Esperienze Formative

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 62

Sabato, 25 Settembre 2004 18:02

Come percepisco Dio... e il creato?

Vota questo articolo
(0 Voti)

Capitolo 4

INDICE:

  1. 4.0.0 - Premessa per l’Animatore
  2. TAVOLE E GRAFICI
  3. 4.1.0 - Accoglienza
  4. 4.2.0 -Esercitazione su: Come percepisco il creato?
  5. 4.3.0 - "La Bibbia ci propone..": Come percepisco Dio? (La Lectio Divina)
  6. 4.4.0 -Conclusioni dell’incontro
  7. 4.5.0 - Da Partecipanti ad Animatori

4.0.0         Premessa per l’Animatore

 

4.0.1 Finalità

Dimostrare come di fronte alla stessa persona, cosa, situazione emotiva, ecc. ognuno di noi vive delle sensazioni, delle impressioni diverse.
Far comprendere che ciò non è il presupposto di situazioni conflittuali, tra i componenti di un gruppo, ma d’arricchimento e crescita.

4.0.2 Problema

Noi tendiamo a considerarci al centro del “mondo”; per poi ,“guardare”, “vedere” e “giudicare” quanto accade vicino a noi.
Tendiamo a considerare oggettive e inappellabili le nostre sensazioni ed i nostri giudizi e siamo propensi a credere che non n’esistano altre al di fuori dei nostri.

4.0.3 Messaggio di fondo

Il suddetto meccanismo può innescarsi in perfetta buone fede perché entrano in gioco le nostre esperienze ed il nostro modo di essere.
Dobbiamo accettare questa nostra realtà, ma anche imparare a vedere quella degli altri: come un’opportunità di crescita umana e spirituale.
Una sana umiltà verso noi stessi e verso gli altri ci permetterà di scoprire un mondo sconosciuto e meraviglioso.

4.0.4 Tempo 2 ore e 30 min.

 

  1. Finalità dell’incontro 10 min.

  2. “Esercitazione su: ” e conclusioni 60 min.
  3. “La Bibbia ci propone” 60 min.
  4. Conclusioni 20 min.

 

4.0.5 Materiale di supporto

Ora un Partecipante, affiancato dall’Animatore, dovrà assumersi la responsabilità di questa fase e procurare:

per “esercitazione su” :
- Tre immagini della dimensione di un foglio A4, se invece si ha a disposizione una lavagna luminosa bisogna trasformarli in lucidi:
1. di donna (all. 4/A1)
2. foto (4/A2), in cui predomina una persona, possibilmente mai vista dai partecipanti
3. foto che stimola le emozioni, i sentimenti (4/A3: tramonto, panorama, natura, ecc.)

- Una biro per ogni partecipante 

- Una scheda anonima con le domande (all. 4/B)

per la “Bibbia ci propone”:

- selezionare dei passi dalla Bibbia in linea con il tema e che siano vicini alla sensibilità e ai problemi dei partecipanti (sono ragazzi, coppie, ecc.);
- predisporre una scheda (all. 4/B,c) nella quale vengono proposti i titoli di alcuni passi della Bibbia (vedi le proposte dell’all. 4/C)

4.0.6 Spunti per le Conclusioni

Evidenziare che da questo incontro i partecipanti hanno delle responsabilità in prima persona. Ed esattamente nei seguenti quattro momenti dell’incontro: quello organizzativo, come moderatori delle due esercitazioni e come animatori della preghiera. L’Animatore li affianca stando il più possibile nell’ombra.

- Non dobbiamo rinunciare a farci delle idee e ad esprimere dei giudizi. Dobbiamo però essere consci dei nostri limiti che, anche se in buona fede, ci possono indurre a commettere degli errori di percezione e di valutazione.

- La “Comunione dei Santi” e il “lavoro di gruppo”, su due piani diversi, ci stimolano a fare l’esperienza di “camminare insieme” (a) agli altri.
- Ciascuno di noi è un essere umano e quindi non può percepire Dio nella Sua pienezza; è una verità esperienziale il fatto che ogni uomo vede un dio diverso da come lo percepisce il suo fratello, e ciò non perché Dio sia diverso, ma a causa dei nostri limiti. Invece delle guerre in nome del “nostro” dio, non è meglio trovarci per conoscerLo meglio raccontandoci cosa lo Spirito, che è in ciascuno di noi, ci ha permesso di cogliere?

