Teologie subsahariane di lingua inglese
A poco più di 50 anni dalla nascita della teologia africana - se si prende come data ufficiale l'uscita a Parigi nel 1956 di Des prêtres noirs s'interrogent, lavoro collettivo di un gruppo di preti neri, africani e haitiani, che stavano completando la loro formazione teologica a Roma e avevano voluto affrontare apertamente la questione della loro identità nella chiesa cattolica - Benoit Awazi Mbambi Kungua, filosofo e teologo congolese, presenta una breve e parziale panoramica delle principali correnti di pensiero teologico sorte nell'Africa nera di lingua inglese.
Il bilancio retrospettivo si focalizza sulle modalità e le strategie africane di appropriazione della "Buona notizia" del Cristo crocifisso e risorto, il quale, in modo misterioso, ha costantemente accompagnato gli africani negli sconvolgimenti socio-politici del periodo post-coloniale.
Passando in rassegna i nomi dei più importanti teologi africani di lingua inglese, l'autore enuclea le potenzialità spirituali e politiche della fede cristiana nel processo di liberazione e di ricostruzione delle società africane alle prese con crisi croniche e multiformi, non ultima l'incapacità di darsi delle classi dirigenti all'altezza del compito. Si tratta di capire se, dopo un secolo di evangelizzazione e mezzo secolo di riflessione teologica, la fede cristiana può costituire la pietra angolare di questo processo di liberazione e ricostruzione.
L’intento del dossier non è tanto quello di soffermarsi su ogni singolo dettaglio della riflessione teologica anglofona. Ad esempio, non è preso in esame l'intero capitolo della teologia femminile, sulla quale ci proponiamo di tornare. Queste pagine vogliono, invece, invitare il lettore a entrare nell'immenso panorama delle teologie del continente, nella speranza che se ne entusiasmi.
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