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Sabato, 13 Novembre 2004 16:14

Famiglia, piccola grande chiesa (Maria Paola e Marco Iurilli)

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Famiglia. Piccola, grande Chiesa

· Per mezzo del matrimonio, la coppia si impegna a costruire un’intima comunità di vita e di amore, in cui Dio è costantemente presente · La famiglia fondata dalla coppia assume la missione della custodia, della rivelazione e della comunicazione dell’amore · Ne derivano alcuni compiti fondamentali, messi in evidenza al Magistero della Chiesa: la formazione di una comunità di persone, il servizio alla vita, la partecipazione allo sviluppo della società e, per la famiglia cristiana, la partecipazione alla vita e alla missione della Chiesa.

Per mezzo del matrimonio, la coppia si impegna a costruire un’intima comunità di vita e di amore, in cui Dio è costantemente presente · La famiglia fondata dalla coppia assume la missione della custodia, della rivelazione e della comunicazione dell’amore · Ne derivano alcuni compiti fondamentali, messi in evidenza al Magistero della Chiesa: la formazione di una comunità di persone, il servizio alla vita, la partecipazione allo sviluppo della società e, per la famiglia cristiana, la partecipazione alla vita e alla missione della Chiesa.

Prima parte

L'elemento caratterizzante del matrimonio cristiano è dato dall'intervento di Dio nell'unione della coppia.

Nel pronunciare la formula del matrimonio la coppia crea, all'interno di sé, e, quindi, assieme a Dio, un patto con cui sorge l'impegno a costruire "un'intima comunità di vita e di amore coniugale" ove Dio stesso è costantemente presente.

Il Signore, nel chiedere agli sposi di amarsi prendendo come modello il suo amore, un amore fedele, fecondo, paziente, misericordioso, salvifico, dona loro la Grazia che li rende capaci di amarsi come Egli li ama.

Agli sposi è chiesto di modellare il proprio amore su quello del Cristo e di viverlo nel modo e nelle finalità proposte da Cristo stesso.

In questo modo, nel disegno di Dio, la famiglia scopre non solo la propria "identità" (ciò che essa è), ma anche la propria "missione" (ciò clic essa può e deve fare). I compiti che la famiglia è chiamata da Dio a svolgere scaturiscono dal suo stesso essere e ne rappresentano il naturale sviluppo dinamico ed esistenziale.

Ne consegue che la famiglia che voglia conoscersi, e quindi realizzarsi, secondo la verità del proprio essere e del proprio agire storico, non può che sentire l'esigenza di risalire al "principio" del gesto creativo di Dio con la consapevolezza che la sua missione è quella di diventare sempre di più il fondamento della propria creazione custodendo, rivelando e comunicando amore.

L'attuazione concreta di questa fondamentale missione diventa compito specifico della famiglia, ed in linea con tale principio i documenti del Magistero della Chiesa hanno evidenziato, nel corso degli anni, quattro fondamentali compiti della Famiglia cristiana:

  1. la formazione di una comunità di persone;
  2. il servizio alla vita;
  3. la partecipazione allo sviluppo della società;
  4. la partecipazione alla vita ed alla missione della Chiesa.

Seconda parte

La formazione di una comunità di persone

L'uomo e la donna, in forza del patto d'amore coniugale, sono chiamati a crescere giorno per giorno nella loro comunione attraverso la fedeltà quotidiana rispetto alla promessa matrimoniale del reciproco dono totale.

La comunione coniugale, quale intima unione e reciproca donazione tra due persone, esige la piena fedeltà dei coniugi e ne reclama l'indissolubilità.

Radicata nella personale donazione dei coniugi, l'indissolubilità del matrimonio è richiesta anche dal bene dei figli e trova la propria verità ultima nel disegno che Dio ha manifestato nella Rivelazione. Dio vuole e dona l’indissolubilità matrimoniale come frutto, segno ed esigenza del proprio amore verso l'uomo.

