Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input
di Michele Brancale
Da molti anni è il "ministro degli Esteri" del patriarcato di Mosca, il vescovo con la mano tesa verso Occidente, l'uomo del dialogo con la Chiesa cattolica. O almeno delle ricuciture dopo gli strappi, che ultimamente non sono purtroppo mancati. Il metropolita Kirill di Smolensk, già rettore all'Accademia teologica di San Pietroburgo, membro del direttivo del Consiglio ecumenico delle Chiese e presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del patriarcato di Mosca, non è voluto mancare neppure ad Aachen, al meeting "Uomini e religioni" organizzato come ogni anno dalla Comunità di Sant'Egidio. Una straordinaria opportunità che si ripete, nello spirito della Giornata di preghiera delle religioni per la pace (voluta da Giovanni Paolo II nel 1986) ormai da 16 anni (il tema de 2003 era: "Tra guerra e pace: religioni e culture si incontrano").
di EnricoM. Sironi c.r.s.p.
Stare e lavorare insieme con il coraggio della profezia: è l'imperativo che accompagna le Chiese cristiane nel nuovo millennio.
di Olivio Bolzon
Il documento finale firmato nell'assemblea ecumenica delle Chiese, svoltasi a Basilea dal 15 al 21 maggio 1989: e presentato alle Chiese europee da Alessio, allora vescovo di San Pietroburgo e ora patriarca di Mosca e di tutte le Russie, presidente della Kek (organismo rappresentativo delle Chiese europee non cattoliche), e dal cardinale Carlo Maria Martini, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (organismo che rappresenta gli episcopati cattolici), si rivolge a tutti i popoli d'Europa. L'assemblea ecumenica traccia l'itinerario da intraprendere per fare dell'Europa una "casa comune". Si tratta di avviare un processo conciliare di reciproco impegno per la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato. È programmatico e indicativo il titolo: "Pace nella giustizia".
di Enzo Bianchi
Uno dei punti cruciali del dialogo ecumenico, forse quello in apparenza più consistente, è la questione del papato. Fin dai primi secoli i cristiani capirono che con la morte di Pietro non era venuta meno l'esigenza di un ministero "petrino" al servizio della fede e della comunione, così come non era venuto meno il bisogno di un ministero apostolico e di altri ministeri suscitati dallo Spirito nella prima comunità cristiana di Gerusalemme.
di Enzo Bianchi
Per lungo tempo, quando si voleva sbrigativamente indicare uno dei punti di maggior dissonanza tra cattolici e «protestanti», si faceva riferimento alla Vergine Maria, quasi che colei che aveva generato Gesù, l'unico Signore di tutti i cristiani, avesse anche dato origine a divisioni insanabili tra i suoi discepoli. In realtà, anche nel vivo delle discussioni sul ruolo di Maria nel piano della salvezza operata da Cristo, particolarmente accese nel movimentato XVI secolo, mai gli esponenti più autorevoli della Riforma rifiutarono a Maria uno spazio nel mistero di Cristo e nella vita del credente.
Jürgen Moltmann
Come... il gatto? Perché non prendere un poco più sul serio i "versetti della gioia" contenuti nella bibbia?
Intervista con Joannis Zizioulas,
metropolita ortodosso di Pergamo
di Gianni Valente
Joannis Zizioulas, metropolita di Pergamo, rimane uno dei teologi ortodossi più apprezzati soprattutto in Occidente. "E’ uno dei più originali e profondi teologi della nostra epoca", scriveva di lui già all'inizio degli anni Ottanta padre Yves Congar. Nel corso degli anni, questo uomo di Chiesa dai modi cortesi e aristocratici ha continuato la sua lettura acuta e penetrante della tradizione dei Padri greci, approfondendo la sua percezione che fonda tutta la realtà e la vita della Chiesa sul sacramento dell’eucaristia.
di Enzo Bianchi
La festa centrale della fede cristiana che dà senso a ogni altra festa, la celebrazione attorno alla quale ruota l’intero anno liturgico, è la Pasqua, giorno della risurrezione del signore, giorno di gioia in cui la luce del risorto irrompe a infrangere le tenebre che non hanno sopraffatto la Vita.
di Geoffroy de Turcheim
Nel momento in cui i cattolici russi denunciano la sempre più crescente ingerenza dello Stato negli affari interni della loro Chiesa,il patriarca ortodosso russo Alessio II, in occasione del tradizionale messaggio natalizio, in maniera molto esplicita, ha lanciato un invito al papa Giovanni Paolo II, nel quale propone la ripresa del dialogo tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa: "Riprendiamo i nostri contatti fraterni nella gioia del fanciullo divino che nasce". Conoscendo il tono molto moderato usato di solito nei messaggi da Chiesa a Chiesa, ci si sarebbe potuto attendere che questa offerta fosse espressa in termini più diplomatici! Si è avuta l’impressione che la proposta non fosse un passo personale di Alessio II, ma che fosse proprio il Patriarcato di Mosca a manifestare il suo desiderio di riprendere i contatti.
Tecle Vetrali ofm
Una delle domande più frequenti che vengono rivolte ai cosiddetti "addetti all’ecumenismo" è proprio questa: "A che punto è l’ecumenismo"?