precedenti cicli la Commissione aveva riflettuto su: il simbolo di Nicea, il battesimo, l’Eucarestia, il ministero, il primato papale, l’autorità e l’infallibilità, la giustificazione, l’unico mediatore – i santi – Maria, le Scritture e la tradizione.

Questi lavori hanno avuto un grande influsso sui rapporti cattolici-luterani, anche a livello internazionale.

Il documento, ultimo prodotto, “La Chiesa come koinonia” ha preso come punto di partenza delle considerazioni generali sulla ecclesiologia della koinonia e nel concetto di Chiesa locale per giungere ad un esame delle strutture particolari della koinonia che esistono nelle due chiese.

Nel N.T. il concetto di koinonia riguarda i credenti giustificati, in rapporto a Dio, a Cristo, allo Spirito. Così il documento afferma che la Chiesa partecipa alla salvezza offerta da Dio in Cristo ed è così che, attraverso la Chiesa, la salvezza è proposta all’umanità.

Il documento percorre la storia della riflessione teologica del XX secolo sul concetto di Chiesa locale perché è in essa che si manifesta in pienezza la Chiesa di Cristo. Ma la tradizione cattolica chiama così la diocesi mentre la luterana fa riferimento alla comunità parrocchiale.

Ugualmente problema si pone per il sacramento dell’ordine perché per i cattolici sono i vescovi ad avere la pienezza del sacramento mentre per i luterani l’unica differenza tra vescovo e presbitero è data dalla giurisdizione.

La concezione di ministero ai differenti livelli riflette le differenti maniere in cui cattolici e luterani realizzano la koinonia. Già nel N.T. esistono i termini vescovi e presbiteri ma il loro contenuto varia da un luogo ad un altro.

Nell’epoca patristica si generalizza il triplice ministero di vescovi, presbiteri e diaconi, ma la natura esatta della distinzione resterà una questione aperta anche per la teologia medievale. Il problema si riaprirà e si radicalizzerà all’epoca della Riforma e del Concilio di Trento e poi fino al Vaticano II; resteranno però aperte delle vie per un approfondimento e per delle chiarificazioni della problematica. Ad esempio: la distinzione tra episcopato e presbiterato è di origine divina? E dell’espressione “pienezza del sacramento dell’ordine” non è stato specificato il significato.

Un ulteriore problema aperto, da specificare più chiaramente, è quello della successione apostolica.

Ugualmente una riflessione più approfondita viene proposta dalle due confessioni. Come può essere compreso, visto più subordinato al Vangelo il ministero petrino? Oppure quali forme può assumere per essere più conforme al Vangelo?

Il documento ha proposto alcune raccomandazioni:

1. I vescovi delle due chiese debbono sottolineare la mutua comunione con lettere pastorali comuni, incontri di riflessione comuni, prese di posizione comuni sulle questioni di interesse pubblico.

2. Preti e pastori debbono intensificare la mutua collaborazione, a livello di parrocchie, con studio, preghiera comune, iniziative comuni.

3. I laici delle due chiese esprimono il legame derivante dal comune battesimo con iniziative comuni di catechesi e di evangelizzazione ed a favore della giustizia e della pace.

4. Le organizzazioni caritative ed i ministeri specifici delle due chiese si impegnino in una vera collaborazione per diffondere il vangelo ed il bene comune.

La seconda parte del documento presenta studi biblici e storici per approfondire lo studio della koinonia che saranno di grande utilità per la continuazione della riflessione e delle ricerche.

IV – COE

Il Segretario generale della Chiesa d’Australia, il pastore luterano J. Henderson, ha espresso critiche in vista di nuovi modi che il C.O.E. deve trovare per comunicare con le nazioni del Sud del mondo. Ha specificato che esistono, a suo avviso, troppa burocrazia e modi di fare di stampo europeo.

Commissione speciale

Il Comitato permanente della Commissione speciale sulla partecipazione delle Chiese Ortodosse al COE si è riunita dal 16 al 19 giugno del 2004 a Minsk in Bielorussia. Copresidenti il vescovo Koppe (Chiesa evangelica di Germania) ed il Metropolita Gennadios (Patriarcato ecumenico). Era presente il pastore Samuel Kobia, nuovo segretario generale del COE. I membri del Comitato hanno preso in esame le nuove prospettive di partecipazione degli Ortodossi al COE. Hanno anche preso in esame i problemi del dialogo bilaterale tra Chiese ortodosse e Chiese ortodosse orientali o precalcedoniane e quelli del dialogo tra queste chiese e quella cattolica.

Accanto a questa riunione si è anche svolto un dialogo teologico internazionale sull’ecumenismo oggi.

Il Comitato ha anche discusso sui modi di funzionamento del COE in particolare sul processo della presa di decisioni ed hanno anche discusso del come superare le difficoltà relative alle decisioni; difficoltà dovute al fatto che i Protestanti sono il 75% delle Chiese membre del COE, mentre gli Ortodossi sono il 25%, superabili favorendo la presa di decisione consensuale.

Il Comitato ha anche approfondito un progetto per rendere più chiari i criteri di adesione e di appartenenza al COE.

Il vescovo Koppe ha inoltre parlato della necessità che le Chiese siano sempre più impegnate a pregare e ad agire insieme pur avendo chiare le divergenze e sapendo in che modo le varie Chiese si identificano in rapporto alla Chiesa indivisa. Il metropolita Gennadios si è detto felice del buon livello di impegno e fiducia reciproci pur avendo chiare le difficoltà che persistono; ma crede nella possibilità di superare gli antagonismi e di trovare sia un linguaggio comune sia nuovi approcci in vista dell’unità.

