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Martedì, 01 Marzo 2005 15:25

Maschi e femmine dai 7 ai 20 anni

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Maschi e femmine dai 7 ai 20 anni

Premessa metodologica.Ogni lettura sulle differenze tra maschi e femmine può essere fatta in
chiave biologica, psicologica e sociale ma questa divisione è puramente
scientifica perché tutti gli aspetti delle differenze si integrano e
ciò appare il più delle volte di difficile interpretazione.

Una seconda premessa si basa sulla modalità di
osservazione che può essere qualitativa e quantitativa. Mentre alcune
differenze qualitative sono evidenti e si riportano essenzialmente sul
versante biologico (caratteri sessuali primari: sviluppo degli
attributi genitali, distribuzione dei peli, ecc.) le differenze sul
versante psicologico sono più frequentemente di ordine quantitativo e
quindi vanno lette più nel campo della possibilità che della certezza.
Per quest'ultimo aspetto può essere utile la parola dimensione che dà l'idea in termini di rappresentazione a differenza del termine categoriache al contrario ci porta all'idea di qualcosa che c'è o che non c'è.
Così mentre è chiaro, salvo patologia, che cosa è un maschio o una
femmina dal punto di vista fisico (categoria) altrettanto non lo è da
molti punti di vista psicologici (dimensione). Sulla dimensione di
femminilità o di mascolinità si sono appunto creati molti aspetti di
ordine culturale, pregiudizi, diverse opportunità ma anche attribuzione
di ruoli, funzioni e simboli.

In merito i lettori che desiderano approfondire
questi aspetti devono chiarirsi la dimensione della bisessualità per la
quale in ogni maschio c'è una componente femminile e viceversa, nella
femmina c'è una componente maschile; maschile e femminile sarebbero
aspetti di percentuali aumentati o diminuiti dalla cultura (e quindi
principalmente dall’educazione) su una componente genetica data
(categoria).

Per orientarsi sulla complessità dello sviluppo
dell'identità di genere vengono forniti nella tabella di seguito i dati
riguardanti le età corrispondenti, grosso modo, a quelle delle tre
branche; la colonna centrale indica l'aspetta evolutivo considerato
mentre nella colonna di destra e di sinistra vengono prospettale,
rispettivamente, le differenze tra maschi e femmine.

L'idea generale della tabella parte dalla concezione che maschi e femmine abbiano due costruttie cioè due modelli mentali diversi e che pare siano presenti
indipendentemente dalle culture (ad esempio quella occidentale e quella
orientale) anche se l'ambiente valorizza o sottostima i due modelli
secondo le varie fasi storiche come è a tutti noto. L'importanza dei
fattori di correzione è tale che un costrutto di genere può essere
radicalmente velato dalla funzione sviluppata: in altre parole a
livello psichico potrebbe succedere quanto accade nell'allenamento di
alcune parti del corpo in determinato sport in cui i muscoli allenati
sono più evidenti rispetto a quelli che non lo sono. Deve segnalarsi
che le differenze soprasegnalate derivano dalle ricerche effettuate con
test proiettivi che documentano cosa si muove nel mondo interno e che
ritengo, pertanto, più fedeli nella documentazione di un concetto così
intimo ed astratto ma anche ambivalente e pericoloso come quello di
identità. Per il suddetto motivo l'uomo ha inventato, in mancanza di
una sufficiente capacità del linguaggio, ordini simbolici specifici e
che C.G. Jung ha creativamente riunito nell'immagine di "anima" (per
gli uomini) e di "animus" (per le donne) quale ricerca laboriosa ma
fedele della parte mancante. Gli educatori, soprattutto se dotati
d'intelligenza e capacità di osservazione, hanno la fortuna di poter
osservare come queste immagini mentali e rappresentative del costrutto
di genere si originano, si sviluppano e si consolidano.



Maschi


Dimensioni evolutive


Femmine


Costrutto
introflessivo: viene cioè riconosciuto al genere una attitudine
all’introversione e cioè all’attenzione per i fatti (fantasie,
immagini, rappresentazioni del mondo interno).


Per tutta la fascia d’età presa in considerazione (7-20 anni).


Costrutto relazionale: viene cioè riconosciuto al genere maggiore capacità di relazione.


Commento e
spiegazioni dei concetti più complicati e divaganti. Più persistenza di
tracce infantili dell’età precedente; affettività più disorganizzata.
Più sensibile e attento agli atteggiamenti degli altri.


Sette-otto anni:
maggiore interiorizzazione delle esperienze, tendenze affettive agli
estremi opposti, forti qualificazioni e cambiamenti di concetti.

