I. La tecnologia: creatività e potere
II. La globalizzazione del paradigma tecnocratico
INVOCAZIONE DELLO SPIRITO SANTO
Vieni, o Spirito Santo
e donami un cuore grande,
aperto alla tua parola ispiratrice
e chiuso ad ogni meschina ambizione.
Donami un cuore grande e forte
capace di amare tutti,
di Paolo VI
Amen.
1a PARTE: confronto con la Parola di Dio
A- Uno dei presenti leggerà senza fretta i brani che seguono.
Gen 2 - 16Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, 17ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire».
Gen 2- 15Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.
5Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre.
8Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore.
12Dio guardò la terra ed ecco, essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra. 13Allora Dio disse a Noè: «È venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. 14Fatti un'arca di legno di cipresso; 22Noè eseguì ogni cosa come Dio gli aveva comandato: così fece.
Gen 11, 4-9 4Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». 5Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. 6Il Signore disse: «Ecco, essi sono un unico popolo e hanno tutti un'unica lingua; questo è l'inizio della loro opera, e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. 7Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro». 8Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. 9Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
B- I partecipanti sono invitati a meditare in silenzio quanto ascoltato
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2a PARTE:
A- spunti dall'Enciclica, che aiutano a ricordarla
101 - ... un modo di comprendere la vita e l'azione umana che è deviato e che contraddice la realtà fino al punto di rovinarla. .... concentrarci sul paradigma tecnocratico dominante e sul posto che vi occupano l'essere umano e la sua azione nel mondo.
I. La tecnologia: creatività e potere
102. .... la potenza della tecnologia .... È giusto rallegrarsi per questi progressi ... perché « la scienza e la tecnologia sono un prodotto meraviglioso della creatività umana che è un dono di Dio ».81
103. La tecnoscienza, ben orientata, è in grado non solo di produrre cose realmente preziose ....
104. Le tecnologie ... ci offrono un tremendo potere. ... danno a coloro che detengono la conoscenza e soprattutto il potere economico per sfruttarla un dominio impressionante ...
105. ... « l'uomo moderno non è stato educato al retto uso della potenza »,84 ... possiamo affermare che gli mancano un'etica adeguatamente solida, una cultura e una spiritualità che realmente gli diano un limite e lo contengano entro un lucido dominio di sé.
II. La globalizzazione del paradigma tecnocratico
106. ... L'intervento dell'essere umano sulla natura si è sempre verificato, ma ha avuto la caratteristica di accompagnare, di assecondare le possibilità offerte dalle cose stesse. ... Da qui si passa facilmente all'idea di una crescita infinita o illimitata, che ha tanto entusiasmato gli economisti, i teorici della finanza e della tecnologia. ...
107. ... i prodotti della tecnica non sono neutri, perché creano una trama che finisce per condizionare gli stili di vita e orientano le possibilità sociali nella direzione degli interessi di determinati gruppi di potere. ....
108. ... È diventato contro-culturale scegliere uno stile di vita con obiettivi che almeno in parte possano essere indipendenti dalla tecnica, dai suoi costi e dal suo potere globalizzante e massificante. ....
109. Il paradigma tecnocratico tende ad esercitare il proprio dominio anche sull'economia e sulla politica. L'economia ... ogni sviluppo tecnologico in funzione del profitto, senza prestare attenzione a eventuali conseguenze negative per l'essere umano. La finanza soffoca l'economia reale. .... Il mercato da solo però non garantisce lo sviluppo umano integrale e l'inclusione sociale.89 .... super sviluppo dissipatore e consumistico che contrasta in modo inaccettabile con perduranti situazioni di miseria disumanizzante »,90 ....
110. La specializzazione propria della tecnologia implica una notevole difficoltà ad avere uno sguardo d'insieme. .... la tecnica, intesa come la principale risorsa per interpretare l'esistenza.
111. La cultura ecologica non si può ridurre a una serie di risposte urgenti e parziali ai problemi che si presentano riguardo al degrado ambientale, all'esaurimento delle riserve naturali e all'inquinamento. Dovrebbe essere uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma ad una resistenza di fronte all'avanzare del paradigma tecnocratico. ....
112. È possibile, tuttavia, allargare nuovamente lo sguardo, e la libertà umana è capace di limitare la tecnica, di orientarla, e di metterla al servizio di un altro tipo di progresso, più sano, più umano, più sociale e più integrale. .....
113. ... la gente ormai non sembra credere in un futuro felice, .... neppure immagina di rinunciare alle possibilità che offre la tecnologia. Diventa difficile fermarci per recuperare la profondità della vita. ....
114. ... procedere in una coraggiosa rivoluzione culturale. ... guardare la realtà in un altro modo, raccogliere gli sviluppi positivi e sostenibili, e al tempo stesso recuperare i valori e i grandi fini distrutti da una sfrenatezza megalomane.
B - spunti da "Curare madre terra" di Leonardo Boff, Alex Zanotelli, Gael Giraud, Chiara Giaccardi, Mauro Magatti, Giacomo Costa (ed. EMI)
Connubio tra tecnica e finanza
(Gael Giraud , pag. 39-41)
Dunque, i più ricchi dovranno passare necessariamente per un cambiamento radicale degli stili di vita, se vogliamo assumere la nostra condizione umana di abitanti di un pianeta limitato. Il che suppone, dice Francesco, che acconsentiamo a subordinare la proprietà privata a ciò che la tradizione cattolica definisce «destinazione universale dei beni» (cfr. 93ss; cfr. anche Gaudium et spes, 69, 1), ovvero, al fatto che tutti abbiano il diritto, tra gli altri, di respirare un'aria pura, di bere un'acqua sana, di godere di un lavoro decente. Ci sarà chi, nella società civile, si rallegrerà nel leggere, a firma del papa, che ciò implica la resistenza alla privatizzazione delle risorse naturali (cfr. 45).
Troveranno allo stesso modo che la finanza «soffoca» l'economia reale (109).
Proseguendo nella sua profetica denuncia del vitello d'oro finanziario, il papa non risparmia quello che ritiene il luogo della più grande resistenza al progresso verso un'umanità riconciliata con sé stessa e con il creato: la finanza dei mercati (cfr. 56, dove cita Evangelii gaudium, 56). ......
3a PARTE: dibattito
- I partecipanti, che lo desiderano, sono invitati a mettere in comune il frutto della loro meditazione in forma sintetica affinché tutti i presenti abbiano il tempo di dare il proprio contributo.
COMMIATO
Gloria e lode a te, o Dio
che sei per noi:
Padre-Madre, Fratello e
Voce, che grida e sussurra
Gloria e lode a te, o Dio
che sei Amore
La pace sia con noi!
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