Secondo il Magistero della Chiesa, la testimonianza del valore dell'indissolubilità e della fedeltà matrimoniale è uno dei doveri più urgenti e preziosi delle coppie cristiane del nostro tempo: esse, facendo ciò, assolvono al compito di essere, nella società, spesso pervasa da ben diverse impostazioni dell'etica matrimoniale, un segno tangibile della presenza di Dio.

La famiglia può assolvere coerentemente ai compiti per i quali è stata creata, incidendo positivamente nella società con una testimonianza forte e significativa, solo se i coniugi crescono, innanzitutto, nell'indissolubilità del proprio vincolo e la professano scegliendo in ogni istante di fare vivere la famiglia stessa.

Fare in modo che la vocazione all'indissolubilità insita nel rapporto coniugale si realizzi nella vita concreta delle nostre famiglie è, in ogni modo, oggi, compio forse ben più difficile di un tempo. Lo si scorge nelle preoccupazioni dei giovani che si apprestano a scegliere il proprio compagno o la propria compagna per la vita. Essi sanno come sia più difficile di un tempo evitare i fallimenti in parte proprio perché non si è più disposti - secondo quello che è il pensiero comune - a sopportare un rapporto che non sia vitale ed, in parte, perché non tutti sono in grado di affrontare i mutamenti e a farli diventare motivo per rinsaldare l'affetto.

Ciò impone ai coniugi di essere costantemente vigili e di rinnovare continuamente il proprio amore, evitando di adagiarvisi dandolo per scontato, ridandogli, quindi, ogni giorno, linfa nuova e facendolo crescere nella comunicazione e nella condivisione.

L'amore, in ogni sua manifestazione, richiede questo sforzo continuo e va giorno per giorno alimentato con la consapevolezza della sua grande forza, nonostante le delusioni, le sfiducie, i ripensamenti. Ciò capita innanzitutto nel rapporto con Dio che appare spesso così devalorizzato perché l'uomo non riesce sempre a concentrarvisi, a crederci ed a scegliere di renderlo sempre nuovo e vivo. 

Terza Parte

Il servizio alla vita

Creati ad immagine e somiglianza di Dio, gli uomini e le donne sono chiamati ad essere collaboratori del Creatore nella trasmissione del dono sacro della vita umana.

La Chiesa sta profondendo sempre maggiori sforzi nel riconsiderare la grande vocazione dei genitori alla paternità ed alla maternità come dono ed impegno.

Dono per i genitori stessi, innanzitutto, perché sono associati all'opera di Dio creatore e perché il loro amore, nella fecondità, raggiunge l'unità e la gioia più vera, si apre alla fiducia, alla speranza ed alla gratuità.

Dono anche per i figli, i quali hanno bisogno di trovare un riferimento insostituibile nei genitori e nella famiglia che i genitori stessi siano in grado di costruire.

Nel percorso pensato da Dio per ogni creatura risplende la sua sapienza e la sua bontà. Vi è un "percorso" anche nel concepimento e nell'evoluzione della famiglia.

Se tale percorso viene rispettato, la positiva esperienza fatta in famiglia dai bambini e dai ragazzi potrà facilitare la loro esperienza umana e cristiana. Ciò coinvolge le istituzioni perché sostengano la paternità e la maternità e tutelino il diritto dei figli a nascere e crescere in una vera famiglia.

L'opera risanatrice delta vita di tante famiglie parte proprio dalla convinzione di vivere nell'abbraccio di Dio.

Con tale coerente convincimento le famiglie possono trovare la forza di chiudersi alla tentazione dell'egoismo per aprirsi alla civiltà dell'amore, segno concreto della presenza di Dio nel nostro vivere terreno. Di fatto anche questa dimensione della famiglia deve essere gradualmente costruita con un affiatamento sempre più diretto tra i nuclei familiari e le istituzioni della Chiesa che hanno, in tal senso, il compito determinante di tentare, nel modo più coerente possibile, di arginare fenomeni di dispersione della famiglia, sia in termini materiali, che spirituali, rispetto al "tracciato" di Dio che ne consacra la sua ragion d'essere. 