Fede e Costituzione

L’Assemblea plenaria della Commissione di Fede e Costituzione si è tenuta in Malesia a Kuala Lumpur dal 28 luglio al 6 agosto 2004 sul tema: “Accoglietevi gli uni gli altri, come Cristo ha accolto voi, per la gloria di Dio (Rom. 15/7)”.

L?Assemblea ha riunito un centinaio di membri della Commissione, teologi rappresentanti quasi tutte le confessioni cristiane e regioni del mondo ed anche una trentina di osservatori, invitati, giovani teologi e rappresentanti delle Chiese locali. La discussione ha fatto rilevare il rischio di una differenza di impostazione tra teologi occidentali che mirano soprattutto ad un buon livello accademico ed i teologi del terzo mondo che vedono questa tendenza come una forma di “esportazione” occidentale.

Il pastore Woong, presbiteriano dalla Corea, ha sottolineato l’importanza di superare l’opposizione tra Est ed Ovest, come pure quella del contributo asiatico alla teologia cristiana. Ha anche parlato di tre tipi di Oriente: geografico, politico, ecclesiale e delle distanze rilevanti, non solo geografiche ma anche culturali. È necessario uno spirito pioneristico per studiare più a fondo i disegni di Dio nell’insieme della creazione dove uomini e natura soffrono per la scarsa fede e per i disordini provocati dall’avidità umana.

Il pastore David Yemba, presidente di Fede e Costituzione ha parlato di possibilità e di sfide per Fede e Costituzione in questi secoli strategici nella storia dell’umanità e del movimento ecumenico. È necessario, ha detto, che le Chiese camminino insieme verso l’unità visibile superando la tendenza alle discussioni solo accademiche. Il tema dell’Assemblea “Accoglietevi...” spinge ad andare oltre una convergenza limitata ai documenti. La Chiesa di Cristo è in crescita nell’emisfero Sud del mondo e le chiese madri del Nord debbono limitare la loro eccessiva influenza confessionale perché il confessionalismo è uno dei maggiori ostacoli alla via dell’unità.

Il direttore uscente del Segretariato di Fede e Costituzione, il pastore Falconer, in una relazione letta dal pastore Peter Donald, ha scritto che le Chiese debbono essere in ascolto rispettoso e reciproco, in un clima di interrogativi, di scambio di esperienze e di incontri che le trasformano in organismi in continuo pellegrinaggio.

Samuel Kobia, nuovo segretario generale del COE ha detto che il concetto cristiano di ospitalità si fonda sull’atteggiamento accogliente di Cristo stesso verso i poveri, esclusi e peccatori. Occorre pentirsi, ha aggiunto, di essersi limitati a scoprire la grazia di Dio negli stretti confini del doma e della tradizione.

Gli studi in corso hanno attirato l’attenzione dell’Assemblea, in particolare:

1. il mutuo riconoscimento del battesimo.

2. L’antropologia teologica.

3. L’ecclesiologia.

4. L’identità etnica e nazionale.

5. L’ermeneutica ecumenica.

6. Il dialogo interreligioso.

Il tema di un solo battesimo si è focalizzato sulle implicazioni ecclesiologiche del muto riconoscimento del battesimo.

Su questo punto è stata fatta rilevare l’importanza della fede e dei contenuti di essa per la persona battezzata e per la Chiesa che la battezza.

Ed anche l’importanza del duplice “Sì”; alla fede espresso dal battesimo e quello espresso con l’adesione alle confessioni. Ci si è chiesto se noi che siamo stati accolti da Cristo possiamo non accoglierci gli uni gli altri.

In secondo luogo l’assemblea si è poi soffermata su una serie di studi riguardanti l’antropologia teologica, essi si sforzano di enunciare ciò che le chiese possono dire insieme su ciò che è la natura umana e sulle implicazioni che ne derivano per le scelte etiche fanno i cristiani e le Chiese.

Il rapporto “Prospettive ecumeniche sull’antropologia teologica”, discusso a Montevideo nel marzo 2004, è stato presentato a Kuala Lumpur dal pastore W. Tabberenee. La prima parte del documento ha presentato delle situazioni limite dove i modi di comprendere la natura umana sono messi in discussione:

1. Le rotture e le divisioni che affliggono il nostro mondo.

2. Le nuove tecnologie.

3. Le persone handicappate.

La seconda parte del documento è consacrata all’approccio dei grandi temi biblici legati alla natura umana:

1. L’essere umano come immagine di Dio

2. L’essere umano in seno alla Creazione

3. Il problema del peccato

4. La prospettiva della nuova creazione in Cristo.

Tutta questa sezione è corredata di citazioni, soprattutto Patristiche, è redatta in stile conciso e comprensibile anche dai non teologi e mette in evidenza i punti convergenti delle differenti famiglie cristiane. Globalmente le Chiese hanno, emerge dalla relazione, una concezione largamente comune dell’antropologia teologica cristiana.

Comprensioni differenti non dicono che le Chiese rifiutano di affrontare insieme le sfide esistenti anche le più difficili, come la ricerca su:

1. le cellule staminali

2. la clonazione

3. i problemi legati alla sessualità

4. la ripartizione dei ruoli tra uomini e donne

5. l’appartenenza etnica e nazionale

6. il razzismo

7. l’ecologia

Proprio su questi problemi, è emerso dalla discussione, il testo deve osare di più anche a costo di indicare delle divergenze ed è stato detto che:

“La teologia non deve evitare...” (Erikson).

“I punti di vista sui problemi antropologici si evolvono e certe cose condannate nel passato ora non lo sono più” (Onaiyekan).

