Fausto Ferrari

Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

di Vladimir Zelinskij

Gli ortodossi chi sono?

Il rapporto fra l'ortodossia e il cattolicesimo, in particolare fra Mosca e Roma, appartiene ai capitoli assai difficili nella storia del movimento ecumenico. Questa difficoltà non si scioglie gradualmente col tempo, anzi, il periodo di 20-30 anni fa sembra oggi quasi il "secolo d'oro" dell'ecumenismo, il termine appena pronunciabile nella Chiesa Russa nei nostri giorni. Ma se a quell'epoca l'incomprensione reciproca fra due mondi cristiani, orientale ed occidentale, era piuttosto nascosta, negli ultimi anni essa è venuta fuori ed è diventata drammatica e aperta.

Lunedì, 09 Agosto 2004 21:21

Il lievito della comunione

di Vladimir Zelinskij

Non lo possiamo dimenticare: molte cose evidenti al cattolico d'oggi non lo sono per il suo contemporaneo ortodosso. La Chiesa ortodossa, si tratti della russa o di qualsiasi altra, non è una Chiesa "aggiornata". In tutti i sensi. Questa differenza di solito sfugge anche ai più zelanti fautori del dialogo di parte cattolica o protestante. Ciascuna parte vede l'altra con i propri occhi. E si stupisce quando trova aspetti estranei e poco comprensibili. Le parole "perché tutti siano una sola cosa" (Gv 17,21) non sono state pronunciate ieri. Eppure durante tutta la storia del cristianesimo hanno avuto un senso certo diverso da quello che gli si attribuisce oggi.

di Vladimir Zelinsky

Il tempo liturgico

Maria, la Madre del Signore nell’espressione liturgica della Chiesa ortodossa è un tema enorme. Non credo che sia possibile esaurirlo in un grosso libro, tanto più in qualche minuto del nostro discorso. Per toccare questo argomento bisogna dire qualche cosa sul tempo creato nello spazio liturgico. Ogni vera preghiera ci porta alle soglie di questa esistenza terrena, ci apre alla luce dell’eternità. Maria è l’unico essere umano che si trova al confine del creato e del non creato, come dice san Gregorio di Nissa, che si trova presso la dimora di Dio e rimane con noi in ogni momento del tempo terreno.

di Vladimir Zelinskij

1. LA BENEDIZIONE APOSTOLICA

"Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo" (Mc 16, 15), disse Gesù ai suoi apostoli. Secondo un’antichissima tradizione cristiana che troviamo già attestata dallo storico Eusebio (III sec.), all’apostolo Andrea, soprannominato "il primo chiamato", furono affidate le terre a Nord-Est, quelle della futura Bisanzio ed anche le terre più lontane, che giungevano fino alle steppe degli sciiti. Una leggenda racconta del suo viaggio nell’antica Rus’, sette secoli prima della sua nascita.

di Vladimir Zelinskij

La crescente crisi ecologica in cui viviamo è un momento particolare nella storia dell'uomo. Dopo aver superato - almeno nel mondo occidentale - le tentazioni delle guerre tribali, religiose, ideologiche ed altro - l'uomo di oggi è sempre più coinvolto nella guerra contro le conseguenze del suo dominio, e addirittura deve difendersi anche dalle proprie "creazioni". Più grande si fa il suo potere sul mondo creato, allargandosi il suo "ambiente" umano, più minaccioso e instabile diventa la sua dimora sulla terra. Il progresso nella cosiddetta "umanizzazione del mondo" è gravido di pericoli per l'uomo stesso. Così il lavoro dell'uomo entra sempre più spesso in contraddizione con il lavoro di Dio, con tutto ciò che Dio ha fatto.

Il patriarca di Mosca Aleksij II, insieme al Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, ha preso una decisione importante per tentare di sanare lo scisma della stessa Chiesa, avvenuto nel contesto drammatico della rivoluzione bolscevica, ma tuttora perdurante nonostante che l'Urss sia collassata già dal 1991: ha proposto la creazione di una "metropolìa" che dovrebbe raggruppare - pacificati - tutti i fedeli di tradizione ortodossa russa viventi in Europa occidentale, per formare un unico corpo canonico collegato con la Chiesa Madre di Mosca.
Di seguito, riportiamo integralmente la lettera del patriarca, datata 1 aprile 2003, con qualche piccola modifica al testo tradotto dalla parrocchia ortodossa russa di Torino.

Domenica, 08 Agosto 2004 14:55

Il significato del patriarcato in Russia

di Sergej Bulgakov

Il testo che qui proponiamo (con alcune brevi omissioni) fu il discorso tenuto da Bulgakov - insigne e controverso teologo, esponente dell'ortodossia russa) nel 1917 al Concilio locale della Chiesa ortodossa russa riunito per la nomina del patriarca. Lo zar Pietro il Grande nel 1722 aveva emanato il Regolamento ecclesiastico che prevedeva la soppressione del patriarcato e l'istituzione del Santo Sinodo come carica ecclesiale suprema. Da due secoli, quindi, la chiesa russa non conosceva l'istituzione del patriarcato.

Domenica, 08 Agosto 2004 14:43

L'arte e l'Ortodossia

di Vladimir Zelinskij

I. Tre principi dell’arte ecclesiale.

Per sbloccare in una riflessione sull’arte e l’ortodossia, cominciamo dalla foce comune della nostra fede cristiana, dalle tre azioni di Dio: Creazione, Incarnazione, Risurrezione. Da queste tre azioni possiamo partire alla ricerca di tre principi che si trovano all’inizio dell’arte ecclesiale.

Domenica, 08 Agosto 2004 14:37

La creazione come gemito e dialogo

di Vladimir Zelinskij

Ogni volta, quando la televisione ci porta le immagini dell’incendio dei boschi, sono preso da una sorta di compassione acuta per questa stupenda creatura che "geme e soffre fino ad oggi" (Rom. 8; 22), proprio davanti ai nostri occhi. Sembra un essere vivente, che con il fracasso dei suoi rami e dei corpi ritorciti che resistono fino all’ultimo, lancia il suo appello disperato a noi, che di solito "hanno orecchi per udire e non odono" (Ez.12,2). La crisi ecologica, però, è già arrivata al punto che non solo alberi, ma anche noi cominciamo a gridare "aiuto", benché senza sentire la voce di coloro che vivono e muoiono in silenzio.

Domenica, 08 Agosto 2004 14:21

Dio e l'uomo nella spiritualità Ortodossa

di Vladimir Zelinskij

La parola "spiritualità" non ha un significato ben preciso. Ogni fede si presenta come una confessione pubblica con le sue celebrazioni, come un istituto mistico-sociale con la sua "ossatura" dogmatica e dottrina morale o semplicemente come una somma di "convinzioni religiose". Ma sotto queste forme visibili c’è sempre una stupenda "avventura umana", un "avvenimento dell’anima" che è la nostra sete di Dio o la vita davanti a Dio. Nessun tempio riuscirebbe a tenersi in piedi se non fosse stato costruito dalle "pietre vive per la costruzione dell'edificio spirituale" (1 Pt 2,5). "L’edificio spirituale" sorge dentro di noi quando tutto il nostro essere "si impegna" nella fede, si apre al mistero divino che ha il volto dell’amore.

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