Ecumene

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Anno B

 

- don Paolo Squizzato

 

Prima lettura: (Num 11,25-29)

 

In quei giorni, il Signore scese nella nube e parlò a Mosè: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito.
Ma erano rimasti due uomini nell’accampamento, uno chiamato Eldad e l’altro Medad. E lo spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda. Si misero a profetizzare nell’accampamento.
Un giovane corse ad annunciarlo a Mosè e disse: «Eldad e Medad profetizzano nell’accampamento». Giosuè, figlio di Nun, servitore di Mosè fin dalla sua adolescenza, prese la parola e disse: «Mosè, mio signore, impediscili!». Ma Mosè gli disse: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!».

 

Amen

 

 

 

Salmo: 18

 

Rit. I precetti del Signore fanno gioire il cuore.

 

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice. Rit.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. Rit.

Anche il tuo servo ne è illuminato,
per chi li osserva è grande il profitto.
Le inavvertenze, chi le discerne?
Assolvimi dai peccati nascosti. Rit.

Anche dall’orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro da grave peccato. Rit.

 

 

Seconda lettura: (Gc 5,1-6)

 

Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni!
Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore onnipotente.
Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage.
Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza.

 

Parola di Dio

 

 

 

Canto al Vangelo (Gv 17,17)

 

Alleluia, alleluia.

 

La tua parola, Signore, è verità;
consacraci nella verità.

 

Alleluia

 

 

 

Vangelo: ( Mc 9,38-43.45.47-48 )

 

 

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

 

Omelia


Il Vangelo è sconcertante: la salvezza dipendere dall’aver dato un bicchiere di acqua nel nome di Gesù (v. 41). Come d’altronde nell’aver dato da mangiare a chi è affamato, vestire chi è nudo, ospitare chi è forestiero, visitare chi è ammalato e in carcere, ecc. (cfr. Mt 25, 31ss). Gesti incredibilmente laici. Alla fine non ci si salverà perché cristiani o religiosi, anzi nemmeno perché si crede in un Dio.

 

Ma cosa significa allora, compiere un gesto a favore del bene dell’altro, nel nome di Gesù? (cfr. v.41). Non certamente col nome di Gesù sulle labbra, o usando il nome di Cristo come sponsor di una certa attività caritativa dell’azienda Chiesa. Riguarda semplicemente l’intenzione. Non è secondaria l’intenzione che mettiamo nel compiere le nostre azioni. Ci si può dar da fare ad accogliere orde di profughi che sbarcano sulle coste, semplicemente per fomentare il business creato sulla pelle di poveri disgraziati. Si può fare tanto male facendo il bene.

 

Fare il bene’, non vuol dire ancora nulla di per sé, anzi è semplice ideologia. Non esiste il bene come idea, ed è devastante quando lo si vuol credere ed affermare. Esiste solo il bene fatto dal singolo ad un altro singolo, concretamente, perché questi possa vivere in pienezza. Assolutizzare l’idea del bene, porterà sempre a distruggere l’uomo concreto purché quell’idea venga affermata. Tutti i sistemi dittatoriali hanno perseguito proprio questa ideologia diabolica. Per cui Cristo sarà sempre l’argine e la norma perché il bene sia sempre fatto per la vita, per la crescita, per la verità dell’uomo.

 

Qui il Vangelo vuole metterci in guardia proprio da questo pericolo: si può fare ‘il bene’ senza tener conto del bene dell’altro! Questo è il vero scandalo (v. 42). Non tutto il bene fa bene insomma.

 

Quanta sofferenza si può perpetrare dietro alla frase: ma io l’ho fatto per il tuo bene… O peggio ancora: te l’ho detto per il tuo bene. A volte il vero bene sta nell’astenersi dall’agire per una determinata persona, ‘non fare’. E ci sono verità che non vanno dette, perché il dirlo non fa il bene dell’altro, perché l’altro non è ancora pronto per reggere quella verità, perché le conseguenze sarebbero più pesanti da sopportare che il bene apportato da quella verità. Non tutto va detto, ma solo quello che permette all’altro di vivere in pienezza.

 

Mi spaventa sempre più una Chiesa che fa cadere come un macigno la “verità” sulla testa delle persone, senza domandarsi se sono in grado di portarla, ma solo perché convinti che sia ‘per il loro bene’. Gesù ebbe a dire: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito» (Lc 11, 46).

 

Una Chiesa che usa la verità come strumento per ergersi a controllore della coscienza altrui è sempre molto pericolosa, in quanto è stata istituita per servire gli uomini aiutandoli a venire alla luce di se stessi. Insomma a servizio della loro felicità

 

 

CAMMINO DELLA SETTIMANA

 

Due spunti su cui meditare, a Voi cercarne altri:

 

  • “…. uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva»

  • cosa significa allora, compiere un gesto a favore del bene dell’altro, nel nome di Gesù?

 

Buon cammino!


 

Se hai bisogno di una scheda per guidare la "Liturgia della Parola", sulle letture di questa domenica, la troverai qui:

 

"Una guida sintetica per condurre la Liturgia della Parola"

 

Clicca qui per andare all'INDICE di questo TEMA: "Commento ai Vangeli della domenica"

 



Domenica, 16 Settembre 2018 12:31

“Dio guidami!”

