Suor Maria degli Angeli
Carmelitana Scalza
(Ps 54,6) (Deut. 32,18)
Come l'aquila stende le sue ali
e ardimentosa punta verso il sole
portandosi sugli omeri la prole,
Tu, disdegnando i nostri mezzi frali,
con volo rapidissimo ed ardito,
sicuro, oltre passado ogni barriera,
più su mi porti nella stratosfera
e mi deponi in seno all'Infinito.
Di là, a cui tutto l'universo mira,
da quello Bene che ogni ben rinserra,
io mi rivolgo a contemplar la terra
che ancora in se stessa si rigira
(piccolo zaffiro, nel ciel, lucente)
senza sostare, vorticosamente.
Piccola terra, con i tuoi dolori,
con le tue lotte,con i tuoi orrori.
Ancora io ti porto nel cuor mio;
con Te io soffro e ti presento a Dio.
Piccola sei; ma sei pur grande tanto,
perché in te è nato, ha sofferto, ha pianto,
è morto ed è risorto il Creatore
che in te dimora ancor, Ostia d'amore;
e perché, ancora, pur fra rovi e gelo,
in te, fioriscon gigli per il cielo.