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Giovedì, 11 Novembre 2004 22:40

La crisi di fede nei figli: II° parte (Paolo Tolomelli)

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La "crisi di fede" dei figli

(Seconda parte)

COME PORGERE L’AIUTO NECESSARIO AL FIGLIO "IN CRISI"

La ricerca personale di Dio, con gli alti e bassi dell’esperienza vissuta ogni giorno, può certamente aiutare i genitori a saper porgere l’aiuto necessario al figlio in crisi. Come?

Penso sia opportuno, anzi necessario:

  • Ascoltare con interesse e attenzione, senza preconcetti e senza dare subito giudizi e risposte categoriche;
  • Sforzarsi, con pazienza attiva, di comprendere, comprendere, comprendere (cioè mettersi nella mentalità dell’altro, senza peraltro rinunciare alle nostre idee e convinzioni buone e legittime;
  • Non imporre mai, ma proporre con delicatezza (e furbizia positiva che ci viene dalla esperienza), motivando tali proposte;
  • Aver fiducia nelle capacità potenziali di ciascuno;
  • Pregare con intensità e perseveranza ("Spirito Santo, aiutaci"), credendo fermamente a quel che ci ricorda più volte la Bibbia: ciò che è impossibile all’uomo è possibile a Dio.

Ritengo che queste siano le modalità migliori per mettere in sintonia col figlio, per suggerirgli la visione delle cose che gli succedono, in un’ottica non soggettiva e solo contingente, ma con una oggettiva e reale valutazione che tenga conto dell’eternità: ciascuno di noi ci sarà per sempre; ciascuno di noi è unico e irripetibile, chiamato a realizzare un progetto personale di Dio.

MAI CONSIDERARSI DEI GENITORI FALLITI!

Per quanto concerne la tristezza, le delusioni, le paure, la sensazione di aver fallito come genitori, ci confortano e rassicurano le parole di Gesù ai Suoi discepoli: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede…Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, ve l’avrei detto" (Gv 14, 1-2).

Forse, nelle esperienze della nostra vita, qualche volta abbiamo pensato di dare il primato dell’attenzione educativa all’una o all’altra delle tre virtù teologali: a volte ci è parsa più importante la fede, a volte abbiamo ritenuto più necessaria la speranza, a volte ci ha più affascinato la carità. Ognuna di queste virtù, che dobbiamo esercitare dopo averle ricevute nella loro potenzialità come doni nei Sacramenti, è invece strettamente intrecciata alle altre, perché tutte vengono da Dio e ci riconducono a Lui.

Non c’è, dunque, motivo di avvilirsi, né di cessare di impegnarsi, in caso di crisi dei nostri figli: "Anche chi crede in me compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi" (Gv 14, 12).

Paolo Tolomelli

"Famiglia domani" 4 / 99

Letto 2933 volte Ultima modifica il Giovedì, 30 Dicembre 2004 20:23

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