Fa parte della preghiera serale, nella quale segue lo «Ascolta» con le sue benedizioni. Si chiama anche «redenzione allungata» (geulah arikhatha).
Facci riposare, Signore Dio nostro, in pace e fa, o nostro re, che ci rialziamo per la vita e per la pace. Stendi sopra di noi la protezione della Tua pace, e difendici, dirigici con un consiglio buono che provenga da Te, e salvaci in grazia del Tuo Nome. Sii protezione intorno a noi e allontana da noi il nemico, la peste, la spada, la fame, l'angoscia, l'afflizione; allontana satana davanti a noi e dietro di noi. All'ombra delle Tue ali nascondici, perché Tu sei un Dio che custodisce e salva, un Dio che è re, che usa grazia e misericordia. Custodisci il nostro uscire e il nostro entrare, per la vita e la pace, da ora e in eterno.
Nella preghiera serale, al posto di emeth we-jasibh si recita la seguente preghiera, che contiene anch'essa la menzione della redenzione d'Israele. È attribuita a Rab.
Verità e veracità è tutto ciò, e stabile è per noi che Egli è il Signore Dio nostro e non ce n'è altri al di fuori di Lui, e che noi siamo Israele Suo popolo. Egli ci ha liberato dalla mano dei re; Egli è il nostro re, che ci ha redento dal potere dei tiranni; Egli è il Dio che ha punito i nostri persecutori, e ha fatto pagare la pena a tutti i nostri nemici. Egli ci ha posto nella vita, e non permette che vacillino i nostri piedi, ci conduce sulle alture dei nostri nemici e ci fa trionfare su tutti coloro che ci odiano.
Egli è Iddio che compie prodigi per noi e vendetta sul faraone, operando miracoli e prodigi nella terra dei figli di Cam; Egli ha colpito nella Sua ira tutti i primogeniti degli Egiziani e ha fatto uscire da mezzo a loro Israele, Suo popolo, concedendogli libertà eterna. Egli ha fatto passare i Suoi figli nel Mar Rosso diviso e ha sprofondato negli abissi coloro che li inseguivano e li odiavano.
Videro i Suoi figli la Sua potenza, lodarono e confessarono il Suo Nome, e con gioia accettarono la Sua regalità sopra di essi.
Mosè e i figli d'Israele intonarono a Te un canto con grande gioia e tutti dissero:
Chi come Te tra gli dèi, Signore; chi come Te, splendente di santità, venerando per lodi che compie prodigi?
La tua regalità videro i Tuoi figli, e Te che dividi il mare davanti a Mosè. Questo è il mio Dio, esclamarono, e dissero: il Signore regnerà in eterno e per sempre.
È anche detto: Chi, o Signore, ha liberato Giacobbe e lo ha redento da una potenza più grande di lui?
Benedetto Tu, Signore, che redimi Israele.
Lo Shemà rappresenta il fondamento della preghiera quotidiana ebraica. Viene infatti recitato al mattino svegliandosi e alla sera coricandosi, oltre ad essere presente nei momenti di preghiera che scandiscono la giornata.
Lo Shemà è considerato il "Credo" degli ebrei, perché nella prima parte, (Deut. 6,4-9) contiene l'annuncioa dell'unicità di Dio. A tale solenne enunciazione segue l'espressione dell'amore dell'uomo verso Dio, quale naturale risposta della riconoscenza della creatura verso Dio che si è fatto conoscere. La seconda parte (Deut. 11,13-21) parla della ricompensa a chi osserva i precetti e della pena in caso di inadempienza. La terza parte (Num. 15,37-41) contiene il precetto riguardante le frange (sisith) da apporsi al manto di preghiera (tallith), come memoriale del Patto.
Ascolta Israele il Signore è nostro D-o. Il Signore è uno. Benedetto il Suo nome glorioso per sempre. E amerai il Signore D-o tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze. E metterai queste parole che Io (cioè D-o) ti comando oggi, nel tuo cuore, e le insegnerai ai tuoi figli, pronunciandole quando riposi in casa, quando cammini per la strada, quando ti addormenti e quando ti alzi. E le legherai al tuo braccio, e le userai come separatore tra i tuoi occhi, e le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte (delle città).
