Ecumene

Mondo Ebraico (89)

Martedì, 17 Settembre 2024 09:59

Preghiere ebraiche - Facci riposare (Hashkibhenu)

Fa parte della preghiera serale, nella quale segue lo «Ascolta» con le sue benedizioni. Si chiama anche «redenzione allungata» (geulah arikhatha).   Facci riposare, Signore Dio nostro, in pace e fa, o nostro re, che ci rialziamo per la vita e per la pace. Stendi sopra di noi la protezione della Tua pace, e difendici, dirigici con un consiglio buono che provenga da Te, e salvaci in grazia del Tuo Nome. Sii protezione intorno a noi e allontana da noi il nemico, la peste, la spada, la fame, l'angoscia, l'afflizione; allontana satana davanti a noi e dietro di noi. All'ombra…
Nella preghiera serale, al posto di emeth we-jasibh si recita la seguente preghiera, che contiene anch'essa la menzione della redenzione d'Israele. È attribuita a Rab.   Verità e veracità è tutto ciò, e stabile è per noi che Egli è il Signore Dio nostro e non ce n'è altri al di fuori di Lui, e che noi siamo Israele Suo popolo. Egli ci ha liberato dalla mano dei re; Egli è il nostro re, che ci ha redento dal potere dei tiranni; Egli è il Dio che ha punito i nostri persecutori, e ha fatto pagare la pena a tutti…
Venerdì, 03 Maggio 2024 11:20

Preghiere ebraiche - Shemà

Lo Shemà rappresenta il fondamento della preghiera quotidiana ebraica. Viene infatti recitato al mattino svegliandosi e alla sera coricandosi, oltre ad essere presente nei momenti di preghiera che scandiscono la giornata. Lo Shemà è considerato il "Credo" degli ebrei, perché nella prima parte, (Deut. 6,4-9) contiene l'annuncioa dell'unicità di Dio. A tale solenne enunciazione segue l'espressione dell'amore dell'uomo verso Dio, quale naturale risposta della riconoscenza della creatura verso Dio che si è fatto conoscere. La seconda parte (Deut. 11,13-21) parla della ricompensa a chi osserva i precetti e della pena in caso di inadempienza. La terza parte (Num. 15,37-41) contiene…
La seconda benedizione è chiamata in Berakhot, II b «benedizione per la Torah». Al ringraziamento a Dio per la creazione segue l'espressione della riconoscenza per il dono della Legge.Nel rito sefardita la preghiera comincia con le parole: «Con amore eterno»; nel rito ashkenazita con: «Con amore grande». Tale divergenza di prassi risale ai tempi del Talmud, cfr. Berakhot, II a. «Con amore eterno hai amato la Casa d'Israele, Tuo popolo; ci hai insegnato la Torah, i precetti, gli statuti e le costituzioni. Perciò, Signore Dio nostro, concedi che quando ci corichiamo e quando ci alziamo, meditiamo sui precetti della Tua…
“Colui che crea la luce” (Joser or) è una preghiera di ringraziamento per la creazione: il rinno­varsi della luce è considerato il rinnovarsi dell'opera della creazione. Le parole iniziali sono tratte dal libro del profeta Isaia (45, 7): “Che forma la luce e crea le tenebre; fa la pace e crea il male ”. Il significato del testo biblico è che il Signore crea ogni cosa, e la totalità viene espressa attraverso l'enunciazione di due coppie di opposti: luce e tenebre, pace e male. La formula liturgia ha modificato la forma del testo biblico — che poteva sembrare attribuire l'origine…
Venerdì, 10 Maggio 2019 09:39

Esigente ebraismo (Emmanuel Lévinas)

È probabilmente caratteristica del popolo ebraico vivere e sopportare, già nella sua eccezionale storia e nella precarietà della sua condizione e della sua collocazione sulla terra, l’incompiutezza di un mondo sperimentata a partire dall’esigenza, irriducibile e urgente, della giustizia nella quale risiede l’essenza del suo stesso messaggio religioso.
Gli Abayudaya sono degli africani dell'Uganda che all'inizio del XX secolo si sono convertiti all'ebraismo. Gruppo in crescita, hanno inaugurato una nuova sinagoga nel mese di settembre.
La figura del costruttore di pace è di colui che si pone in mezzo al conflitto facendo sì che le due parti, pur restando se stesse, possano trasformare in collaborazione la reciproca ostilità. La sfera della pace coinvolge l'operare dell'uomo.
Il Pew Forum dice anche che due terzi degli ebrei non appartiene a una sinago­ga, un quarto non crede in Dio e un terzo ha un albero di Natale in casa durante le feste. La secolarizzazione riguarda anche l'educazione.
Lunedì, 16 Aprile 2012 22:24

Il dovere dell'uomo pio (Gabrielle Halpern)

Se la felicità, indissociabile dalla disgrazia nel giudaismo, dipende prima di tutto da Dio, non deve nulla al caso perché rimane intimamente legata al libero arbitrio dell'uomo e alla sua religiosità. Così la gioia è la conditio sine qua non della pietà tanto quanto il frutto della ricompensa divina che essa può suscitare.
La ricognizione sul modo in cui è stata accolata "Nostra Aetate 4". La produzione editoriale ha fatto comprendere che l'ebraismo come stimolo e materia teologica è fondamentale per il cristianesimo. Ma questa nuova sensibilità non arriva alla base.
L'incontro con l'altro. Il dialogo ebraico-cristiano nelle riviste «SeFeR», «Confronti» e «Qol».
Pagina 1 di 6

Search