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Lunedì, 28 Novembre 2005 00:26

Salmo 43

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Lamentazione nazionale

Supplica comunitaria per una grave sventura

 

Leggi attentamente il salmo:

2 Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito,

i nostri padri ci hanno raccontato

l’opera che hai compiuto ai loro giorni,

nei tempi antichi.

3 Tu per piantarli, con la tua mano hai sradicato le genti,

per far loro posto, hai distrutto i popoli.

4 Poiché non con la spada conquistarono la terra,

né fu il loro braccio a salvarli;

ma il tuo braccio e la tua destra

e la luce del tuo volto,

perché tu li amavi.

 

5 Sei tu il mio re, Dio mio,

che decidi vittorie per Giacobbe.

6 Per te abbiamo respinto i nostri avversari

nel tuo nome abbiamo annientato i nostri aggressori.

 

7 Infatti nel mio arco non ho confidato

e non la mia spada mi ha salvato,

8 ma tu ci hai salvati dai nostri avversari,

hai confuso i nostri nemici.

9 In Dio ci gloriamo ogni giorno,

celebrando senza fine il tuo nome.

 

10 Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna,

e più non esci con le nostre schiere.

11 Ci hai fatti fuggire di fronte agli avversari

e i nostri nemici ci hanno spogliati.

12 Ci hai consegnati come pecore da macello,

ci hai dispersi in mezzo alle nazioni.

13 Hai venduto il tuo popolo per niente,

sul loro prezzo non hai guadagnato.

14 Ci hai resi ludibrio dei nostri vicini,

scherno e obbrobrio a chi ci sta intorno.

15 Ci hai resi la favola dei popoli,

su di noi le nazioni scuotono il capo.

16 L’infamia mi sta sempre davanti

e la vergogna copre il mio volto

17 per la voce di chi insulta e bestemmia,

davanti al nemico che brama vendetta.

 

18 Tutto questo ci è accaduto

e non ti avevamo dimenticato,

non avevamo tradito la tua alleanza.

19 Non si era volto indietro il nostro cuore,

i nostri passi non avevano lasciato il tuo sentiero;

20 ma tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli

e ci hai avvolti di ombre tenebrose.

21 Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio

e teso le mani verso un dio straniero,

22 forse che Dio non lo avrebbe scoperto,

lui che conosce i segreti del cuore?

23 Per te ogni giorno siamo messi a morte,

stimati come pecore da macello.

 

24 Svègliati, perché dormi, Signore?

Dèstati, non ci respingere per sempre.

25 Perché nascondi il tuo volto,

dimentichi la nostra miseria e oppressione?

 

26 Poiché siamo prostrati nella polvere,

il nostro corpo è steso a terra.

Sorgi, vieni in nostro aiuto;

27 salvaci per la tua misericordia.

 

Ora leggi le righe seguenti che ti possono aiutare a comprendere meglio il salmo.

 

Uno sfogo filiale e confidenziale caratterizza tutto il salmo, nella accorata invocazione e nella sommessa contestazione del popolo di Dio. La consapevolezza e la reciprocità di un amore irreversibile – l’Alleanza – consentono atteggiamenti ed espressioni del genere che, ben lungi dal suonare irriverenza, rivelano, anzi, l’autenticità, amicizia, certezza di ascolto e di comprensione, fiducia assoluta nell’amore. È un salmo che si dovrebbe recitare in ginocchio, con lo sguardo fisso in lui, in adorazione.

Da preghiere come questa il popolo di Dio, sia nell’Antico sia nel Nuovo Testamento, ha attinto la forza di sopravvivere alle lacerazioni e alle persecuzioni, i martiri si sono lasciati “consegnare come pecore da macello”.

Persone sconosciute alla storia hanno, in silenzio, realizzato, ed anche ora realizzano, la loro risposta all’amore.

 

Se ora hai ben compreso la tematica del salmo, rileggilo attentamente seguendo le indicazioni della pagina fissa.

 

La frase del Nuovo Testamento cui puoi fare riferimento è:

 

Chi ci separerà dunque dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Proprio come sta scritto: “Per causa tua siamo messi a morte tutto il giorno, siamo trattati come pecore da macello”.

Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati.

Rm 8, 35-37

 

Al termine di un congruo tempo di preghiera personale puoi concludere con la seguente colletta salmica.

Dio infinitamente buono, che in ogni tempo hai compiuto cose mirabili per il tuo popolo, perché lo amavi, non nascondere il tuo volto alla tua Chiesa che sta soffrendo: destati, non ci respingere, salvaci per la tua misericordia.

 

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