La terza parte della discussione ha riguardato l’ecclesiologia e c’è un testo del 1998, “La natura ed il fine della Chiesa”, che, anche se non definitivo, è stato definito uno strumento ecumenico essenziale. Quindi la commissione continuerà a lavorare su di esso per presentarlo all’Assemblea COE del 2006.

Un certo irenismo è stato contestato da Mons. Hilarion, vescovo bizantino slavo di Vienna, il quale ha ritenuto importante non ignorare, ma piuttosto ammettere le divisioni esistenti tra le Chiese.

La quarta parte riguarda il problema del rapporto tra l’unità della Chiesa da una parte e l’identità etnica e nazionale dall’altra. Problema designato con la sigla “ETHNAT”.

A Kuala Lumpur sono state ricordate le ultime tappe dell’ETHNAT: l’inizio lo si è avuto nel 1997 a Fontgombault in Francia ed il programma mira a :

1. Aiutare le Chiese a comprendere meglio il ruolo giocato dalla propria identità in seno a se stessa e nel loro rapporto con la società.

2. Favorire il rinnovamento delle Chiese con il superamento della divisione.

3. Aiutare le Chiese a divenire dei segni profetici dell’unità umana e cristiana.

4. Aiutare le Chiese a realizzare un ruolo di conciliazione nelle situazioni di tensione e di conflitto.

Il Comitato incaricato dell’ETHNAT si è riunito nel Galles nel 1997 ed ha deciso di dare la priorità a due progetti:

1. Esame interdisciplinare dell’etnicità basato sulle risorse degli studi biblici, della teologia, della storia ecclesiastica, delle scienze sociali.

2. la testimonianza delle Chiese, dei consigli delle Chiese e dei centri ecumenici.

Sul tema ETHNAT hanno parlato il metropolita Makarios (Kenya) del Patriarcato ortodosso di Alessandria e da altri relatori di Romania, Sry Lanka, Zambia, Argentina.

La quinta è “L’ermeneutica ecumenica”, ed è stata presentata dal Prof. P.R. Andinach (Argentina). Questo studio è nato dai dibattiti della V Conferenza di Fede e Costituzione nel 1993; esso fa un esame dell’interpretazione delle Sacre Scritture ed una ricerca sull’interpretazione dei simboli, dei riti e delle pratiche. Una consultazione tenuta a Strasburgo nel 2002 si è rivolta ai luoghi dell’interpretazione: liturgia, vita della Chiesa, Canone delle Scritture, Concili ecumenici, contesto sociale, ai criteri di interpretazione, alla possibilità di un’ermeneutica propriamente ecumenica.

Un’altra consultazione tenuta a Vienna nel 2004 ha esaminato i simboli e la loro relazione per la costituzione di una identità (confessionale, etnica, ecc.).

Il sesto ed ultimo punto è stato quello del dialogo interreligioso. Un approfondimento è stato quello del dialogo interreligioso. Un approfondimento è stato fatto su continuità e discontinuità tra popolo ebraico e Chiesa cristiana.

Nel corso della riunione sono stati apprezzati degli studi teologici fatti su:

1. Pace e violenza.

2. Ripartizione dei ruoli maschili e femminili.

3. Sessualità.

È stato chiesto un legame più evidente tra formulazione teologiche e le loro implicazioni etiche e cioè una maggiore integrazione delle prime con la realtà della vita.

È stato anche raccomandato di mettere meno in rilievo la propria identità e di mettere più l’accento su ciò che si riceve gli uni dagli altri e su ciò che si riceve da Dio.

A conclusione dei suoi lavori l’Assemblea ha inviato un “messaggio alle Chiese”. In esso si dice che l’assemblea di Kuala Lumpur è stata un “momento di speranza”. Certamente molti problemi restano ancora da esplorare insieme ma si è presa coscienza che vi è un quadro di base che potrebbe permettere alle Chiese di avanzare in termini di un mutuo riconoscimento. “Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo...”, tema dell’incontro, ci invita a riflettere sul dovere comune di una mutua ospitalità; andando al di là delle nostre divisioni per agire insieme per l’unità visibile della Chiesa.

Comitato Esecutivo

Il comitato esecutivo del COE si è riunito a Seul in Corea dal 24 al 27 agosto2004. ha raccomandato che i prossimi rapporti sui programmi sintetizzino meglio i problemi sui quali il Comitato esecutivo è chiamato a dare un consiglio o a prendere una decisione.

Successivamente il Comitato ha discusso su tre problemi riguardanti le strutture ben sapendo che, nei tre casi, il partenariato che ciò implica e di una importanza primordiale.

a) Il Comitato ha preso atto con soddisfazione del rapporto sull’Azione comune della Chiesa (ACT) ed ha sottolineato l’importanza di essa in materia di intervento in caso di catastrofe o di conflitto ed ha chiesto all’ACT di lavorare in stretta collaborazione con le chiese che si trovano nell’area sopra indicata.

b) Il Comitato esecutivo ha riaffermato l’impegno del Consiglio a sostenere l’obiettivo originale riguardo all’informazione nel movimento ecumenico.

c) Il Comitato ha preso atto del rapporto sullo spostamento del segretariato del COE per il Pacifico ed ha preso atto degli inconvenienti dovuti ad esso. Ha raccomandato di presentare al Comitato Centrale del COE la proposta fatta dai dirigenti di Chiesa del Pacifico di portare il Segretariato dal Pacifico a Ginevra.

