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Sabato, 18 Febbraio 2012 12:42

Voi mi cercate, ...

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Voi mi cercate, ... grandi cose ha fatto in me.

Questa parola mi fa conoscere ciò che il Signore ha operato e vuole operare per me e in me: la santità.

Eccomi Signore ti ascolto, voglio dedicarmi a conoscere ciò che tu progetti e vuoi realizzare con me.

Dal Vangelo secondo Giovanni

22 Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, notò che c'era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti. 23 Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. 24 Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù. 25 Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». 26 Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. 27 Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà.

L'ambiente del discorso di Gesù sul pane di vita è quello delle prossimità al lago di Tiberiade presso Cafarnao. Luogo non molto distante da quello in cui egli aveva compiuto il segno della moltiplicazione dei pani e dei pesci.

Quanti hanno sperimentato o conosciuto il prodigio, presi dall'entusiasmo e dalla meraviglia sanno di trovarsi di fronte ad un grande personaggio.

Gesù aveva eluso la folla, subito dopo il miracolo, e si era allontanato sul monte da solo, indicando così come si debba preferire la quiete ed il nascondimento alla gloria vana del mondo. La folla però è inarrestabile, non si dà per vinta e lo cerca finché lo trova.

È bella e significativa questa ricerca da parte della folla, ma Gesù offre il correttivo della motivazione che ha spinto molti a rintracciarlo. Voi mi cercate non perché ... ma...

Se da un lato va apprezzato il moto di molte persone che cercano Gesù, cosa che comunque consente di avvicinarsi a Lui ed essere in condizione di poter entrare in più profondo contatto con la sua verità, dall'altro è necessario che ci si disponga ad apprendere con nuova consapevolezza il contenuto dei "segni" da Lui offerti e insieme la disponibilità ad entrare in una efficace comunione con Lui attraverso la conversione e l'accoglienza del suo messaggio. Il pane che li ha sfamati è solo il segno del pane che Egli darà per la vita del mondo e che dovrà essere mangiato perché si abbia la vita.

MEDITATIO

... e Santo è il Suo nome.

Ripenso alla Parola ascoltata per capire il cammino della mia santificazione.

La parola segue ai "segni". Ora che ho potuto conoscere la potenza di Gesù, che mi ha offerto una dimostrazione della sua carità verso chi è affamato e bisognoso, ora che ho potuto gustare di essere saziato nelle mie molte necessità di ordine materiale e spirituale, e ho realizzato come tutto mi viene dalla fonte di ogni essere e di ogni bontà, mi trovo attratto da che cosa? Se opero una introspezione obiettiva, devo riconoscere che sovente inseguo la voce di quella Fonte, Dio, non per bearmi di Lui, ma delle cose che Lui mi offre, e faccio l'esperienza egoistica ed inappagante di ricercare me stesso o le cose che non possono saziare la fame del mio spirito.

Veramente come quella gente andata in cerca di Gesù, sono: anch'io mobilitato a ricercare qualcosa che appaghi più il mio corpo o la vana soddisfazione di glorie fatue. Eppure all'origine di questa attrattiva c'è l'esperienza di qualcosa di bello, di grande, di buono! Perché avviene questo?

La mia condizione terrena, segnata dalle conseguenze del peccato, immersa nel tempo e nell'esperienza caduca dei sensi, intorpidisce il movimento del mio spirito. Sono incapace di riconoscere la Sorgente del bene che potrebbe infinitamente saziare il mio cuore, il mio spirito, e mi getto, avido, sulle cose che sempre nuovamente mi faranno sentire soddisfatto.

Ecco, la parola di Gesù rende esplicito questo movimento della mia ricerca e soprattutto, svela la direzione erronea del mio spirito mentre vado in cerca di Lui. Egli mi fa prendere coscienza di essermi messo alla ricerca di lui, del bene, ma con un concetto di bene molto fragile e debole.