E sarà, se ascolterete i Miei comandamenti, che oggi vi dò, di amare il vostro D-o e di onorarlo con tutto i vostro cuore, con tutta la vostra anima e con tutte le vostre forze, (allora) vi darò rugiada per le vostre terre, pioggia primaverile ed estiva, così raccoglierete le vostre granaglie, il vostro vino ed il vostro olio, e darò erba per il tuo bestiame, e mangerete e sarete soddisfatti.
Ma guardatevi dall'aprire i vostri cuori a rivolgervi al culto di altri dei, e di adorarli, perché (allora) l'ira di D-o sarà contro di voi, e chiuderà il cielo, e non ci sarà rugiada, e la terra non darà il suo prodotto, e passerete (sarete estinti) rapidamente dalla buona terra che D-o vi ha dato.
E (quindi) mettete queste parole nel vostro cuore e nella vostra anima, e siano come parole sulle vostre mani e tra i vostri occhi, e insegnatele ai vostri figli, e pronunciatele quando riposate nelle vostre case, quando camminate per strada, quando vi addormentate e quando vi alzate, e scrivetele sugli stipiti delle vostre case e sulle vostre porte. Così saranno moltiplicati i vostri giorni e di giorni dei vostri figli nella terra che D-o promise ai vostri padri di dare loro, per tanto quanto durano i giorni del cielo sulla terra.
E D-o disse a Mosè: dì ai figli di Israele di fare d'ora in poi delle frange agli angoli dei loro vestiti, e vi sia un filo azzurro in ognuna di queste frange. Questi saranno i vostri zizzit, e guardandoli ricorderete i precetti divini, e li osserverete, e non seguirete i (vezzi del) vostro cuore e (le immagini dei) vostri occhi, che vi fanno deviare seguendoli. Così ricorderete e osserverete tutti i precetti, e sarete santi per il vostro D-o. Io sono il Signore D-o vostro, che vi ha fatto uscire dalla terra di Egitto per essere il vostro D-o, Io sono il Signore, vostro D-o.
La seconda benedizione è chiamata in Berakhot, II b «benedizione per la Torah». Al ringraziamento a Dio per la creazione segue l'espressione della riconoscenza per il dono della Legge.
Nel rito sefardita la preghiera comincia con le parole: «Con amore eterno»; nel rito ashkenazita con: «Con amore grande». Tale divergenza di prassi risale ai tempi del Talmud, cfr. Berakhot, II a.
«Con amore eterno hai amato la Casa d'Israele, Tuo popolo; ci hai insegnato la Torah, i precetti, gli statuti e le costituzioni. Perciò, Signore Dio nostro, concedi che quando ci corichiamo e quando ci alziamo, meditiamo sui precetti della Tua volontà, e fa che ci rallegriamo e gioiamo in eterno nelle parole dell'insegnamento della Tua Torah, dei Tuoi statuti e precetti. Poiché essi sono la nostra vita e (ci danno) longevità; essi mediteremo giorno e notte.
Il Tuo amore non allontanare da noi in eterno. Benedetto Tu, Signore, che ama il Suo popolo Israele».
San Nersete Armeno (1102-1173) detto il Grazioso (Nerses Shnorhali) è stato il quarto capo della chiesa di Armenia dal 1166 alla sua morte (o katholikòs come dal V secolo vengono chiamati alcuni patriarchi orientali). Nato nel 1102 in una famiglia di principi ed ecclesiastici armeni è stato uno scrittore prolifico e ha lasciato epistole, omelie e preghiere in prosa. Poeta spontaneo, ha composto il testo e la melodia di quasi 1200 tra inni (šarakan), tropari, odi e canti liturgici, usando immagini semplici e immediate, come pure una metrica vicina a quella del canto popolare armeno.
Le ventiquattro orazioni. Una per ogni ora del giorno
1 - In fede confesso e adoro te, Padre e Figlio e Spirito Santo; increata e immortale natura, creatrice degli Angeli e degli uomini e di tutti gli esseri.
Abbi misericordia di queste tue creature.
2 - In fede confesso e adoro te, indivisibile Luce, Santa consustanziale Trinità e unica Deità, creatrice della luce e dissipatrice delle tenebre; espelli dal mio spirito le tenebre dei peccati e dell’ignoranza, e illumina in quest’ora la mia mente, affinché ti preghi secondo il tuo beneplacito, e da te riceva le cose da me richieste.
Abbi inoltre misericordia di me grande peccatore!
