Modello di preghiera comune alle due religioni, la Santa Vergine, dal 2008, diviene motivo di un pellegrinaggio misto a Chartres, occasione per i credenti di condivisione sul come vivono le loro fedi rispettive.
In generale gli Anglicani non ricercano altro principio che li unisca se non il loro senso di koinonia e della solidarietà fraterna.Essa deve la sua unità a una tradizione liturgia ed ecclesiologica unica e alla partecipazione delle parti che la costituiscono a un certo numero di istanze consultive anglicane.
Jean-Arnold de Clermont, presidente della Kek dal 2003 al 2009, organismo che riunisce evangelici e ortodossi del Vecchio Continente, reagisce ai rumors di un’alleanza tra Roma e Mosca in chiave antiprotestante. E ammette che, dopo Sibiu, non è facile prevedere se ci sarà una quarta assemblea ecumenica europea.
Lo scorso 23 febbraio la Conferenza episcopale italiana ha pubblicato il Vademecum per la pastorale delle parrocchie cattoliche verso gli orientali non cattolici, con una presentazione del direttore dell'Ufficio nazionale per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei e dal direttore dell'Ufficio nazionale per i problemi giuridici.
Dal 16 al 23 ottobre 2009 si è tenuta a Cipro l'ultima riunione della Commissione mista di dialogo teologico tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa. All'incontro hanno partecipato venti membri cattolici e la rappresentanza di tutte le Chiese ortodosse con l'eccezione del patriarcato di Bulgaria.
I nodi principali identificati sono l'atteggiamento della Chiesa rispetto all'apertura di nuove moschee, la presenza di giovani musulmani nei contesti ecclesiali, l'insegnamento della religione come rinnovata opportunità culturale per il dialogo e per la conoscenza dell'altro.
È noto che la questione del rapporto tra sinodalità e primato come modalità di esercizio dell'autorità nella Chiesa a livello universale rappresenta il nucleo teologico fondamentale di dissenso tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa.
Il grande sconvolgimento della separazione delle Chiese d’Occidente da quella cattolica dipese in parte da una richiesta di rinnovamento. Oggi i problemi sono diversi e comuni. E si avverte più viva l’esigenza di un ecumenismo di documenti, ma anche di esperienze pratiche comuni.
L’antropologo francese Marc Augé sostiene che, per creare uno spazio di convivenza per tutte le fedi, sia assolutamente necessario ribadire il valore della laicità, negando – in regimi democratici – un ruolo pubblico alle istituzioni religiose.
Islam cristianesimo una parola comune
Visto dal Bangladesh: parla Kaziazì Nurul Islam
«Il vero problema? L’ignoranza»
di Francesco Rapacioli *
L’analisi critica di un accademico musulmano impegnato per la conoscenza fra le religioni: «Punire chi abbraccia un’altra fede è contro l’islam» .
delle religioni mondiali dell’Università di Dhaka è, con ogni probabilità, il primo - e per ora unico - esempio del genere in Asia, oltre che nel mondo musulmano. Qui le diverse religioni sono infatti insegnate da una persona che non solo conosce teoricamente, ma pratica anche la religione che insegna (un prete cattolico laureato in teologia - ad esempio - vi insegna cristianesimo). A dirigere il Dipartimento, dopo averne strenuamente perseguito la fondazione, è il professor Kazi Nurul Islam, docente di filosofia e studioso poliedrico. Kazi è molto di più di quello che in Occidente sarebbe definito un «musulmano moderato» (MM., maggio 2006, pp. 48-50). Un osservatore, dunque, particolarmente qualificato per valutare lo spessore della lettera dei i 38.Professore, questo testo interpreta davvero i sentimenti della maggior parte della comunità islamica?