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Domenica, 27 Aprile 2008 18:12

L'unione fa la forza

Fino a qualche anno fa le attività internazionali degli enti locali italiani erano limitate ad alcune azioni di collaborazione all’interno dei gemellaggi istituzionali, oppure a donazioni di denaro in seguito ad emergenze (terremoti, inondazioni, ecc.), accoglienza e ospitalità (profughi da zone di guerra, bambini di Cernobyl).Spesso i comuni hanno finanziato progetti di cooperazione allo sviluppo realizzati da Ong o associazioni di volontariato internazionale, ma il loro ruolo era sostanzialmente di finanziatori senza altra forma di coinvolgimento all’interno dei progetti.Verso la metà degli anni ’90, gli enti locali hanno iniziato a definire meglio il loro ruolo all’interno della cooperazione allo sviluppo.…
Domenica, 27 Aprile 2008 18:10

Rilanciare lo «sviluppo»

Gianfranco Cattai è un pezzo da novanta per quanto riguarda la cooperazione decentrata in Italia. Si può dire sia la memoria storica di questo processo. Lavora da anni per l’Ong Lvia di Cuneo per quale è responsabile di comunicazione e territorio.Ci racconta l’origine della cooperazione decentrata? Nasce agli inizi degli anni ‘90 a Bruxelles, quando alcune persone della Commissione europea e del sistema non governativo, teorizzano la necessità di promuovere un fenomeno di ampia diffusione. Nasce da una riflessione condivisa tra parlamentari europei, funzionari della commissione e rappresentanti del sistema non governativo europeo che all’epoca si aggirava su circa 700…
Domenica, 27 Aprile 2008 18:09

Sistema Italia cercasi

Uno sviluppo fondato sulla partecipazione, la promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Sul rafforzamento delle capacità e dei poteri dei comuni al Sud. Una cooperazione più vicina alle priorità delle popolazioni, perché nasce dal territorio. Riflessioni di un ricercatore. A partire dagli anni ’90 è cresciuto il ruolo delle autonomie locali (o enti locali, regioni, province, comuni) nella cooperazione allo sviluppo. Nonostante diverse definizioni di cooperazione decentrata, il minimo comune denominatore riconosciuto a livello internazionale e italiano è rappresentato dall’azione delle autonomie locali, che sempre più non si limitano a contribuire finanziariamente ai progetti portati avanti dai diversi…
Domenica, 27 Aprile 2008 18:08

Creare «reti complesse»

Giunta Regionale del Piemonte. Ha una grossa esperienza in cooperazione internazionale e in particolare di quella realizzata dagli enti locali. Conosce bene anche il «terreno» in quanto è stato volontario in Africa.Dal vostro punto di vista cos’è la cooperazione decentrata? Il nostro concetto si rifà alle linee guida della direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del ministero Affari Esteri, che risale al marzo 2000. Si parla di cooperazione tra territori che acquisisce titolo solo se sono coinvolti i rappresentanti istituzionali che garantiscono questo legame. Secondo questa definizione il contatto tra i singoli gruppi non è cooperazione decentrata, ma è…
Domenica, 27 Aprile 2008 18:05

Analisi zoppa

Verso il Sinodo / I Lineamenta e la società africanaNel documento mancano un’approfondita valutazione dell’impatto che il primo sinodo ha avuto sulla vita delle chiese e un serio esame della situazione presente. Il pericolo è che da valutazioni generiche scaturiscano visioni e proposte altrettanto generiche e inefficaciIl primo capitolo dei Lineamenta del 2° Sinodo africano – “L’Africa all’alba del 21° secolo” – è forse il più debole dell’intero documento. L’analisi della situazione dell’Africa odierna elenca “alcune evoluzioni positive” (6-7) e “alcuni sviluppi negativi” (8) avvenuti dopo la pubblicazione dell’esortazione apostolica Ecclesia in Africa (1995), identifica “alcune priorità a livello socio-politico,…
La crisi finanziaria dei crediti immobiliari a rischio, partita dagli Stati Uniti questa estate, raggiunge le banche francesi. Quest’ultime avevano finora dichiarato che esse erano risparmiate, non avendo finanziato affatto o molto poco le famiglia statunitensi e investito poco nei profitti finanziari rischiosi, spalleggiate dalle famose “subprimes”. Pensavano anche di rimanere indenni. Non è così, evidentemente, anche se la degradazione dei loro conti sembra non essere paragonabile a quella di creti istituti americani, britannici o tedeschi.
Domenica, 20 Aprile 2008 20:52

