Dopo il secolo dei totalitarismi, un nuovo mostro tirannico l’individualismo senza freni che distrugge la società
di Giampolo Petrucci
da Adista
Non ha tregua la mobilitazione del mondo cattolico per la campagna referendaria promossa in occasione del voto del 12 e 13 giugno prossimi. E con sempre più veemenza, nonostante i recenti tentativi del governo di affossare i quesiti referendari sul nucleare – lo stesso Silvio Berlusconi ha ammesso di voler evitare il parere vincolante dell’elettorato, sempre più avverso al progetto nuclearista – e sulla privatizzazione della gestione delle risorse idriche.
di Riccardo Iacona
da Carta
Sono ancora enormi e irrisolte le questioni che Chernobyl lascia a queste e alle future generazioni: a cominciare dagli enormi depositi dove sono stati sotterrati decine di migliaia di metri cubi di materiale radioattivo, praticamente tutto quello che c’era nel raggio di trenta chilometri dalla centrale: dai trattori dei contadini, ai mobili delle case, ai carri armati e agli elicotteri dell’esercito arrivati sul posto, tutto preso e infilato sottoterra.
di Luca Manes
da Carta
Appena due anni fa l’amministratore delegato di Enel Fulvio Conti ha rilasciato un’intervista al Sole 24 Ore in cui diceva: «Ci sono circa cinquecento impianti nucleari nel mondo, alcuni in zone altamente sismiche come il Giappone, ma si tratta di impianti pronti a resistere anche a terremoti di intensità pari a nove gradi sulla scala Richter».
L’ingiustizia è il solo e vero peccato del mondo e tutti ne siamo in qualche modo coinvolti sia come vittime sia come peccatori.
Sulla scia dell'Assemblea per il Medio Oriente (M.O.) del Sinodo dei vescovi, a fine gennaio si svolge la 3ª Giornata internazionale di intercessione per la pace in Terra Santa. In questa occasione p. Pierbattista Pizzaballa ofm, indica il nostro compito principale: fronteggiare la paura di dover soffrire per la pace. Con questo spirito, pubblichiamo ampi stralci di un dialogo che vale come un abbraccio a tutti i cristiani del M.O. che vivono un periodo di tribolazione e di martirio.
Martina è romena, Mary e Sophia sono nigeriane. Hanno una dura storia di violenza e sfruttamento alle spalle, ma da qualche anno lavorano nella sartoria etnica neWhope, a Caserta, cooperativa sociale nata all’interno di Casa Rut, spazio di accoglienza ma soprattutto esperienza di punta nella lotta alla tratta degli esseri umani e nel contrasto alla prostituzione forzata che, secondo i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, in Italia riduce in schiavitù almeno 30mila donne.
BERLINO-ADISTA. «In quanto professoresse e professori di teologia non possiamo più tacere. Sentiamo la responsabilità di contribuire ad un autentico nuovo inizio: il 2011 deve diventare un anno di svolta per la Chiesa». E se l’anno passato, con lo svelamento dei tanti casi di abusi sessuali, ha visto innumerevoli cattolici lasciare la Chiesa (v. Adista n. 3/11), quest’ultima «deve capire questi segnali per uscire essa stessa da strutture fossilizzate, per riconquistare nuova forza vitale e credibilità».
La Chiesa è elemento fondante e sempre originario della società umana. La società può non volere la Chiesa. La Chiesa però è totalmente rivolta alla società. Per mandato divino. Ha ricevuto la consegna di Cristo di “sovvenire” alle necessità dell’uomo. Non ha una funzione di governo, non ha una gestione dell’economia, non gode di privilegi. La Chiesa non ha nulla per sé, ha tutto per gli altri. È a servizio dell’uomo. Ed è la gratuità del dono.