3 - Padre celeste, Dio vero, che il tuo Figlio diletto hai mandato a cercare la pecora smarrita: ho peccato verso il cielo e al tuo cospetto; sollevami come il figliuol prodigo, e rivestimi di quella prima veste che persi attraverso il peccato.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
4 - Figlio di Dio, Dio vero, che dal seno paterno ti umiliasti e per la nostra salvezza prendesti corpo dalla Santa Vergine Maria, fosti crocifisso e sepolto, e sorgesti dai morti, e ascendesti al Padre: ho peccato verso il cielo e al tuo cospetto; ricordati di me così come del Ladrone, quando verrai nel tuo regno.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
5 - Spirito di Dio, Dio vero, che scendesti nel Giordano, e nel Cenacolo, e m’illuminasti con il lavacro del Battesimo: ho peccato verso il cielo e al tuo cospetto; purificami nuovamente col tuo fuoco divino, così come con le lingue di fuoco gli Apostoli.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
6 - Increata Natura: ho peccato contro di te con la mia mente, lo spirito e il mio corpo; per il tuo Santo Nome non ricordarti delle mie antiche iniquità.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
7 - Osservatore di tutte le cose: ho peccato contro di te col pensiero la parola e l’opera: cancella il resoconto dei miei delitti, e scrivi il mio nome nel registro della vita.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
8 - Scrutatore dei pensieri segreti: ho peccato contro di te volontariamente e involontariamente, consciamente e inconsciamente: accorda il perdono a me peccatore, infatti dacché rinacqui a mezzo del lavacro fino al giorno d’oggi ho peccato al cospetto della tua Divinità con i miei sensi e con tutte le membra del corpo.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
9 - O provveditore di tutto, Signore: poni il santo timore di te come custodia ai miei occhi, che non vedano cose sconvenienti; e alle mie orecchie, che non ascoltino discorsi cattivi; e alle mie labbra, perché non proferiscano menzogne; e al mio cuore, perché non mediti il male; e alle mie mani, che non operino l’ingiustizia; e ai miei piedi, che non percorrano la strada dell’iniquità; ma dirigi il loro moto affinché siano in ogni cosa conformi ai tuoi precetti.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
10 - Fuoco ardente, Cristo: accendi nella mia anima il fuoco del tuo amore che riversasti sulla terra; affinché consumi le scorie del mio spirito, e purifichi la mia coscienza, e cancelli i peccati del mio corpo e accenda nel mio cuore la luce della tua sapienza.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
11 - Gesù, sapienza del Padre: dammi sapienza di pensiero e di parola e bontà d’azione al tuo cospetto, sempre: liberami dai cattivi pensieri, parole e opere.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
12 - O Signore che vuoi il bene, e dirigi la volontà: non permettere che io proceda secondo i miei desideri; ma guidami ad adempiere la tua volontà, che ama il giusto.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
13 - Re celeste: dammi il tuo regno, giacché ai diligenti ti sei promesso; e rafforza il mio cuore perché aborra dai peccati, e ami te solo, ed esegua la tua volontà.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
14 - O provveditore delle creature: tramite il segno della tua Croce custodisci lo spirito e il mio corpo dal fascino del peccato, dalle tentazioni dei demoni, dagli uomini iniqui, e da tutti i pericoli dell’anima e del corpo.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
15 - Custode di tutte le cose, Cristo: la tua destra mi protegga dì e notte, mentre dimoro in casa e mentre sono in cammino, quando dormo e quando m’alzo; perché io non vacilli .
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
16 - Mio Dio: che apri la tua mano e riempi ogni creatura della tua misericordia, ti raccomando l’anima mia: abbi tu cura e prepara il necessario per lo spirito e per il mio corpo a partire da adesso e fino al secolo futuro.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
17 - Tu che riconduci gli erranti: riconducimi dalle mie cattive consuetudini alle buone abitudini; e imprimi nel mio spirito il tremendo giorno della morte, e il timore dell’inferno, e l’amore per il tuo Regno; affinché io faccia penitenza dei peccati, e operi la giustizia.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
18 - Fonte immortale: fa’ fluire dal mio cuore, come dalla peccatrice, lacrime di penitenza; per lavare i miei peccati prima di andarmene da questo mondo.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
19 - Largitore di misericordia: concedimi che io venga a te attraverso la fede ortodossa, attraverso le buone opere e per la santa comunione del tuo corpo e del tuo sangue.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
20 - Signore benefico: affidami al buon Angelo, perché io renda l’anima mia soavemente, e passi incolume attraverso la malizia dei demoni che stanno sotto il cielo.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
21 - Luce vera, Cristo; rendi il mio spirito degno, che nel giorno della chiamata esso veda festante la luce della tua gloria, e fino al gran giorno del tuo avvento riposi nella speranza dei buoni, nella dimora dei giusti.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
22 - O giusto Giudice: quando sarai venuto con la gloria del Padre a giudicare i vivi e i morti, non entrare in giudizio col tuo servo; ma liberami dal fuoco eterno, e fa’ che io oda la beata chiamata dei giusti al tuo regno celeste.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
23 - Signore misericordioso: abbi misericordia di tutti coloro che credono in te, dei miei e degli estranei, dei noti e degli ignoti,dei vivi e dei morti: concedi anche ai miei nemici ed avversari il perdono per i torti che mi hanno fatto, e convertili dall’ingiustizia che mostrano verso di me, affinché siano anch’essi degni della tua misericordia.