Quarta parte

La partecipazione alla vita ed allo sviluppo della società

La famiglia possiede vincoli vitali ed organici con la società, poiché ne costituisce il fondamento e l'alimento continuo mediante il suo compito di servizio alla vita.

L'esperienza di comunione e di partecipazione che deve caratterizzare la vita quotidiana della famiglia, rappresenta il primo e fondamentale contribuito della famiglia stessa alla società.

In tal modo, come è stato più volte ricordato nei documenti della Chiesa, la famiglia costituisce lo strumento più efficace di umanizzazione e di personalizzazione.

Essa collabora in modo originale e profondo alla costruzione del mondo, in particolare estendendo e trasmettendo valori e virtù.

Secondo la dottrina della Chiesa il compito sociale della famiglia è chiamato ad esprimersi anche in forma di intervento politico. Le famiglie, cioè, per prime debbono adoperarsi affinché le leggi e le istituzioni dello stato non solo non offendano, ma, anzi, sostengano e difendano positivamente i diritti e i doveri della famiglia. In tal senso le famiglie debbono crescere nella coscienza della cosiddetta "politica familiare" ed assumersi la responsabilità di trasformare la società.

Il compito sociale proprio di ogni famiglia compete, ad un titolo nuovo ed originale, alla famiglia cristiana, fondata sul sacramento del matrimonio. Assumendo la realtà umana dell'amore coniugale in tutte le sue implicazioni, il sacramento abilita ed impegna i coniugi ed i genitori cristiani a vivere la loro vocazione di laici e, pertanto, a cercare il Regno di Dio, trattando le cose temporali ed ordinandole secondo Dio.

Quinta parte

La partecipazione alla vita ed alla missione della Chiesa

La famiglia cristiana è chiamata a prendere parte viva e responsabile alla missione della Chiesa in modo proprio ed originale, ponendo cioè al servizio della Chiesa e della società se stessa nel suo essere ed agire, in quanto intinta comunità di vita e di amore.

Alla luce della fede e in virtù della speranza, anche la famiglia cristiana partecipa in comunione con la Chiesa all'esperienza del pellegrinaggio terreno verso la piena rivelazione e realizzazione del disegno di Dio.

La famiglia cristiana è comunità i cui vincoli sono rinnovati da Cristo mediante la fede e i sacramenti. La sua partecipazione alla missione della Chiesa deve poter avvenire secondo una mentalità comunitaria: i coniugi in quanto coppia, i genitori ed i figli in quanto famiglia, debbono vivere e debbono essere messi in grado di vivere il loro servizio alla Chiesa ed al mondo.

La famiglia cristiana, poi, edifica il Regno di Dio nella storia mediante quelle stesse realtà quotidiane che riguardano e contraddistinguono la sua condizione di vita: è allora nell'amore coniugale e familiare che si esprime e si realizza la partecipazione della famiglia cristiana alla missione profetica, sacerdotale e regale di Gesù Cristo e della sua Chiesa.

Lo ricorda il Concilio Vaticano II quando scrive: "La famiglia metterà con generosità in comune con le altre famiglie le proprie ricchezze spirituali. Perciò la famiglia cristiana, che nasce dal matrimonio come immagine e partecipazione del patto d'amore del Cristo e della Chiesa, renderà manifesta a tutti la viva presenza del Salvatore del mondo e la genuina natura della Chiesa, con l'amore, la fecondità generosa, l'unità e la fedeltà degli sposi" (G.S., 48).

Maria Paola e Marco Iurilli

Genova

Da "Famiglia domani" 3/99

Letto 2764 volte Ultima modifica il Mercoledì, 05 Gennaio 2005 10:42

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