Mathias è a capo di una Chiesa divenuta autocefala nel 1948. È, quindi, solamente il sesto patriarca etiope copto ortodosso, essendo il primo stato eletto nel 1959. Tuttavia, la Chiesa copta etiope è molto antica: fa parte delle chiese dei tre concili, nate dal rifiuto delle decisioni del Concilio di Calcedonia nel 451 e dette "monofisite". È una Chiesa orientale che usa il rito detto "ge’ez", in riferimento alla lingua utilizzata nella liturgia. Diversi libri apocrifi sono inclusi nel canone delle Scritture etiope, che hanno 81 libri, tra cui l'Ascensione di Isaia, il Libro di Enoch, o il Libro dei Giubilei. Un'altra caratteristica: il calendario etiope segue il calendario giuliano. Ha 13 mesi (calendario lunare-solare: 12 mesi lunari e un mese di 5 giorni o 6 giorni negli anni bisestili) ed ogni anno include più di 200 giorni di digiuno o di astinenza. 

Mathias ha 73 anni. È nato nel 1940 nella provincia di Tigray, nel nord dell'Etiopia. Nel 1974 ha dovuto lasciare il paese, dopo il colpo di stato militare di Derg, che rovesciò l’imperatore Haile Selassie I. Per 40 anni Mathias ha vissuto all'estero, i vari paesi, tra cui il Kenya e gli Stati Uniti, dove ha lavorato tra il 1992 e il 2006, prima di essere nominato arcivescovo di Gerusalemme.

La Chiesa ortodossa etiope è stata fondata da San Filippo, uno dei primi sette diaconi nominati dagli Apostoli. Si tratta di una delle più grandi Chiese orientali: conta il 43% dei 90 milioni di etiopi e 10 milioni di fedeli sparsi nella diaspora.

(tratto da Fait-religeux.com)

Fonti: La Croix, Geopolis- Francetvinfo, Kipa Apic.

(traduzione dal francese a cura di Fausto Ferrari)