FEDELI AGLI OPPRESSI

Teologia della liberazione: ancora anima e cuore della chiesa latino-americanaL’opzione della chiesa per i poveri non perde la sua attualità in un subcontinente con oltre 200 milioni di diseredati. Il Vaticano “corregge” il documento finale dei vescovi riuniti nella conferenza di aparecida lo scorso maggio. Ma il destino delle cose non dipende dal destino delle parole. Molto prima che esistesse la teologia della liberazione, esisteva un Dio dell’esodo, che ascolta il grido degli oppressi e scende a liberarli. José Comblin continua ostinatamente a inseguire il sogno di una chiesa povera fra i poveri. Il popolo di Dio nasce e cammina…
L’appoggio logistico dati dai curdi agli americani nella guerra contro Saddam Hussein ha fatto del Nord dell’Iraq un’oasi di pace rispetto al resto del paese. Migliaia di profughi provenienti da Baghdad e da altre zone colpite dal conflitto cercano rifugio nel territorio amministrato dal Governi regionale curdo. Tra di essi molti cristiani. Problemi attuali e prospettive future nelle parola del vescovo di Amadhiya.Monsignor Rabban Al Qas è dal 2001 vescovo della diocesi caldea di Amadhiya. Dal 2005 è anche amministratore della sede vescovile di Erbil, rimasta vacante dopo la morte del precedente titolare, mons. Yacoub Scher. Entrambe le diocesi che…
Domenica, 20 Aprile 2008 20:31

ASSIRI, SPERANZA DI DIALOGO

«Spero che potrà essere dato un nuovo impulso ai rapporti con la Chiesa assira d’Oriente». E’ quanto ha auspicato il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani, in occasione della visita del patriarca Mar Dinkha IV, leader di una tra le più piccole Chiese orientali «precalcedonesi», a Benedetto XVI lo scorso 21 giugno. Secondo il cardinale, infatti, «il dialogo è decisivo nella risoluzione della crisi in Medio Oriente». La Chiesa assira d’Oriente, che oggi conta circa 400 mila fedeli tra l’Iraq e la diaspora, risale ai tempi della prima espansione missionaria della Chiesa primitiva oltre i…
“In Guatemala abbiamo una situazione paradossale: il 95% dei guatemaltechi si considerano cattolici (o cristiani), ma abbiamo anche l’indice più alto di disuguaglianze nella ripartizione dei beni. Se cristianesimo significa condividere, come mai c’è questo altissimo divario tra ricchi e poveri?”. Non usa mezzi termini monsignor Alvaro Leonel Ramazzini Imeri, vescovo di San Marcos, presidente della Conferenza episcopale del Guatemala, per descrivere la difficile situazione sociale del suo paese. Che si aggiunge a un dopoguerra che fatica a trovare un equilibrio tra esigenze della giustizia e della riconciliazione. E a una forte diffusione di violenza criminale e urbana.Monsignor Ramazzini il…
Dopo gli attentatidell’11 settembre, non si era più visto un tale scenario. Lebanche centrali dei più grandi paesi industrializzati hannolanciato, mercoledì 12 dicembre, una vasta operazioneconcertata sui mercati di creditoper tentare di placare le tensionicrescenti causate dalla crisi dei mutui ad alto rischio. La FED, laBCE, la Banca Nazionale Svizzera, la BOE e la Banca del Canada hannoannunciato una serie di misure tecniche destinate ad offrireliquidità – denaro disponibile – a un sistema bancario allimite del soffocamento.
Mercoledì, 02 Aprile 2008 11:56

Avanti tutta

Vienespontaneo domandarsi quali siano state le carte vincenti che hannopermesso alla Cina di emergere dallo status di paese in via disviluppo, diventando così una nazione «pericolosa»per gli altri stati del mondo. Per quale motivo Cina e Africa, untempo entrambe considerate paesi del terzo mondo, adesso sembrano noncondividere più gli stessi problemi che una volta leaccomunavano?

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