Suor Maria degli Angeli

    Carmelitana Scalza

Pubblicato in La Preghiera
Etichettato sotto
Sabato, 15 Settembre 2018 16:27

Meditazione Esicasta: quarant'anni di cammino

giorgio de stefanis

Pubblicato in Meditazione
Martedì, 04 Settembre 2018 18:24

Ascolta la meditazione del mio cuore, o Dio!

Suor Maria degli Angeli

Carmelitana Scalza

Pubblicato in La Preghiera
Etichettato sotto
Sabato, 01 Settembre 2018 12:26

Erode Antipa

 

 

Colui che comandava in Galilea al tempo di Gesù

 

Prof. Dario Vota

Pubblicato in Corso Biblico

suor Maria Maria degli Angeli

– Carmelitana scalza

Pubblicato in La Preghiera

Anno B

- don Paolo Squizzato

Prima lettura: (Gs 24,1-2.15-17.18)

In quei giorni, Giosuè radunò tutte le tribù d’Israele a Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio.

Giosuè disse a tutto il popolo: «Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore».

Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio».

Amen

Salmo: 33

Rit. Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Gli occhi del Signore sui giusti,

i suoi orecchi al loro grido di aiuto.

Il volto del Signore contro i malfattori,

per eliminarne dalla terra il ricordo. Rit.

Gridano e il Signore li ascolta,

li libera da tutte le loro angosce.

Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,

egli salva gli spiriti affranti. Rit.

Molti sono i mali del giusto,

ma da tutti lo libera il Signore.

Custodisce tutte le sue ossa:

neppure uno sarà spezzato. Rit.

Il male fa morire il malvagio

e chi odia il giusto sarà condannato.

Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;

non sarà condannato chi in lui si rifugia. Rit.

Seconda lettura: (Ef 5,21-32)

Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto.

E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo.

Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne.

Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 6,63.68)

Alleluia, alleluia.

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;

tu hai parole di vita eterna.

Alleluia

Vangelo: (Gv 6,60-69)

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».

Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».

Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».

Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.

Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Omelia

Dal vangelo si evince che l’unico vero peccato dell’uomo consiste nel ‘non credere all’amore’, ossia, pensare che Dio sia un prezzo da pagare e l’amore un sacrificio da offrire.

Ma l’Amore è dono e basta: prima del peccato originale c’è un dono originario che precede ogni caduta, ogni infedeltà, ogni fuga. Abituati come siamo a concentrare tutta l’attenzione sul peccato, sull’ombra e sulla colpa, abbiamo distolto lo sguardo dall’unica cosa fondamentale: che Dio è la fedeltà che non tradisce e che il suo dono è irrevocabile, al di là dell’azione morale dell’uomo.

Gesù a questi tali che non credono alla gratuità del suo amore folle, ma solo alla loro perfezione religiosa, dice: “Volete andarvene anche voi?” (v. 67). Gesù non vuole con sé anemici servi osservanti, ma uomini e donne che pur nella loro fragilità possano sentirsi finalmente figli amati da un Padre.

Andarsene lontano da Dio – paradossalmente potrebbe risultare dunque una benedizione e risultare la nostra salvezza. Piuttosto che abitare nella casa di Dio da schiavi e sperimentarlo come un padre-padrone, potrebbe essere una grazia cadere nella disgrazia della lontananza da lui, perché a quel punto saremmo nella condizione di poterlo scorgere così come egli è: Padre che ci corre incontro gettandoci in lacrime le braccia al collo, rivestendoci con vesti da prìncipi per poi dare inizio ad una festa in nostro onore che siamo tornati da zone di ombra e di morte (cfr Il figlio prodigo Lc 15, 11ss.).

D’altra parte sono proprio ‘pubblicani e prostitute’ ad avere occhi e cuore in grado di sperimentare di che stoffa è fatto il loro Dio (cfr. Mt 21, 31s.).

Sono proprio coloro che giungono da molto lontano da “oriente, occidente” –  e che tutti reputavano pagani e peccatori a contemplare il vero volto del Padre (cfr. Mt 8, 11).

In fondo l’unico a cui è stato promesso il ‘paradiso’ non è stato il ‘primo’ religioso del tempio di Gerusalemme, ma l’ultimo disgraziato crocifisso con Gesù fuori delle mura di Gerusalemme (cfr. Lc 23, 43).

Insomma, saranno per fortuna ancora una volta gli ultimi ad essere i primi nel Regno dei cieli (cfr. Mt 20. 16).

CAMMINO DELLA SETTIMANA

Due spunti su cui meditare, a Voi cercarne altri:

  • “Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio»

  • l’unico vero peccato dell’uomo consiste nel ‘non credere all’amore’, ossia, pensare che Dio sia un prezzo da pagare e l’amore un sacrificio da offrire.

 

 

Se hai bisogno di una scheda per guidare la "Liturgia della Parola", sulle letture di questa domenica, la troverai qui:

"Una guida sintetica per condurre la Liturgia della Parola"

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