Famiglia Giovani Anziani

Fausto Ferrari

Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

Mercoledì, 08 Settembre 2004 23:27

L’incessante ricerca

di don Bruno Maggioni *

* biblista e teologo, docente presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale

La prima domanda, che si legge nella Scrittura, è una domanda rivolta da Dio all'uomo: "Adamo; dove sei?" (Gn 3, 9). Dio cerca l'uomo e tocca all'uomo mostrarsi, rispondendo: eccomi, sono qui. Ma poi nella Scrittura si legge spesso anche la domanda dell'uomo a Dio: "Signore, dove sei?". Anche Dio risponde: "Eccomi". La ricerca è dunque duplice: Dio cerca l'uomo e l'uomo cerca Dio. È una ricerca incessante in ambedue le direzioni. Dio non cessa di mostrarsi all'uomo e continuamente ripete: sono qui. È questo il nome rivelato da Dio a Mosé. Ed è ancora questo il nome del Figlio di Dio fatto uomo: Emmanuele, Dio con noi. Ed è ancora il nome del Signore risorto, come si legge nel Vangelo di Matteo: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". Il nome di Dio è sempre: io sono con voi.

Mercoledì, 08 Settembre 2004 23:22

Il metodo psico-fisico nella preghiera del cuore

di Felice Di Giandomenico

Nella tradizione cristiano-orientale la preghiera del cuore (conosciuta anche come preghiera di Gesù) riveste un ruolo di primo piano per quanto concerne l'itinerario spirituale di coloro che praticano la cosiddetta "esychia", ossia quello stato di quiete e di silenzio di tutto l'essere dell'uomo, necessario per rimanere in intima unione con Dio. Nelle fonti più antiche il termine "esicasta" e il relativo verbo "esichazo" generalmente denota un monaco che vive in solitudine, da eremita, a differenza di quelli che sono membri di un cenobio. È una pratica rigorosa in cui massima attenzione viene posta sulla recita di una breve ma intensa giaculatoria: Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me! Come osserva l'Archimandrita Silvano Livi, igumeno del Monastero di San Serafino di Sarov in Pistoia, "La "preghiera del cuore" non è certamente l'unica forma di preghiera personale presente nella Chiesa Ortodossa.

In ogni epoca si sono avuti incontri interculturali e interreligiosi ma casuali o inconsapevoli o dettati da interessi economici. Raimon Panikkar, di padre indiano e madre catalana, ha sempre ritenuto che l'incontro interculturale e il dialogo interreligioso sono qualcosa di necessario, in direzione di una profonda e integrale conversione dell'uomo che si apre all"'altro" con un atteggiamento umile, rispettoso e intenzionalmente accogliente.

Il termine globalizzazione almeno in prima battuta, rinvia alla diffusa percezione che le nostre realtà locali sono sempre di più segmenti di un mosaico più vasto.

Mercoledì, 08 Settembre 2004 23:07

"L'Islam faccia mea culpa"

di Fréderic Manns

Le due guerre dei Golfo hanno aumentato i timori dell'Occidente. Il conflitto delle civiltà rischia di dominare l'attualità internazionale. Ma non ci sarà pace finché non ci sarà intesa tra le religioni.

Un muro di malintesi, però, oppone l'Occidente laico al mondo musulmano. L'Occidente ignora che deve al mondo musulmano la cultura classica, che è stata tradotta e salvata dagli arabi. Ignora che numerose scienze (l'algebra, l'ottica, la medicina) sono eredità della cultura araba. Il dialogo non è mai stato facile tra l'Oriente e l'Occidente, giacché due antropologie si affrontano. L'Occidente fatica a riconoscere la sua ignoranza del mondo islamico. Durante la rivoluzione iraniana gli occidentali avevano immaginato che fosse possibile un compromesso con il clero iraniano e che sarebbe potuto nascere un regime utile agli interessi occidentali.

Mercoledì, 08 Settembre 2004 23:03

Progetto di pace e violenze

di Marcelo Barros

Un elemento comune a molte religioni è stato denunciato come espressione di una cultura violenta: la teologia del sacrificio. Le persone sacrificano animali e spargono sangue per rendersi graditi a Dio. Il cristianesimo non sacrifica animali, ma ha ereditato dal giudaismo una concezione di culto sacrificale. Le religioni nere e indigene sono pure considerate violente per l'uso di sacrifici animali e per le storie guerriere di alcuni Orixàs.

Mercoledì, 08 Settembre 2004 22:54

Il perdono alla prova

di Charles M. Sennott

Al centro della fede cristiana e importante per molte altre fedi è un tema che non ha ricevuto molta attenzione nemmeno in questo momento della nostra storia, in cui la lotta religiosa "lo scontro tra civiltà come alcuni lo chiamano, sta dando forma al dibattito corrente. È una parola cui non viene data molta attenzione nei discorsi dei politici sul bene e sul male nella guerra al terrorismo. È una parola che non abbiamo sentito nei discorsi del presidente Bush che dichiaravano la guerra in Iraq o nelle conferenze stampa di Donald Rumsfeld al Pentagono. È una parola che non si trova nel lessico dei diplomatici presso le Nazioni Unite. È una parola che molti dei miei amici giornalisti liquiderebbero come semplicistica e in fin dei conti irrilevante. La parola è perdono.

di Adista

Piccolo di mole, toccante per contenuto, e davvero innovativo nelle tematiche: tale si presenta La religiosità della vita, un libro in cui la teologa domenicana Antonietta Potente rivisita in particolare i tradizionali voti religiosi parlando, appunto, di "religiosità della vita", una prospettiva che apre, a religiosi e laici, orizzonti nuovi per vivere con gioia, impegno, condivisione e solidarietà ogni momento della propria esistenza.

Mercoledì, 08 Settembre 2004 22:48

Così vicini, così lontani

di Rufus Black

Due messaggi SMS - uno triste, l'altro allegro - mi hanno colpito per la potenza e i problemi della comunicazione nell’era elettronica. Ho ricevuto il primo qualche anno fa in un nebbioso mattino d'inverno sulla riva del lago di Ginevra. "Nonno se n'è andato in pace. Con amore, mamma e papà". L'altro lo trovai al mio risveglio a Londra a febbraio dello scorso anno. Era di mia moglie: "Sono incinta!".

Mercoledì, 08 Settembre 2004 22:43

Pasqua, annuncio di vita piena

a cura di Enzo Bianchi

Quest'anno [2004], per una felice e rara coincidenza di calendari, i cristiani di tutte le confessioni d'Oriente e d'Occidente celebreranno la festa fondante la loro fede nel medesimo giorno: occasione apparentemente di scarsa rilevanza, soprattutto nei nostri Paesi occidentali in cui le Chiese con più fedeli e la società civile seguono il calendario "gregoriano", ma occasione che in realtà ha in sé una rara potenzialità di "buona novella" nei Paesi in cui i cristiani sono un "piccolo gregge", una minoranza a sua volta divisa in confessioni, riti e tradizioni diverse.

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