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Lunedì, 18 Giugno 2012 16:06

Il nuovo catasto? Tra 5 anni

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La riforma promessa da anni per rendere giustizia al valore degli immobili si farà attendere ancora.

E secondo alcuni addetti ai lavori rimarrà sulla carta pure questa volta
(02 maggio 2012)
Alzi la mano chi, a parole, è contrario alla revisione del catasto. Nessuno. Tutti d'accordo. Eppure se ne parla da anni ma poi non si fa. Stavolta il governo dei tecnici ha deciso di mettere fine all'ingiustizia delle rendite catastali che penalizzano le case nuove delle zone semiperiferiche delle città e premiano le belle case dei centri storici che domani dovranno rispettare i valori di mercato. Una norma Robin Hood, che toglie ai ricchi per dare ai poveri. Nei piani dell'esecutivo, il gettito globale dell'Imu calcolata sui nuovi parametri sarà identico. Quindi, molti di coloro che pagano tanto adesso sborseranno di meno in futuro. Un futuro lontano.

Per entrare nel nuovo regime ci vorranno almeno cinque anni. I Comuni dovranno collaborare con l'Agenzia del territorio per mappare tutte le città e attribuire un valore fiscale a ogni singolo immobile. Poi un algoritmo, tenendo conto dei servizi della zona, dei prezzi pagati per le operazioni recenti, della qualità della casa, dei metri quadrati (non più dei vani), stabilirà il valore di mercato e quindi l'Imu da pagare. Per molti addetti ai lavori anche stavolta la riforma del catasto rimarrà sulla carta.

"Non credo che ci siano ancora gli strumenti adatti per misurazioni e valutazioni oggettive, capaci di fare simulazioni omogenee su tutto il territorio. Però non mi stupirei se, decidendo di forzare la mano per dare un segnale, il governo cominciasse in maniera parziale, lasciando perdere inizialmente il dogma dell'invarianza di gettito e aumentando così l'imposizione sulla casa", prevede Luca Dondi di Nomisma. Non è il solo, tra gli esperti, a pensarla così. E non mancano i maliziosi che, ricordando le tante false partenze della rivoluzione catastale, fanno notare come i potenti abitino spesso nei centri storici.

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