- Anche le forme di religiosità spesso legate: ad usi e costumi antichi, a momenti storici, alla sensibilità di grandi personaggi diventano motivo d’incomprensioni e d’attriti perché non sappiamo distinguere la forma dalla sostanza. Quante volte non comprendendo i riti e/o la forma condanniamo la sostanza senza degnarci di entrare nel merito. Oppure condividiamo la sostanza e accettiamo a “scatola chiusa” la forma che ci viene proposta.
- Tra le tante strade che portano a Dio è molto rischioso affermare che la nostra è la migliore, la più santa, ... di certo si commetterebbe un atto di superbia. Le strade sono tante, … tante quanti i nostri limiti. L'importante è giungere alla “meta” rispettando ed aiutando il prossimo, nel modo che ci suggerisce il Vangelo

(a) vedi lettera del Cardinal Pellegrino

 

GRAFICI

 

All. 4/A


Tre immagini

-1- Disegno con una donna

 

 

 

-2- Foto di una persona in un ambiente di vita comune

 

 

 

-3- Foto di qualcosa comunemente ritenuta bella, gratificante

 

 


All. 4/B


Scheda con questionario sulle tre immagini

 -1- Disegno con una donna
 |___|   è giovane ? |___|   è vecchia ?
 
taglia ----------------------------------------------


-2- foto di una persona in un ambiente di vita comune:


· cosa fa lì in quel momento?,
 -----------------------------------------------------------
· quali avvenimenti del passato la hanno portata lì?,
---------------------------------------------------------------------------
· dopo cosa succederà?
 -----------------------------------------------------------

taglia -----------------------------------------------


-3- foto di qualcosa comunemente ritenuta bella, gratificante


Lista di sensazioni, emozioni provate:

|___| la bellezza
|___| la pace
|___| la luminosità
|___| la serenità
|___| l’opera di Dio
|___| l’armonia
|___| la forza
|___| la nostra piccolezza
|___| il desiderio di lodare
|___| ........................
|___| ........................


All. 4/C Esempio di possibili letture

|___| Mt 13,1 parabola del seminatore
|___| Lc 15,11 parabola del figliol prodigo
|___| Lc 15, 1 parabola della pecora smarrita
|___| Mt 13, 24-30 parabola della zizzania
|___| Mt 20, 1-16 gli operai della vigna
|___| Mt 25, 41-46 il giudizio finale

 

4.1.0         Accoglienza

4.1.1 Arrivo dei partecipanti
L’Animatore assieme ad un Partecipante, sempre più coinvolto in questo compito, vivacizzerà questo momento dell'incontro (10-15 minuti) . Non dimentichiamo mai l’importanza di creare “fraternità”.
Se vi sono dei nuovi partecipanti è bene rifare la presentazione (vedi primo incontro).

Spiegare le finalità dell’incontro

Nel precedente incontro abbiamo approfondito i problemi derivanti dal fatto che ciascuno di noi ha un diverso comportamento.

Ora vogliamo affrontare i problemi che derivano dai nostri limiti.
L’incontro con una persona, il contatto con un oggetto, il vedere un tramonto meraviglioso, ecc. originano in noi delle sensazioni, dei giudizi, delle percezioni.
Vogliamo ragionare assieme per verificare:

  • se le nostre conclusioni sono oggettive, 

  • se sono uguali a quelle di chi ha fatto, esattamente, la nostra esperienza?

... e capirne il perché.

 Attenzione!
Quanto detto vale anche nel nostro rapporto con Dio. Anzi forse proprio con Lui corriamo i maggiori rischi. Non siamo forse noi, uomini, abilissimi a crearci un “dio” di comodo, a nostro uso e consumo?

