Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input
L’esempio forse più significativo di questo disagio contemporaneo è rappresentato dal cristianesimo non sacrificale di René Girard. Secondo l’antropologo francese non v’è nulla, nei Vangeli, che possa far pensare alla morte di Gesù come a un sacrificio nel senso di un’espiazione o di una sostituzione.
Questa nuova pubblicazione di Faustino Ferrari si snoda come approfondimento spirituale alle parole di p. Colin, in particolare cerca di sviluppare i temi del gustare Dio e del cuore ferito.
“Sono candide le mie tempie, il capo è calvo. La dolce giovinezza ormai è svanita e devastati sono i denti. Della vita gioiosa ormai mi resta solo il ricordo del suo tempo breve. Spesso mi lamento per la paura degli inferi. Tremendo è l'abisso dell'Ade e inesorabile è anche la sua discesa...” (Anacreonte, VI-V sec. a.C).
Non rispettare l'integrità della creazione è offendere sì aria, acqua, terra, ma soprattutto è offendere le persone, ostentare disprezzo verso di esse, derubarle del bene più vero.
Se non c'è alcun accompagnamento al cimitero, la sepoltura o tumulazione rischia purtroppo di essere compiuta nel totale silenzio, rotto, forse, da qualche singhiozzo.
Unicamente nella logica dello Spirito è dato comprendere la funzione dei vescovi non come funzione di potere, ma come un vero e proprio servizio, a imitazione di Cristo stesso, il quale «non è venuto per essere servito ma per servire e dare la vita in riscatto per la moltitudine» (Mc 10,45).
La vena poetica di Teilhard de Chardin comincia a emergere molto presto, ma trova piena espressione durante la Grande Guerra, in una serie di potenti scritti lirici lasciati come “testamento”.
La teoria della soddisfazione di Anselmo d’Aosta è spesso considerata un po’ come la madre di tutti gli equivoci in materia di soteriologia cristiana, la causa principale, se non addirittura l’unica, di ogni errore e fraintendimento.
Quando il lettore proclama un brano della Scrittura, in un certo senso egli fa 'risuscitare' quella parola che nello scritto era come morta; con il suo ministero egli la rende viva e attuale.
Le tre condizioni del pensiero filosofico antico: silenzio, immobilità, riposo, coinvolgenti anche la parte corporale dell'uomo, sono state assorbite nella dottrina monastica sulla preghiera, quale sua sorgente non solo per l'aspetto teoretico, ma soprattutto per quello della prassi di vita.