Occorre che io cerchi Lui in una dimensione nuova, più alta: quella della fede.

Egli dice: "Mi cercate non perché avete visto dei segni - che vi son dati per giungere a vivere di fede - ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati" – vi siete accontentati d'avere lo stomaco pieno, senza pensare al bene più importante ed alla sazietà dello spirito, alla pienezza di vita che può essere raggiunta solo credendo in me.

CONTEMPLATIO

La parola di Gesù mi fa capire alcuni aspetti che presiedono al rapporto che Dio vuole stabilire con l'uomo. Anzitutto il Signore dona alla sua creatura l'esperienza della sua provvidenza. Attraverso la multiforme esperienza di vita, posso verificare la sua sollecitudine che mi rivela il suo amore. Proprio la folla che è stata sfamata sulle rive di Genezaret, mi fa pensare che, ogni giorno, miliardi di persone possono trovare il necessario per la propria vita terrena. San Francesco lodava il Signore per "sorella nostra madre terra per la quale ne sustenta et governa". È ancora lo spirito di povertà e di profonda fraternità di Francesco che non ci lascia indifferenti al pensiero che un gran numero di fratelli muore di fame e così avvertiamo implicito l'appello, affinché ci dedichiamo alla distribuzione equa delle risorse per la sopravvivenza.

Ecco, Dio attraverso la prodigalità manifestata col dono di tanti beni ci vuole aperti alla generosa fraternità, non al cieco egoismo. In secondo luogo, Egli vuole che sappiamo anteporre ai beni necessari alla vita terrena, il riconoscimento di Lui, Sommo Bene. In tal modo Egli ci orienta a comprendere che noi siamo destinati alla vita eterna, per la quale Lui stesso sarà dato come pane e garanzia di risurrezione. Il rapporto con Dio allora è un passo molto importante, è presentato come primario, assai fecondo, ha come esito la vita in pienezza; esso però deve poggiare sulla base sicura della fede.

ORATIO

SignoreGesù, cercare Te mi sembra cosa facile. Però mentre ascolto questa Tua parola mi rendo conto che la facilità non sta nella ricerca di Te, secondo verità, ma nella illusoria ricerca delle cose che ritengo importanti. Queste non sono tanto importanti ma, per ottenerle, vengo da te. Cercarti in questo modo è facile, ma non è per stare con Te, bensì per accontentarmi delle cose che Tu mi doni.

Al contrario il cercare davvero Te non è facile, poiché tu mi conduci sulla strada stretta e faticosa della fede.

Vedi Gesù quanto sono povero ancora? Ho tanto bisogno che la Tua parola mi venga in aiuto, mi faccia scoprire che Tu solo sei la Via, la Verità, la Vita. Ascolta dunque la mia preghiera: fa tesoro del mio povero cercare Te! Fa che questo mio misero cercarti si trasformi in un ricco possederti, nell'incontro di comunione con Te "pane di vita eterna".

Amen.

RENDIMENTO DI GRAZIE

Pochi passi, Mio Signore e mio Dio! Pochi passi per accorgermi che tu sai leggere nelle profondità del mio pensiero e delle mie intenzioni. Poche battute per farmi comprendere che Tu vuoi continuare il discorso e portarlo a felice compimento.

Grazie, o Trinità Santissima, perché conduci pian piano i miei passi verso la verità della comunione di vita, là dove mi riservi felici sorprese e nella quale mi introduci a sperimentare come l'amore divino diventa la mia vita piena e la mia gioia. Grazie perché con la Tua pazienza e umiltà stupende, mi fai capire che nell'amore fraterno si pongono le premesse di una "ricerca" capace di condurre fratelli e sorelle ai passi della fede.

E grazie a Te o Maria, che sempre ci solleciti a metterci sui passi del Tuo Gesù perché abbiamo a trovar Lo e a nutrirci della Sua parola e del Suo pane.

 

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