1.1.3 Momento comunitario

Ringraziare Dio per essere qui nel suo Nome, e certi che Lui è in mezzo a noi
Ricordare che Animatori e Partecipanti, con umiltà e carità, devono spogliare sè stessi sino a:

  • lasciar parlare Dio tramite loro
  • riuscire ad ascoltare Lui ed i fratelli

Breve momento di lode (preghiera, canto) 


Il nostro tema è:

Come percepisco Dio?
... e il creato?

 

 
4.2.0             Esercitazione su:

Uno stesso oggetto, situazione, parola, persona viene percepita, interpretata, compresa, vissuta da ciascuno di noi nello stesso modo?


 4.2.1 Svolgimento

S’informano i partecipanti della meccanica dell’esercizio:
 “Vi verrà proposta un’immagine per pochi secondi, quindi bisognerà rispondere ai quesiti della scheda.
Alla prima, ne seguiranno altre due.

  1. Distribuire, ai partecipanti, le schede 4/B -1, -2, -3

  2. Esse dovranno essere: compilate da soli, non dovranno essere firmate, chi si accorge di aver dato una risposta diversa dalla maggioranza non deve sentirsi un “diverso” né in positivo né in negativo. Questo è proprio lo scopo dell’esercitazione.

  3. Il lavoro deve essere fatto in silenzio affinché i commenti ad alta voce con condizionino gli altri partecipanti.

· Il “disegno di donna” (all. 4/A-1)

  • Viene mostrato dal conduttore per 5 secondi. Se non si ha la disponibilità di una lavagna luminosa si passa lentamente di fronte ai singoli partecipanti disposti in cerchio. Per non dover guardare l’orologio ricordiamo che 5 secondi corrispondono circa al tempo necessario a contare mentalmente da 101 a 105.

  • I Partecipanti sono invitati a barrare, sulla scheda 4/B-1, la risposta: La donna è giovane, vecchia. Chi conosce già quest’immagine barri in base alla sua prima percezione.

  • La scheda 4/B-1 viene raccolta, da chi affianca l'animatore, che poi si apparta per totalizzare le risposte.

La foto in cui predomina una persona (all. 4/A-2)

  • Sarà mostrata per 5 secondi

  • Ogni partecipante ha 10 minuti tempo per immaginare la breve storia della persona della foto e rispondere brevemente, sulla scheda 4/B-2, alle tre domande che seguono:

1. cosa fa lì in quel momento?,
2. quali avvenimenti del passato la hanno portata lì?,
3. dopo, cosa succederà? ·

  • La scheda 4/B-2 viene raccolta, da chi affianca l'animatore, che poi si apparta per evidenziare le parole chiave delle risposte per facilitarne il commento (es. la persona va al lavoro, ma è in ritardo).

La foto che stimola i sentimenti (all. 4/A-3)

  • Verrà proposta ai partecipanti nello stesso modo delle precedenti.

  • Ogni partecipante ha 5 minuti di tempo per scegliere, tra quelle proposte e quelle da Lui aggiunte, le tre emozioni più marcate che ha provato e per farne una graduatoria da uno a tre.

  • La lista di emozioni proposte è tarata sull’immagine posta all’inizio di questo paragrafo, un altro tipo di foto potrebbe richiedere una revisione dell’elenco da proporre.

  • La scheda 4/B-3 viene raccolta ,da chi affianca l'animatore, che poi si apparta per totalizzare le risposte.

4.2.2 Analisi delle risposte e dibattito

L'Animatore, senza fare commenti, legge i risultati del questionario 4/A: “disegno di donna” - fa notare che nel disegno coesistono entrambe le risposte, e quanti hanno detto “giovane” e quanti “vecchia”, “La foto in cui predomina una persona” - evidenzia in sintesi la diversità delle risposte date ad ogni domanda; per soddisfare la curiosità, ma soprattutto per far cogliere gli errori che si fanno basandosi sulla prima impressione dire ai presenti che la foto nella realtà ci mostra una donna kosovara che con il figlio attende assieme ad altri, un mezzo che li porti in una zona sicura ( foto tratta da “La condizione dell'infanzia nel mondo 2001”, Unicef) . “La foto che stimola i sentimenti” - espone la diversità delle emozioni scelte e della loro graduatoria

· Momento di silenzio per una riflessione individuale

. Dibattito (ora un Partecipante, affiancato dall’Animatore, dovrà assumersi la responsabilità di moderare il dibattito).

