Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input
Ma il dopo sarà anche il tempo di ragionare sul perché delle cose. Perché là ove si mostrano i limiti, soprattutto in uno stato d'eccezione, bisogna trovare le soluzioni migliori.
Usare per la cura delle persone il linguaggio militare è da folli. Sottintende sì che la malattia è il nemico da sconfiggere, ma il portatore della malattia (il paziente infetto da coronavirus) corre il pericolo di non essere più una persona da curare, ma un corpo estraneo da combattere.
Che conseguenze produrrà lo stato d'eccezione generato dall'epidemia del coronavirus? Giungeremo ad adeguarci, ritenendo ormai normale e socialmente accettato questo modo di morire?
È un'occasione unica che ci viene offerta per iniziare a sperimentarci su nuove vie per vivere la nostra comune fede cristiana. In questo stato d'eccezione.
Questo virus microscopico ci obbliga a riconsiderare la nostra responsabilità personale. Non si diffonde a suo capriccio, ma tramite un nostro coinvolgimento. I nostri corpi ne sono il veicolo.
Invocare l'onnipotenza di Dio per essere liberati dall'epidemia, senza tener alcun conto delle più banali regole per limitare il diffondersi dell'epidemia stessa significa tentare Dio. È l'orgoglio umano di poter disporre di Dio a proprio piacimento.
Sofferenza e morte, in Gesù, non sono esperienze umane negate o sottratte, ma condivise. Mentre il Risorto si rivela ai suoi discepoli con il segno delle ferite.
Io posso compiere bene ogni cosa, Io sono in grado di compiere bene ogni cosa, Io voglio compiere bene ogni cosa, e Io compirò bene ogni cosa; e tu vedrai da te stessa che ogni sorta di cosa sarà bene.
L'articolo tratta del passaggio dalla noosfera alla cristosfera, due fasi della spirale evolutiva di Teilhard de Chardin illustrata in figura.
Emerge che il nuovo rito - checché ne dicano i suoi detrattori - messo in opera da una sapiente regia e da presidenti e animatori competenti, orienta a far nascere dal silenzio la celebrazione dell'eucaristia, un silenzio che assume di volta in volta colori diversi, rende possibile l'ascolto fecondo, carica di significato le parole e i gesti, fa assumere alla preghiera tutte le sue diverse dimensioni, fino a farsi canto.