3 Pietà di me, Signore: vengo meno;
risanami, Signore: tremano le mie ossa.
4 L’anima mia è tutta sconvolta,
ma tu, Signore, fino a quando. . . ?
5 Volgiti, Signore, a liberarmi,
salvami per la tua misericordia.
6 Nessuno tra i morti ti ricorda.
Chi negli inferi canta le tue lodi?
7 Sono stremato dai lungi lamenti,
ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio,
irroro di lacrime il mio letto.
8 I miei occhi si consumano nel dolore,
invecchio fra tanti miei oppressori.
9 Via da me voi tutti che fate il male,
il Signore ascolta la voce del mio pianto.
10 Il Signore ascolta la mia supplica,
il Signore accoglie la mia preghiera.
11 Arrossiscano e tremino i miei nemici,
confusi, indietreggino all’istante.
Ora leggi le righe seguenti che ti possono aiutare a comprendere meglio il Salmo.
Il gemito accorato di questo infermo stremato dal dolore impersona ed esprime ogni angoscia di uomo.
È anche il grido della persona sconvolta nella tentazione.
E quello del Popolo di Dio giunto al limite umano della resistenza, tra persecuzioni ed oppressioni.
“Ma tu, Signore, fino a quando?”
E’ soprattutto il gemito di Cristo “uomo dei dolori che ben conosce il patire” (Is 53/3) che innalza per noi a Dio la voce del suo pianto e ci da testimonianza che il Signore accoglie la sua e la nostra Preghiera.
Se ora hai compreso la tematica del Salmo rileggilo lentamente secondo le indicazioni che troverai nella pagina fissa.
La frase del Nuovo Testamento cui puoi riferirti e che ti suggerirei può essere la seguente:
“Ora l’anima mia è turbata e che devo dire? Padre, salvami da quest’ora? Ma per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome!” (Gv 12, 27-28).
Al termine della preghiera personale puoi concludere con questa colletta salmica:
O Dio, che ami la pietà e la misericordia, che doni la vita e vinci la morte, guarda la tua Chiesa afflitta da tante ferite, e rinnovala nella risurrezione del Figlio tuo.
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