4.2.3    Conclusioni sull’“esercitazione”

 L’Animatore, non più coinvolto in prima persona nel moderare il dibattito, potrà dedicare la sua attenzione ai contenuti e alle sfumature dello stesso per arricchire le conclusioni; nonché ad appuntarsi suggerimenti da dare, a riunione conclusa, al Conduttore per migliorare la sua formazione.

Evidenziare che la stessa immagine è stata proposta a tutti i Partecipanti.
Sinteticamente evidenziare, dall’analisi delle schede 4/B, le consistenti differenze nella percezione delle immagini proposte (che sono sicuramente emerse); e quanto di ciò è stato colto e quindi sviscerato durante il dibattito dai partecipanti.
La prima immagine attraverso gli occhi è entrata nel cervello che l'ha riconosciuta in un certo modo.
La seconda, idem, ma avete dovuto inventare una storia, ... che sono diventate tante! E l'immagine iniziale era la stessa!
La terza è entrata in Voi e ha stimolato delle sensazioni, delle emozioni; ... anch'esse così differenti!

Allora non ci sono dubbi: ciascuno di noi ha descritto un’immagine da era diversa da quella descritta dagli altri.
Allora grazie agli altri abbiamo potuto “vedere” degli aspetti, delle angolature che da soli non avremmo potuto cogliere!

Ciò è causato dai nostri limiti; ma allora ...

  • Con gli altri ci si arricchisce

  • Con gli altri ci si avvicina di più alla “totalità”, alla “verità”.

Ogni persona che ci roviamo davanti e con cui interagiamo, deve essere vista come una ricchezza di pensieri, idee, capacità, ... da cui imparare e da cui attingere.
 
Allora dobbiamo:

  • ringraziare Dio per gli “incontri” che ci fa fare

  • scoprire i doni che Lui ha dato al nostro prossimo, e che noi abbiamo il dovere di “vedere”

E se tutto ciò che abbiamo appena sperimentato, nei rapporto con gli altri, lo applicassimo al nostro rapporto con Dio?

4.3.0         La Bibbia ci propone:

 

Come percepisco Dio?


 4.3.1 La lectio divina

Come possiamo percepire correttamente Dio, con tutti i limiti che ci portiamo appresso?
Dobbiamo farlo assieme agli altri. Ma allora perchè nel secondo capitolo si propone la lettura della Bibbia in solitudine?
Basta leggerla con la comunità, ... attingendo dai testi di S. Agostino, dai pensieri di S. Teresa, dal sermone domenicale del nostro Parroco, dal pensiero di un anonimo brasiliano, dalle ... opere di un samaritano contemporaneo.
Come si è riempita la nostra piccola stanza!

Allora:
Come percepiamo Dio?

  • Distribuirel'allegato 4/C

  • Ricordare brevemente i contenuti delle parabole proposte

  • Nella scheda barrare la parabola che più si avvicina al nostro modo di percepire Dio.

  • Raccogliere le risposte e totalizzare i risultati.

  • Breve presentazione degli stessi.

Le letture

Scegliere a piacere una delle parabole elencate (la più segnalata, la meno indicata, quella più adatta ai partecipanti, una scelta e preparata in anticipo, ...)
Non ci sarà più uno spazio preliminare per eventuali chiarimenti storici, letterali, teologici (Sacerdote/ Diacono/ Religioso/ Laico)

Ripetiamo ora l'esperienza della Lectio Divina alla luce dell'esperienza appena fatta, affrontandola con grande umiltà ed entusiasmo.
Si!, con entusiasmo! Perché ora abbiamo sperimentato che ciascuno di noi può nelle Lectio ascoltare Dio e donare ai suoi fratelli quanto ha “recepito” e ricevere da loro un “aspetto” di Dio che probabilmente da soli non saremmo mai riusciti a percepire.
Con la gioia di essere un membro attivo della Comunità dei credenti si passerà alla fase della Meditatio molto più ricchi nella conoscenza di Dio

  • Preparazione: cinque minuti di silenzio per svuotarsi delle preoccupazioni e prepararsi ad accogliere la Parola.