Successivamente il Comitato esecutivo ha chiesto al Segretariato Generale di continuare a studiare, con le Chiese membri, le possibilità di realizzare la proposta le Chiese ai fini della loro rappresentanza e partecipazione. Ha raccomandato al Comitato Centrale l’ammissione come chiesa membro della Comunità del COE di

1. Chiesa protestante evangelica di Ginevra

2. Associazione delle Chiese Evangeliche Riformate del Burkina Faso

3. Chiesa protestante dei Paesi Bassi.

Il Comitato esecutivo ha poi lungamente discusso sull’accusa di grave deviazione teologica rivolta alla Chiesa Kimbanguista ed ha chiesto al COE di decidere se detta Chiesa gli appartiene o meno ed ha inoltre deciso che il problema dell’appartenenza o esclusione va risolto nella riunione del Comitato esecutivo del settembre 2005.

Il Comitato ha inoltre esaminato l’inserimento del problema delle “decisioni per consenso” nel regolamento; ha inoltre fatto delle dichiarazioni su:

1. sostegno al processo di unificazione della Corea

2. sostegno al progetto di risoluzione pacifica del conflitto del Darfur.

V – Tra Cristiani

CCEE

La sesta consultazione delle Conferenze episcopali europee sulla responsabilità della creazione si è svolto in Belgio a Namur dal 3 al 6 giugno 2004.

Tema: “Responsabilità delle Chiese e delle Religioni verso la creazione”.

Tra i presenti erano: rappresentanti della S. Sede, del Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace”, della Commissione degli Episcopati presso l’Unione Europea, della “Rete” ecumenica per l’ambiente, di Giustizia e Pace-Europa, degli ordini religiosi.

Durante la prima seduta sono stati presentati tre contributi teologici: la prima di queste relazioni è stata di Mons. Emmanuel, metropolita di Francia del Patriarcato di Costantinopoli; egli ha sviluppato il tema della vocazione comune dell’umanità a divenire “sacerdote” avendo per compito di santificare la creazione la creazione in un atto culturale di azione di grazie. Una tale approccio infatti risponde meglio alla ricerca di una autentica intimità tra l’umanità e la creazione.

La seconda, a cura del pastore riformato svizzero Lukas Vischer, ha esposto l’apporto specifico delle chiese protestanti alla ricerca di uno sviluppo durevole nel mondo.

Cercando sempre di fondare la loro comprensione della creazione a partire dalla Scrittura, i protestanti hanno la tendenza a mettere l’accento sullo stato peccatore dell’umanità e sulla presenza costante della grazia di Dio.

La teologia protestante si sforza di mantenere l’equilibrio tra un ottimismo che pretende di risolvere i problemi ed un pessimismo che lascia ogni situazione alla responsabilità di Dio.

In sintesi: i credenti debbono fare tutto quello che possono per proteggere la natura, l’avvenire sarà in ogni caso un dono della grazia di Dio.

La terza è stata tenuta da Mons. P. Kelly, arcivescovo cattolico di Liverpool che ha esplorato il concetto tomista di “transustanziazione” come punto di partenza della sua relazione. Il termine, in S. Tommaso d’Aquino, non significa una trasformazione magica della materia, ma un movimento dove la materia acquista un senso radicalmente nuovo in una relazione radicalmente nuova tra l’uomo ed il suo Creatore per mezzo di elementi materiali.

Nella seduta pubblica vi sono stati interventi di appartenenti a diverse religioni.

Il P. Guy Gilbert ha presentato il punto di vista cristiano mettendo l’accento sulla franchezza e l’onestà che debbono caratterizzare il rapporto uomo-creazione.

Il rabbino belga, Albert Guigui, ha presentato l’interdizione biblica (Dt. 20) di tagliare gli alberi durante l’assedio di una città. Citando poi Amos 9 ha descritto l’armonia che esiste tra l’uomo e l’ambiente naturale.

Il venerabile Lama Karta di Tihanga ha presentato delle intuizioni profonde: utilizzando la natura l’uomo si trova ad un bivio tra vita interiore e mondo dei fenomeni . per lui tutte le grandi tradizioni religiose costituiscono un unico grande coro che canta l’indispensabile armonia tra vita interiore e mondo fenomenologico.

Il professore di religione musulmana M. Mahi Yacoub che per la conservazione della natura l’umanità deve cercare la pace tra le religioni nel rispetto del progetto di Dio, nella giustizia e nella fraternità umana.

Dal dibattito sono usciti molti elementi:

1. La responsabilità della creazione è una sfida fondamentale per l’avvenire della terra, la difesa della pace e la testimonianza cristiana nella società contemporanea.

2. Le Chiese cristiane debbono accordarsi nella valutazione del problema ecologico, ricordando la necessità del dialogo interreligioso, della pace, della giustizia, di una buona ripartizione delle risorse della creazione.

3. Attenzione alle risorse: acqua, petrolio, terra coltivabile.

I Segretari generali delle Conferenze Episcopali Europee si sono riuniti a Belgrado dal 10 al 13 giugno 2004 sul tema: “Il ruolo del cristianesimo e delle Chiese nell’Europa attuale”.

Dal comunicato stampa pubblicato al termine della riunione è emerso che molti segni indicano che una riscoperta ed una nuova proposta del Vangelo sono possibili nel continente europeo:

  • Il dibattito nelle radici cristiane dell’Europa.
  •  L’inquietudine e la paura di fronte al terrorismo.
  •  Il senso di vuoto nei confronti di punti di riferimento.
  • La nuova richiesta di senso e di spiritualità.
  •  Lo sviluppo di esperienze religiose ambigue, irrazionali, alternative.

