Ecumene

Fausto Ferrari

Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

Un problema, ma anche una risorsa  

di Piersandro Vanzan

Il problema degli immigrati necessita oggi più che mai di soluzioni concrete, serie e realistiche, perché la portata di tali soluzioni non riguarda soltanto noi e la società civile in cui oggi viviamo, ma anche quella che lasceremo in eredità alle future generazioni.

Visione e formazione dell'uomo
nel capitolo VII della Regola di S. Benedetto

 

Come San Benedetto,
nel capitolo VII della sua Regola,
concepisce l’uomo e lo forma

 

Riflessioni di Dom Denis Huerre abbate emerito Pierre-qui-vivre e preside emerito della Congregazione Benedettina Sublacense




 

(prima parte)

 

Per me la Regola di San Benedetto è un libro modernissimo. Quando si fa un’edizione della RB con una scelta delle pagine più spirituali o più attuali, per me è un po’ uno scandalo, perché questo testo costituisce una unità e tutto è importante, per comprendere la mentalità e lo spirito di San Benedetto. Con le scoperte che faccio ancora, di anno in anno, amo la Regola sempre di più.

«... E c'era la madre di Gesù»


di P. Carmelo Carvello






La presenza di Maria nella Liturgia e nella vita cristiana.


«... E c’era la madre di Gesù»(Gv 21). Può questa espressione evangelica diventare il punto fondamentale per il nostro rapporto con la Vergine Maria? Movendo da questa annotazione giovannea, si può provare a cogliere e giustificare il significato vero e profondo della presenza di Maria nella liturgia e nella pietà popolare, e quindi in tutta la vita cristiana?

Salvezza in Cristo e vita cristiana

di Pietro Rossano


L’EVENTO CRISTIANO


La storia prima di Gesù Cristo


18. Annunciando che Gesù Cristo era il salvatore degli uomini, gli Apostoli erano consapevoli di svelare al mondo un disegno di Dio già annunziato e preparato nel passato, il quale trovava ora il suo culmine in Gesù Cristo. Essi attingevano tale conoscenza dalla Bibbia, che avevano imparato a interpretare alla scuola di Gesù e poi sotto l’illuminazione dello Spirito Santo.

La domanda di Gesù ai discepoli in cammino “verso i villaggi di Cesarea di Filippo”, “chi dice la gente che io sia?” (Mc 8,27), torna ancora una volta alla mente di quanti continuano ad interrogarsi sull’ultima identità del “grande profeta” (Lc 7,16) che ha sconvolto la storia di Israele e delle genti.

La Redazione presenta questo studio-riflessione del teologo Josè Maria Vigil come contributo alla informazione teologica in una prospettiva di ricerca.


Credere come Gesù.


Verso una rielaborazione dei dogmi cristologici


di José Maria Vigil



 


Vedere


Il nucleo del problema


Il cristianesimo dice che il suo fondatore, Gesù d Nazareth, è Dio stesso, la seconda persona della santissima Trinità, che si è incarnata nell’Umanità per darle a conoscere la verità e portarle la salvezza. Se questo è vero, la religione cristiana è l’unica religione fondata da Dio stesso in persona, e pertanto è la religione assoluta e indiscutibilmente superiore a cui tutta l’Umanità deve aderire. Le Chiese cristiane, in effetti, sono note nel mondo per la loro pretesa di universalità, assolutezza e unicità e per un certo inveterato atteggiamento di disprezzo verso le altre religioni.

Mercoledì, 15 Ottobre 2008 00:10

Tollerare non è sufficiente (Marcelo Barros)

Tollerare non è sufficiente


di Marcelo Barros


Il 21 gennaio, per la prima volta, il popolo brasiliano ha celebrato la “Giornata nazionale di lotta all’intolleranza religiosa”, decretata dal Congresso nazionale e approvata dal presidente della Repubblica il 27 dicembre 2007, attraverso la legge n. 11.635. Vale la pena approfondire i motivi per i quali questa misura è opportuna e quali obiettivi concreti la legge può contribuire a raggiungere.

Martedì, 14 Ottobre 2008 23:55

Dar da bere agli assetati (Luciano Manicardi)

LE OPERE DI MISERICORDIA

di Luciano Manicardi 

"Un gruppo destinato alla liquidazione si avvia al blocco nr. 25. Questo blocco è l’atrio della morte. Serve ai condannati da ultima tappa prima della camera a gas, come sala d’aspetto... Alle donne racchiuse non veniva dato né da bere né da mangiare. A che scopo? I loro numeri erano già stati cancellati e se erano ancora vive era solo per una questione di economia di lavoro. Del resto, nemmeno il bestiame al macello si foraggia. Le infelici morivano dalla sete, Erano avide di acqua. Dalle finestre con le inferriate si sporgevano decine di mani”.

Giovedì, 25 Settembre 2008 00:36

La scomessa del vivere insieme (Mustapha Cherif)

Ex ministro dell’Insegnamento superiore e della Ricerca scientifica ed ex ambasciatore, Mustapha Cherif è attualmente docente all’Università di Algeri. Intellettuale arabo tra i più aperti al dialogo tra le culture e le religioni, è stato ricevuto da Benedetto XVI all’indomani del contestato discorso di Ratisbona. È uno dei firmatari della lettera aperta dei 138 leader musulmani.

Giovedì, 25 Settembre 2008 00:29

A mensa con Gesù (Frei Betto)

di Frei Betto

Cristo si è dato a noi come pane in un gesto di amore supremo. Noi ci doniamo a lui nella giusta condivisione del cibo. Ecco il senso evangelico della comunione.

La commensalità era un’espressione molto forte della cultura palestinese ai tempi di Gesù. Sedersi insieme a tavola era anticipare la gioia eterna. La mensa ero il luogo in cui si nutriva la vita e si consentiva agli spiriti di entrare in comunicazione.