Interesse per il soprannaturale e il magico.

Maggiore aggressività rispetto all’età precedente.


Maggiore attaccamento alle persone, maggiore capacità di generalizzazione. Maggiore aggressività ed espansività.


Maggiori
preoccupazioni circa lo stato di salute; maggiore ansia. Comparsa di
nuove emozioni suggerite dall’uso di parole come "umiliato",
"imbarazzato", ecc…

Maggiore adesione al pensiero comune.


Nove-dieci anni:
presenza di autosvalutazione o mancanza di fiducia in se stessi,
comparsa di ansie e umore variabilissimo. Tendenza all’opposizione e al
controllo dell’adulto.

Molto critico verso l’altro.

Tendenzialmente superstizioso.


Maggiori preoccupazioni per i dettagli, maggiore impulsività; maggiore tendenza al pensiero superstizioso.


Maggiori comportamenti non controllati, maggiore ansia


Undici anni:
aumento dell’antagonismo e dell’opposizione, tendenza ad essere
sgradevole e critico con gli altri. Basso grado di autocritica.
Comportamento stereotipato (cioè ripetitivo). Tendenza a continuare
all’infinito la conversazione con dettagli interminabili. Emozioni
espresse in maniera poco controllata.


Sono più mature e rivelano distacco dai dieci anni maggiore che nei maschi. Maggiore coinvolgimento nella relazione.


Minore oppositività nei confronti dell’adulto


Dodici anni: aumento dell’entusiasmo e della disponibilità a nuove esperienze; emozioni forti ma incontrollate e amorfe.

Intenso interesse per gli altri e grande interesse per il mangiare.

Maggiore concretezza.


Ulteriore
incremento delle capacità relazionali; maggiore interesse per l’aspetto
del corpo sia in quanto immagine che nelle sue funzioni.

Maggiore esuberanza


Maggiore evidenza dei dati di cui a destra. Presenza più evidente di conflitti (cioè di emozioni opposte).


Tredici anni:
diminuzione della relazionalità con diminuzione dell’entusiasmo
dell’età precedente, maggiore indifferenza, propensione
all’insoddisfazione; affettività in tono minore: tristezza ove presente
maggiormente evidente.


Minore evidenza dei dati di cui a sinistra; maggiore evidenza dell’attitudine alla riflessione


Maggiore espressione del pensiero teorico e astratto. Maggiore capacità critica verso gli altri


Quattordici anni:
è descritta come un’età in cui ci si appropria di sé con un incremento
dell’esuberanza e di energia grandi interessi dell’Io. Pensiero pratico
e dettagliato, più che in generale, teorico e astratto.


Migliore espressione dell’esuberanza.


Comparsa più
evidente della capacità di progettare. Maggiore presenza di conflitti,
difficoltà di adattamento e forti emozioni negative.


Quindici anni: situazione opposta all’età precedente; si traduce con una minore espressione intellettiva ed emotiva.


Minore espressione delle caratteristiche dell’età.


Maggiore direzione e sicurezza del Sé


Sedici-diciotto anni: uscita dalla "crisi" dei quindici anni; emozioni più approfondite, pulsioni più forti.

Il soggetto è più aperto e meno sfuggente; maggiore è l’adattamento
agli altri con accresciuta sensibilità e consapevolezza degli altri,
nonché preoccupazione per se stesso, per il proprio ruolo.


Maggiori fantasie ad occhi aperti come indizio di una capacità più plastica della rappresentazione delle relazioni.


Minore evidenza del costrutto del Sé


18 anni- prima fase dell’età adulta:i costrutti di personalità si sono stabilizzati; i cambiamenti sono al
servizio di una maggiore individuazione (cioè di caratteristiche
altamente personali ed uniche).


Maggiormente evidente il costrutto relazionale.


Fattori di correzione


L’estroversione
riduce il costrutto, l’introversione lo accentua. Lo sviluppo della
funzione dell’affetto lo riduce, lo sviluppo della funzione del
pensiero la accentua.


Sono legati alla tipologia di personalità, allo sviluppo di alcune funzioni piuttosto che altre.


L’estroversione
accentua il costrutto, l’introversione lo riduce. Lo sviluppo della
funzione dell’affetto l’accentua, lo sviluppo della funzione del
pensiero la riduce.


 

Salvatore Settineri

Professore associato di Psichiatria,

Dipartimento di Neuroscienze,

Università di Messina.

Da "Proposta educativa" 3/2003

Letto 2942 volte Ultima modifica il Domenica, 08 Maggio 2005 21:53

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