I segretari hanno riflettuto su recenti esperienze che esprimono simbolicamente questa nuova possibilità offerta al cristianesimo ed hanno concluso che il popolo cristiano esiste ed è vivo in Europa. È urgente superare la dicotomia Europa dell’Est ed Europa dell’Ovest come pure è importante il confrontarsi con la cultura moderna e con i fenomeni del secolarismo e della secolarizzazione, l’occidente ha l’esperienza di una vita cristiana nella società secolarizzata e può offrirla all’Est e l’Est può aiutare l’Occidente a ritrovare i suoi valori perduti.

Un discorso positivo è stato poi fatto sui rapporti tra Chiesa ed Istituzioni europee, facendo riferimento in particolare al trattato costituzionale perché esiste un dialogo tra mondo ecclesiale e mondo politico.

Un vivo dibattito ha avuto luogo sulle relazioni tra cristianesimo, laicità e religioni; infatti occorre distinguere tra il laicismo che rifiuta la religione e la laicità autentica che è un modo di relazionarsi tra Chiesa e Stato.

In una società laica la Chiesa deve essere capace di ascoltare i problemi e le domande che si pongono e di trovare un linguaggio che permetta di rispondere, testimoniare ed annunziare il Vangelo che è la Buona Novella per tutti.

L’incontro di Belgrado ha ugualmente costituito una importante esperienza ecumenica. Particolarmente fraterna è stata l’accoglienza da parte del Patriarca serbo Pavle.

All’incontro organizzato ogni anno dal Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, hanno partecipato i segretari generali di: Albania, Germani, Inghilterra, Austria, Belgio, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Scozia, Spagna, Francia, Ungheria, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Paesi Scandinavi, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Serbia e Montenegro, Slovenia, Slovacchia, Svizzera, Ucraina.

KEK

La prima riunione plenaria della nuova commissione “Chiesa e Società” della conferenza delle Chiese europee si è tenuta in Belgio dal 28 aprile al 2 maggio.

La Conferenza delle Chiese europee ha salutato l’adozione da parte della Conferenza intergovernamentale della Costituzione dell’Unione europea. La Kek e le 125 chiese membri di tradizione anglicana, vecchio cattolica, ortodossa e protestante, hanno seguito attentamente l’elaborazione della Costituzione europea e si sono rallegrate che il Parlamento europeo abbia un più forte ruolo in materia di asilo e di migrazione come pure che d’ora in avanti chiare norme giuridiche proteggeranno i diritti delle persone e della dignità umana; ha tuttavia deplorato che l’Unione europea abbia messo l’accento più sul miglioramento delle capacità militari degli stati membri che sull’impegno in favore della prevenzione dei conflitti.

Dal 25 al 27 giugno 2004 la seconda consultazione dei teologi ortodossi e protestanti nell’ecclesiologia si è svolta in Germania. L’incontro ha riunito vescovi e teologi ortodossi, calcedoniani e precalcedoniani da una parte e teologi delle chiese luterane, riformate ed unite.

Comunione delle Chiese protestanti d’Europa (CEPE)

Il Comitato esecutivo della Comunione delle Chiese protestanti in Europa si è riunito in Germania dal 23 al 25 aprile 2004 per preparare la VI assemblea generale.

Dal 6 al 10 maggio 2004 il gruppo di studio della CEPE si è riunito ad Oradea in Romania per elaborare dei suggerimenti in vista di una riforma delle strutture dell’organizzazione della Comunione.

Il rapporto finale della seconda serie di dialoghi tra la CEPE e la Federazione Battista Europea (FBE) è stato pubblicato il 26 giugno 2004.

Il dialogo tra FBE e CEPE non pretende di aver regolato definitivamente le discussioni teologiche controverse, infatti un tema che mostra differenze profonde è quello dell’ecclesiologia. Una piena comunione è ancora lontana ma la ricerca e la riflessione continuano.

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Consiglio Ecumenico delle Chiese
Atene, lo Spirito Santo
e la missione del terzo millennio

di Giuseppe Caffulli

Parola d'ordine: synaxeis. Ovvero condivisione, dialogo, incontro. È stata questa la novità e la caratteristica principale della tredicesima Conferenza mondiale sulla missione, organizzata dalla Commissione per la missione e l'evangelizzazione del Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec) sul tema: «Vieni, Santo Spirito, guarisci e riconcilia! Chiamati in Cristo ad essere comunità di riconciliazione e guarigione». Svoltosi ad Atene dal 10 al 16 maggio, l’evento ha visto la partecipazione di oltre 600 delegati in rappresentanza di Chiese e organismi missionari, che in una settimana intensissima di incontri e confronti hanno dibattuto sulla delicata questione della missione comune. Per la prima volta l'iniziativa è stata ospitata da un Paese a maggioranza ortodossa e ha visto la partecipazione anche degli evangelici pentecostali (spesso in dissidio con le stesse Chiese protestanti tradizionali).

Cuore delle giornate di Atene sono stati appunto i gruppi di lavoro, le synaxeis una sorta di laboratorio interconfessionale che ha condiviso riflessioni ed esperienze sui temi della riconciliazione e della guarigione. Filo rosso delle varie sessioni, l'ascolto orante della Parola di Dio e l'invocazione dello Spirito Santo come ispiratore e guida della missione comune della Chiesa. Numerose le testimonianze dal Sud del mondo e dai contesti di violenza ed emarginazione, dove più urgente è intraprendere cammini di perdono e di «purificazione della memoria».

