C'erano una volta Giocondo e Tristano ....
di Salvo Salviati
Vivevano una volta, in un paese non lontano da qui, due strani ometti.
Il primo, di nome Giocondo Sereni, abitava in una casetta tutta bianca, con la porta e le finestre d’un bel verde brillante e un bel balconcino sempre pieno di fiori. Sul tetto avevano fatto il nido gli usignoli.
Il secondo si chiamava Tristano Cupi.
Tema: "Contributi sulla Meditazione"
SILENZIO DI UMILTÀ E DI ADORAZIONE
In questa breve meditazione sul silenzio, vorrei partire da un dato di fatto che, vivendo ormai da molti anni in monastero, ho potuto constatare con crescente frequenza. Sempre più numerose sono oggi le persone che, stordite dal rumore e dal frastuono del mondo in cui sono immerse, sentono urgere dentro di sé la necessità del silenzio; non di rado vi sono quelli che senza necessariamente essere credenti e praticanti rinunziano ai consueti momenti distensivi offerti dalla società consumistica, per trascorrere qualche giorno in luoghi appartati e silenziosi quali sono appunto i monasteri. Anzi, spesso questa esigenza di silenzio è come una ferita attraverso cui essi iniziano un cammino di riscoperta della fede, un cammino di vera e propria conversione.
Capitolo 8
INDICE:
8.0.0 Premessa per l’Animatore
TAVOLE E GRAFICI
8.1.0 Accoglienza
8.2.0 Esercitazione su: Tra coloro che condividono una proposta, quanto poi la concretizzano?
8.3.0 "La Bibbia ci propone..": Se abbiamo aderito al progetto d'Amore di Dio, come possiamo scegliere la direzione verso cui indirizzare la nostra azione? Il Discernimento.
8.4.0 Conclusioni dell’incontro
8.5.0 Da Partecipanti ad Animatori
INDICE:
A. LA FORMAZIONE BIBLICA PER ACCEDERE AI SALMI
B. CHE COSA È IL SALTERIO?
C. I SALMI PREGHIERA DELLA CHIESA
D. USO «CRISTICO» E LITURGICO DEL SALTERIO
E. CRITERI PER UNA LETTURA CRISTIANA DEI SALMI
Come monaco benedettino, ho la grazia di vivere ogni giorno una forma di preghiera che non è data a tutti i cristiani e nemmeno a tutti i cattolici.
Pubblichiamo due conferenze che vengono da due orizzonti differenti: una del P. Michel Evdokimov, delegato in Francia per l’ecumenismo per la Chiesa Ortodossa e l’altra del P. Philippe Rouillard, Benedettino dell’Abbazia Sainte-Marie di Parigi.
Le esperienze mistiche esistono, ci trasformano, ma non durano.
La nostra avventura spirituale non termina con il risveglio o con l’unione con Dio. Essa continua quando uno lascia il suo sedile o il suo cuscino di meditazione. Concentrarsi su una dimensione più interiore dell’essere non deve in alcun caso estraniarci dalla realtà esteriore, pena il divenire una pratica gelida. Vivificante, la meditazione, ci invita al contrario a vivere meglio alla “presenza di se” ma anche dell’altro, degli altri, del totalmente altro, di Dio.
MEDITAZIONE FIGURATA
Vogliamo ora comunicare alcune notizie riguardanti esperienze e cognizioni pratiche.
In primo luogo dobbiamo essere attenti al rischio che la coscienza generalmente oggi corre; cioè quello di essere sommersa da una infinità di impressioni sensorie discontinue. In secondo luogo si deve prestare attenzione alla diminuita capacità di meditazione.
Troppo, troppo spesso, non vi è tempo, né calma né pazienza perché una esperienza, che dovrebbe essere significativa, possa scendere in profondità.