  • La lettura (Lectio), animata ora da uno dei partecipanti, verrà fatta da tutti leggendo una frase dopo l'altra facendo il “giro del tavolo”. Il modo di leggere dovrà essere lento e chiaro, quasi sillaba dopo sillaba e facendo ampie pause alle punteggiature; non c'è fretta, Dio ci sta parlando!.

  • La meditazione (Meditatio)

  • La preghiera (Oratio) iniziamo con un corale “Amen”, animata ora da uno dei partecipanti, avverrà facendo il “giro del tavolo”, ma iniziando da chi è più “preparato” per ricevere da lui brevi chiarimenti (storici, letterali, teologici); non più come docente, ma con l'umiltà di chi offre qualcosa ai fratelli.

  • La contemplazione (Contemplatio)

       4.3.2 Riflessione comunitaria

  • Momento di silenzio
  • Scambio fraterno tra i presenti delle mete raggiunte e delle difficoltà

4.3.3    Conclusioni su “ la Bibbia ci propone”

L’Animatore evidenzierà il diverso modo di percepire Dio tramite le parabole e che singolarmente sono tutti incompleti.
L’animatore evidenzierà l'abbondanza, la ricchezza e la profondità dei pensieri e dei sentimenti espressi durante la preghiera.
Aver ascoltato gli altri ci ha permesso di “vedere” meglio Dio,

 

4.4.0    Conclusioni dell’incontro

 

Spunti

E’ giusto che ciascuno esprima giudizi su fatti, persone o cose; meno se li vogliamo considerare perfetti e indiscutibili e se non teniamo presente che le informazioni oggettive che riceviamo sono filtrate, decodificate da esseri umani che sono pieni di limiti e condizionamenti. Non si tratta dell’opportunismo di non giudicare per non essere giudicati, ma di farlo (col cuore) verso noi stessi (“la trave nell’occhio”) e verso gli altri nel modo migliore, per poter con umiltà avvicinarci alla “verità” e poter essere di aiuto nella “correzione” nostra ed altrui per migliorare il mondo in cui viviamo.
Senza una visione corretta di questo meccanismo corriamo il rischio di cadere in una situazione conflittuale.
Abbiamo invece ora sperimentato che, sia sul piano umano che su quello spirituale, “camminare” con gli “altri” è un’occasione di arricchimento individuale e collettivo

4.5.0     Da Partecipanti ad Animatori 

 

In questo incontro abbiamo avuto un primo importante coinvolgimento dei partecipanti come responsabili, in prima persona, della conduzione di alcuni momenti.

L’Animatore per la preparazione dell’incontro successivo dovrà avvalersi della disponibilità di sette partecipanti nei seguenti ruoli:
Aspetti logistici : un Partecipante è affiancato dall’Animatore
Accoglienza : l’Animatore è affiancato da un Partecipante
Esercitazione:
Conduttore : l’Animatore è affiancato da un Partecipante
Moderatore : un Partecipante è affiancato dall’Animatore
Conclusione : l’Animatore è affiancato da un partecipante
la Bibbia propone …
scelta Letture : un Partecipante è affiancato dall’Animatore
Conduttore : l'Animatore
Moderatore : un Partecipante è affiancato dall’Animatore
Conclusione : l’Animatore
Conclusione dell'incontro: l’Animatore

Al termine di questo lavoro l'Animatore deve prevedere un incontro con i partecipanti, responsabilizzati su indicati e con quelli dell'incontro successivo, per continuare la formazione.
Impostare l'incontro sull'auto critica dei Partecipanti stessi e sulla correzione “fraterna”, ciò aiuterebbe il gruppo a crescere più rapidamente.

Letto 2280 volte Ultima modifica il Mercoledì, 08 Settembre 2010 23:12

Search