Il contesto nel quale si è svolta la Conferenza (conclusasi la giornata di Pentecoste con una significativa celebrazione ecumenica sull'Areopago di Atene, dove Paolo predicò agli ateniesi), ha finito per mettere l'accento sul mondo ortodosso e sui rapporti delle Chiese orientali con le altre confessioni cristiane (uno dei temi dibattuti è stato - e non poteva essere altrimenti - quello del proselitismo). Don Gianni Colzani, missiologo, docente presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma, più che i problemi, crede sia invece opportuno mettere in evidenza le novità, tra cui la rinnovata attenzione del mondo ortodosso per il tema della missione: «Credo che sia in atto una rinascita dell'annuncio in seno alle Chiese ortodosse, anche se la loro idea si richiama più all'opera dello Spirito che all'operosità dei missionari».

Monsignor Brian Farrel, segretario del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani che ha guidato la delegazione cattolica ad Atene, non nasconde le sue speranze per la valenza anche simbolica che l'evento ha avuto: «il fatto che la Conferenza missionaria mondiale si sia svolta in un Paese di tradizione ortodossa non è un semplice dato geografico, ma un evento potenzialmente carico di sviluppi sul versante del dialogo con le Chiese ortodosse».

(da Mondo e Missione, giugno / luglio 2005, p. 24)

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Domenica, 05 Giugno 2005 17:12

Verso la terza assemblea ecumenica

Chiese Europee
Verso la terza assemblea ecumenica


Si va precisando il profilo che contraddistinguerà la III Assemblea ecumenica europea, cioè il terzo incontro delle Chiese cristiane europee dopo quelli svoltisi a Basilea nel 1989 (Giustizia, pace, salvaguardia del creato) e a Graz nel 1997 (Riconciliazione, dono di Dio e sorgente di vita nuova). L’evento è promosso dalla CCEE (Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa - cattolico) dalla KEK (Conferenza delle Chiese europee - riunisce le Chiese anglicane, protestanti e ortodosse).

Dal 3 al 6 febbraio 2005 si è tenuto in Francia, a Chartres, l’incontro del Comitato congiunto KEK-CCEE, che ha individuato il tema dell’assemblea, (La luce di Cristo illumina tutti. Speranza di rinnovamento e unità in Europa), e le tappe preparatorie.

L’assemblea avrà luogo a Sibiu, in Romania, dal 4 all’8 settembre 2007. La scelta risponde a diverse esigenze. Innanzitutto si trattava di dare visibilità al contesto ortodosso, dopo che le due assemblee precedenti si erano svolte in luoghi in cui la predominante era protestante (Basilea) e cattolica (Graz). La Romania, inoltre, ha in corso un processo che mira all’ingresso nell’Unione Europea proprio nel 2007; la III Assemblea ecumenica europea sarà la prima a fare riferimento all’Europa a 25 stati, con due d’imminente ingresso (Romania e Bulgaria).

Si tratterà di un’assemblea a tappe. Sarà preceduta da un processo, a livello nazionale e regionale, «per sviluppare il comune impegno ecumenico delle Chiese in Europa» (Comunicato finale dell’incontro, 7.2.2005). Le tappe previste sono:
1) un incontro europeo dei delegati delle Chiese, delle conferenze episcopali e degli organismi e movimenti ecumenici (Roma, 24-26.1.2006, a conclusione della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani);

2) una serie d’incontri a livello regionale e nazionale nel corso del 2006;

3) un secondo incontro europeo all’inizio del 2007 a Wittenberg, la città di Lutero;

4) la tappa finale a Sibiu, con la partecipazione di 3.000 delegati.

Nelle intenzioni del Comitato congiunto «il processo assembleare costituisce (…) una sorta di “pellegrinaggio” per incontrare le diverse tradizioni cristiane d’Europa, per ascoltare insieme la parola di Cristo, per rispondere alla domanda di spiritualità, alla ricerca di senso e alle attese dell’uomo e della donna di oggi, specialmente delle giovani generazioni».

Il contenuto dell’assemblea sarà costituito dalla ripresa della Charta oecumenica, il documento firmato insieme da KEK e CCEE nel 2001, che dava le «linee guida per la crescita della collaborazione tra le Chiese in Europa».

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Quadro sintetico delle relazioni tra le comunioni
 e delle cronache delle Chiese
da gennaio a febbraio 2004


RELAZIONI TRA LE COMUNIONI



1. Cattolici ed altri cristiani

Il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, accompagnato da Mons. B. Farrello, segretario dello stesso Consiglio, si è recato a Mosca dal 17 al 23 febbraio. L’incontro ha avuto luogo su invito delle conferenza dei vescovi cattolici della Federazione Russa. Il Cardinale ha parlato di “L’ortodossia e la Chiesa Cattolica a quarant’anni dal decreto sull’ecumenismo”. Ma il centro prioritario di questo viaggio era costituito dall’eventualità della costituzione di un Patriarcato greco-cattolico a Kiev e dalle tensioni tra il Patriarcato Russo e la Chiesa Cattolica.

In proposito si è avuto un incontro tra il Cardinale ed il metropolita Cyrillo presidente del dipartimento per le relazioni ecclesiali estere del Patriarcato. Il Cardinale ha assicurato che la Santa Sede ha preso in seria considerazione le reazioni negative di fronte al problema “Ucraina”, sia di Mosca che di Costantinopoli, sia degli altri Patriarcati e Chiese ortodosse.

Le due parti hanno convenuto sull’utilità di creare un gruppo misto di lavoro per esaminare i problemi sospesi e proporre poi delle soluzioni.

I presidenti delle conferenze episcopali cattoliche di Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Grecia, Romania, Serbia-Montenegro, Turchia riunite a Belgrado dal 20 al 22 febbraio 2004 hanno espresso la loro volontà di dare maggior forza alla loro collaborazione con le chiese ortodosse asserendo che è necessaria una testimonianza cristiana più forte, favorendo il rispetto per la vita e la famiglia.
Hanno partecipato alla sessione anche due vescovi ortodossi serbi.
Il Patriarcato serbo Pavle I ha ricevuto con spirito fraterno e cordiale i vescovi cattolici. Nell’incontro è stato affermato che l’unificazione dell’Europa potrebbe essere un contesto in cui collaborare, come Chiese, per la riconciliazione dei gruppi etnici e per la soluzione dei gravi problemi economici.