Ed abbi misericordia di queste tue creature, e di me grande peccatore!
24 - Signore gloriosissimo: accogli queste preghiere del tuo servo, e benignamente corrispondi alle mie richieste per l’intercessione della Santa Deipara e di Giovanni Battista e di Santo Stefano protomartire e del nostro San Gregorio l’Illuminatore e dei santi Apostoli e Profeti e Dottori e Martiri e santi Patriarchi ed Eremiti e Vergini e di tutti i tuoi Santi del cielo e della terra.
E a te, santa e indivisibile Trinità, gloria e adorazione nei secoli dei secoli. Amen.
“Colui che crea la luce” (Joser or) è una preghiera di ringraziamento per la creazione: il rinnovarsi della luce è considerato il rinnovarsi dell'opera della creazione.
Le parole iniziali sono tratte dal libro del profeta Isaia (45, 7): “Che forma la luce e crea le tenebre; fa la pace e crea il male ”. Il significato del testo biblico è che il Signore crea ogni cosa, e la totalità viene espressa attraverso l'enunciazione di due coppie di opposti: luce e tenebre, pace e male. La formula liturgia ha modificato la forma del testo biblico — che poteva sembrare attribuire l'origine del male a Dio stesso — conservandone il retto significato.
La benedizione è qui nella forma completa, anche se in origine era più breve.
“Benedetto Tu, Signore Dio nostro, Re del mondo, che formi la luce e crei le tenebre; fai la pace e crei ogni cosa. Tu illumini la terra e coloro che vi abitano. Tu rinnovi ogni giorno, sempre, l'opera della creazione.
Come sono grandi le Tue opere, Signore! Tutte con sapienza le hai fatte; piena è la terra della Tua ricchezza. Tu solo, o Re, sei esaltato da sempre; Tu solo sei lodato, magnificato, glorificato ed innalzato dall'inizio del mondo. O Dio del mondo, nella Tua grande misericordia, abbi misericordia di noi.
Signore, Tu sei la nostra forza, la roccia in cui troviamo scampo, lo scudo che ci salva, la nostra protezione. Iddio benedetto, dotato di grande conoscenza, ha disposto e fatto i raggi splendenti del sole; Egli che è buono ha creato la gloria del Suo Nome, ha posto luminari intorno alla Sua Maestà. I capi delle sante schiere, che esaltano sempre l'Onnipotente, narrano la gloria di Dio e la Sua santità.
Sia Tu benedetto, Signore Dio nostro, nei cieli in alto e sulla terra quaggiù, per l'eccellenza delle opere della Tua mano e per i luminari che hai formato; essi Ti rendano gloria ”.
Talvolta il muto dolore della Vergine, quale ci appare dai Vangeli, viene espresso nelle preghiere bizantine con parole insieme di fede e dì lamento messe sulle labbra della Madre del Crocifisso.
Le preghiere e le riflessioni di Faustino Ferrari ci portano verso questa realtà nel suo vissuto, nel suo segreto. Ogni pezzo del suo libro è come una prova d’esame dell’essere umano penetrato dai raggi che cadono da quell’invisibile realtà che è l’amore che si rivela, ci riempie di gioia e ci giudica.
I militanti sono esigenti verso il loro prete. Hanno ragione. Ma devono sapere che è duro essere prete. Chi si è donato nella piena generosità della sua giovinezza rimane un uomo, ed ogni giorno in lui l'uomo cerca di riprendere quel che ha donato. È una lotta continua per restare totalmente disponibile al Cristo e agli altri.