Mondo Oggi

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 76

Martedì, 22 Febbraio 2011 21:58

Un dialogo senza tabù come antidoto alla paura.

Vota questo articolo
(1 Vota)

Tutte le richieste dei teologi tedeschi

DOC-2330. BERLINO-ADISTA. Non fa che crescere il numero di adesioni al  drammatico appello dei teologi di lingua tedesca affinché la Chiesa, e in particolare quella tedesca - gravemente colpita, lo scorso anno, dallo scandalo degli abusi sessuali - compia una svolta radicale per riacquistare la credibilità perduta, di fronte a se stessa e al mondo: i teologi firmatari, che erano inizialmente 143, sono diventati, al 15 febbraio, ben 250 (v. Adista n. 12/11)

Diversi i nomi noti tra le firme del “Memorandum”, intitolato “Chiesa 2011: una svolta necessaria”, tra cui quella di Dietmar Mieth, dell’Università di Erfurt e Tübingen, che nel gennaio 1989 fu, insieme a Norbert Greinacher, promotore della cosiddetta “Dichiarazione di Colonia per una cattolicità aperta” (v. Adista nn. 11 e 25/89), firmata da 162 docenti di teologia cattolica di lingua tedesca (che diventarono nel giro di qualche mese più di 220): la Dichiarazione di Colonia ebbe un tale seguito che, rapidamente, ne furono promosse di analoghe in Belgio, Francia, Spagna, Italia, Brasile e Stati Uniti; nella Repubblica Federale Tedesca fu sottoscritta da 16mila tra parroci e laici e in Olanda da 17mila. Ma non ricompare solo Mieth, oggi, tra i firmatari del memorandum: a 22 anni di distanza, a esprimere la loro protesta ci sono anche Hans Küng, Johannes Brosseder, Ottmar Fuchs, Friedhelm Hengsbach, Peter Hünermann, Norbert Mette, Jürgen Werbick, Peter Eicher.
Era dal 1995, l’anno in cui sono state raccolte un milione e mezzo di firme per la petizione “Noi siamo Chiesa”, che non si verificavano contestazioni massicce. Quella attuale, dunque, si presenta come una nuova occasione per ricompattare il mondo teologico accademico intorno ai temi ecclesiali più urgenti. Sembrano essersene resi conto anche all’estero: sono cominciate ad arrivare al sito dell’iniziativa (www.memorandum-freiheit.de, su cui è possibile leggere le firme, continuamente aggiornate) le prime adesioni extra-mondo germanofono: tra le altre, quelle di Xavier Alegre, della Facoltà di Teologia di Catalogna e e dell’Università Centramericana di San Salvador; Jesus Asurmendi, dell’Institut Catholique di Parigi; Gregory Baum, della McGill University, Montreal; Alberto Bondolf, dell’Università di Ginevra; Anthony T. Padovano, dell’Immaculate Conception Seminary New Jersey; Walter Lesch, dell’Université catholique de Louvain; Paulo Suess, São Paulo; Marie-Jo Thiel, dell’Università di Strasbourg; Giuseppe Ruggieri, dello Studio Teologico S. Paolo di  Catania.
Di seguito, in una nostra traduzione dal tedesco, il testo integrale del memorandum “Chiesa 2011: una svolta necessaria” e il comunicato stampa del segretario della Conferenza episcopale tedesca p. Hans Langendörfer.

(ludovica eugenio)

Letto 3320 volte Ultima modifica il Mercoledì, 23 Febbraio 2011 22:06

Search