Precalcedoniani

La Commissione Mista Internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e le Chiese precalcedoniane si è riunita dal 27 al 30 gennaio 2004 sotto la presidenza congiunta del Cardinale Kaspe e del Metropolita Bishoy segretario generale del Santo Sinodo copto-ortodosso. La riunione, ospitata dal papa copto-ortodosso Shenouda III si è tenuta al Cairo.
Degli inviti erano stati rivolti ai Primati delle seguenti chiese: Copto-ortodossa, sirio-ortodossa, Catolicasato di tutti gli Armeni, Catolicasato di Cilicia, Chiesa Etiopica ed eritrea ortodosse, chiesa malankarese sirio-ortodossa.
Nel discorso di apertura i due copresidenti hanno sottolineato che l’incontro segnava l’inizio di un nuovo dialogo teologico ufficiale tra la Chiesa cattolica e le Chiese Ortodosse Precalcedoniane.
Vi sono stati degli incontri, molto cordiali ed aperti, con il Papa Shenouda III.
Nella prima parte della riunione sono stati rivisti studi, dialoghi, attività degli ultimi 30 anni. Nella seconda parte si è stabilito che nel prossimo incontro, 25-30 gennaio, si affronterà una parte dell’ecclesiologia: “La Chiesa come comunione” con approfondimento dei seguenti punti:
- Comprensione ed elementi costitutivi della comunione
- Comunione particolare ed universale; significato di Chiese sorelle e di famiglie di Chiese
- Piena comunione e gradi di comunione, il comune obiettivo ecumenico.

Anglicani

La commissione internazionale anglicano-cattolica si è riunita dal 28 gennaio al 3 febbraio a Seattle, sotto la copresidenza di Mons. A. Brunett, Arcivescovo di Seattle, e di Mons. P. Carnely, Arcivescovo anglicano di Perth.
La Commissione ha completato l’elaborazione del testo della dichiarazione di Seattle, “Maria: grazia e speranza in Cristo”.
La comprensione del ruolo di Maria è stato origine di una vivace controversia tra anglicani e Cattolici ma la Commissione si è sforzata di andare al di là di ogni posizione rigida per elaborare un approccio comune all’oggetto del dibattito.
L’Arcivescovo cattolico Farrell ed il canonico anglicano Cameron hanno espresso alla Commissione la gratitudine delle due Chiese per l’importante lavoro svolto in un ventennio.

Luterani

Nel 2004 è stato festeggiato il quinto anniversario della firma ufficiale da parte della Chiesa Cattolica e della Federazione Luterana Mondiale della “Dichiarazione Comune sulla dottrina della giustificazione”.
L’evento, che ha avuto luogo ad Angsbourg in Germania il 31/10/1999, è stato ricordato dal Card. Kasper e dal dott. Noko ai cattolici ed ai luterani invitandoli a celebrare con iniziative ecumeniche.






2. Ortodossi ed altri cristiani

Cattolici

Il 5 gennaio 2004 il Patriarcato Ecumenico Bartolomeo I ha inviato un messaggio al Papa Giovanni Paolo II in occasione del quarantesimo anniversario dell’incontro tra il Patriarca Atenagora I ed il Papa Paolo VI a Gerusalemme.





3. Anglicani ed altri cristiani
 
Cattolici

Il Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra ha preso le distanze dalla proposta fatta nella dichiarazione “Il dono dell’autorità” pubblicata dalla Commissione Internazionale anglicano-cattolica (ARCIC) secondo la quale l’autorità dell’insegnamento del papa sarebbe: “un dono da ricevere da parte di tutte le chiese”.
Una maggioranza schiacciante del Sinodo ha chiesto all’ARCIC di approfondire meglio i fondamenti della sua dichiarazione. Tuttavia il Sinodo ha riaffermato l’impegno della Chiesa Anglicana nella ricerca della piena unità visibile della Chiesa di Cristo.





4. Luterani ed altri cristiani

Ortodossi

Dal 26 al 31 gennaio 2004 una delegazione luterana si è recata a Costantinopoli per esaminare con dei rappresentanti del Patriarcato Ecumenico la possibilità di approfondire il partenariato tra le chiese luterane ed ortodosse.
Sia il Segretariato della Federazione Luterana Mondiale che il Patriarca Ecumenico hanno affermato la necessità di rinforzare la collaborazione tra le due famiglie confessionali perchè ciò aiuterà i loro sforzi nel fare fronte alle grandi sfide del mondo contemporaneo.

Anglicani

In occasione della sua riunione dal 21 al 23 febbraio 2004 il Comitato esecutivo della Federazione Luterana Mondiale ha approvato la creazione di una nuova commissione internazionale di dialogo con l’Alleanza Riformata Mondiale.
Il Comitato ha approvato che la nuova commissione si occupi della realizzazione del rapporto finale: “Chiamati alla comunione ed alla comune testimonianza”.
Altro compito della commissione sarà quello di iniziare due nuovi studi:
- Esame dei rapporti tra le “strutture” di Chiesa e la comunione
- Ricerca sulla storia delle Chiese luterane e riformate con un particolare riguardo alle evoluzioni che possono avere influenzato in modo positivo o negativo relazioni tra le due famiglie confessionali.




