Meditazione e Preghiera
a cura del Centro di Spiritualità
“Città dei Ragazzi”
di P. Andrea Gasparino
A) IL GIORNO DEL SIGNORE
- Percorsi formativi
Senza la domenica non possiamo vivere
- Durante una violenta persecuzione dell’imperatore Diocleziano, (303 — 305 d.C.), ad Abitene, località della provincia romana detta Africa proconsularis (odierna Tunisia), 49 cristiani vengono imprigionati e condotti in tribunale. Alla domanda del proconsole Anulino che chiede a Emerito, uno di loro, se, contro l’editto dell’imperatore, si erano tenute nella sua casa le «assemblee», il martire risponde affermativamente, e aggiunge che non l’aveva impedito perché «Noi cristiani senza la domenica non possiamo vivere»
I presenti “percorsi formativi”
sono a cura del Centro di Spiritualità
“Città dei Ragazzi”
di P. Andrea Gasparino
Cuneo
Questi percorsi formativi vengono proposti particolarmente ai giovani, che qui giungono da tutta l'Italia.
Il “percorso” prevede incontri mensili, da ottobre a giugno, che iniziano il venerdì sera e si concludono la domenica pomeriggio; è prevista anche una settimana di ritiro a luglio.
Eccezionalmente, ove possibile, vengono organizzati cicli di incontri personalizzati.
(vedi www.centromissionario.org)
INDICE:
B) Impariamo a pregare:
II Dal silenzio del cuore un grido di fiducia
III Un’alleanza di amore per pregare da figli
IV A te grido Signore, non restare in silenzio, mio Dio
C) Incontri con il Vangelo di Luca
Clicca qui per andare all'INDICE di questo TEMA: Contributi alla Meditazione
a) Evangelizzare come minoranza, ma nella compagnia degli uomini
Da tutte le parti si va dicendo che per evangelizzare oggi occorre la coscienza di essere da tempo usciti dal regime di cristianità e di essere ridotti a una minoranza; attenzione però a non accogliere senza discernimento le statistiche sociologiche: gli storici ci ricordano che c’è oggi un numero di cristiani pari se non addirittura maggiore rispetto a quello dei tempi della cristianità, se si intende con il termine «cristiani» coloro che hanno una fede personale fondata e motivata... In realtà è scomparso un tipo di cristiano ed è comparso o si è affermato un nuovo tipo, più maturo nella fede, capace di quell’esperienza cristiana un tempo riservata solo a chierici e religiosi: un cristiano che ha voluto una personalizzazione della fede fino ad essere un militante o, comunque, un convinto testimone dell’evangelo.
a) Cristianesimo come fede
L’inizio dell’evangelizzazione operata da Gesù stesso ci viene raccontato da Marco che ne sintetizza il contenuto in due moniti: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio si è avvicinato: convertitevi e credete nell’evangelo» (Mc 1,15). Chiamata alla conversione e adesione all’evangelo, cioè fede in Gesù Cristo inviato di Dio: è questo il contenuto dell’evangelizzazione.
Perciò rinnovare l’evangelizzazione oggi significa innanzitutto ribadire nel cristianesimo il primato della fede, e questo va fatto con estrema chiarezza. Noi viviamo in un mondo sempre più secolarizzato e tuttavia, paradossalmente, attraversato dal «religioso», cioè da un’inquietudine, da un’aspirazione religiosa diffusa e fragile, che spesso appare più effervescente che profonda.
Ai discepoli, testimoni della sua resurrezione, Gesù stesso, il Cristo risorto e vivente, ha comandato di evangelizzare tutte le genti (Mt e Le), ogni creatura (Mc). Tutti gli uomini quindi sono chiamati a ricevere dai discepoli del Signore l’evangelo della salvezza, perché questo evangelo è stato destinato loro. Infatti proprio nella loro evangelizzazione che porta la salvezza si compie il disegno unitario di Dio: benedire in Abramo e nella sua discendenza tutte le genti della terra (cf. Gen 12,3 e 22,18). L’evangelizzazione del mondo, delle genti, è dunque la «forma» per eccellenza attraverso cui la benedizione di Dio, la salvezza portata da Cristo, la «buona notizia» dell’evangelo può raggiungere tutti gli uomini della terra.