5. Riformati ed altri cristiani

Precalcedoniani

Una delegazione della Chiesa presbiteriana degli Stati Uniti si è recata nel febbraio 2004 ad Antelias in Libano presso Sua Santità Aram I catholicos Armeno di Cilicia.
Scopo della visita era quello di approfondire i rapporti tra le Chiese degli USA e quelle del Medio Oriente.
Il Catholicos Aram I ha accolto con gioia la proposta ed ha sottolineato l’importanza dell’unità come testimonianza vivente data al Vangelo di Gesù Cristo.




6. C.C.E.

Alla vigilia della fine del suo mandato, il 31 dicembre 2003, il segretario generale uscente del Consiglio Ecumenico delle Chiese, ha concesso un’intervista all’agenzia stampa: “Ecumenical News International”. Nell’intervista ha chiesto alle Chiese di accettare la sfida ecumenica di rivedere le loro idee di cristianesimo in un mondo di pluralismo religioso.
Nell’epoca della mondializzazione che vede tutto, uomini e cose, come dei prodotti commercializzabili ed il mondo come un grande mercato, si è fatta strada la tendenza a salvare le identità singole.
Il CCE, ha aggiunto, deve avere un duplice obiettivo, l’unità della Chiesa e dell’umanità.

Il pastore Sam Kobia, delle Chiese metodiste del Kenya, è stato ufficialmente istallato il 18 febbraio 2004 come segretario generale del CCE.




7. Tra Cristiani

KEK-CCEE

Il Comitato misto del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) e della Conferenza delle Chiese Europee (KEK) si è riunito a Slaski in Polonia dal 29 gennaio all’1 febbraio 2004 ospite dell’Arcivescovo di Opale. L’ordine del giorno ha subito portato ad un dibattito sulla situazione ecumenica che esiste in questo momento in Europa. Infatti le Chiese si trovano a dover far fronte alle sfide derivanti da un contesto multireligioso e dal processo di unificazione europea.
“Un’Europa politicamente unita con delle Chiese divise costituirebbe una situazione intollerabile” ha detto il Vescovo di Coira Monsignor H. Grab.
È dunque necessario, ha aggiunto, intensificare sia il dialogo che la collaborazione. Il progresso del cammino della riconciliazione sarà, in ogni caso, più vero e visibile nella misura in cui le Chiese vivranno il vangelo.
Il Metropolita Daniel di Moldavia e Bucovina, membro del presidium del KEK, ha continuato la riflessione mettendo in evidenza i tre maggiori ostacoli attuali contro l’ecumenismo: secolarizzazione, fondamentalismo religioso, proselitismo aggressivo da parte delle “sette”.
È necessario, ha aggiunto, superare le controversie con un dialogo corresponsabile profondo e vivendo una spiritualità autentica.
Ed ha concluso dicendo: “Creati da un Dio che è comunione di persone, non possiamo che esistere nella comunione”.
Il Comitato ha poi proposto un cammino triennale: 2005-2006-2007 che guidi le Chiese in una riflessione su “Cristo luce dell’avvenire”.
Questo cammino offrirà alle Chiese l’occasione di riflettere, incontrarsi con riferimento alle radici cristiane dell’Europa.

CETA

Il pastore Mvune Dandala, segretario generale della Conferenza delle Chiese di tutta l’Africa (CETA) si è rivolto ai responsabili delle Chiese invitandoli ad essere in prima linea nella difesa dei diritti umani, soprattutto in Africa dove esistono delle crisi persistenti legate ai conflitti ed all’insicurezza.



 

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Sabato, 05 Febbraio 2005 20:14

Gli Evangelici verso l'unione

Germania.
Gli Evangelici verso l'unione


L'11 dicembre 2004 sono state resi noti gli ulteriori passi compiuti per una sempre maggiore integrazione e cooperazione tra l'Unione delle Chiese evangeliche luterane di Germania (VELKD), la Chiesa evangelica di Germania (EKD) e l'Unione delle Chiese evangeliche nella EKD (UEK).

Dopo due anni di incontri e discussioni, sembra ormai prossima la firma di un accordo che consenta la creazione di una struttura unica, con sede ad Hannover.

La nuova istituzione garantirà a ciascun membro l'autorità di deliberare sull'attività secondo le proprie costituzioni e confessioni.

Il raggiungimento di questo accordo preliminare apre le porte al dibattito negli organi direttivi e nei sinodi delle Chiese in modo da giungere alla firma definitiva, una volta raccolte osservazioni e proposte di modifica, entro il 2006, così da diventare effettivo l'accordo a partire dal 1° gennaio 2007.


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Sabato, 27 Novembre 2004 20:38

Restituite le reliquie

[b][size=medium]Chiesa Cattolica - Ortodossia[/size][/b]
[size=x-large]Restituite le reliquie[/size]


 



[size=medium]Il 27 novembre 2004 in San Pietro Giovanni Paolo II ha consegnato al patriarca ecumenico Bartolomeo I le reliquie dei Santi Gregorio Nazianzeno e Giovanni Crisostomo.

Le reliquie erano state sottratte nel corso della IV Crociata, quando Bisanzio fu messa al sacco dalle milizie cristiane dell'Occidente.

Le relique sono state composte in due teche di cristallo, racchiuse in due reliquiari di alabastro, che sono stati portati in processione da diaconi e da fedeli che portavano rami di palma.

All'inizio del rito Bartolomeo I ha abbracciato e baciato il Papa.

Il portavoce vaticano Joaquin Navarro ha dichiarato che il gesto del Papa è «di grande importanza ecclesiale ed espressione della comunicatio in sacris esistente tra l'Oriente e l'Occidente cristiani».[/size]

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