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Sabato, 25 Settembre 2004 23:00

Leggere la Bibbia in solitudine

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Leggere la Bibbia in solitudine

Capitolo IX

Lettere di S. Paolo e S. Giovanni

 

Segui sempre il metodo indicato nella presentazione.


    Tieni, in primo luogo, ben presenti queste parole che il Signore stesso ti rivolge tramite la lettera agli Ebrei:

«Dopo aver Iddio a più riprese e in più modi parlato un tempo ai padri per il tramite dei profeti, ora, alla fine dei giorni, ha parlato a noi per il tramite di un Figlio, che ha costituito erede di tutto e mediante il quale ha anche creato l’universo.

Questi che è il fulgore della gloria e impronta della sostanza di Lui e sostiene ogni cosa con la sua parola possente, dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, si è assiso alla destra della sua Maestà nell’alto dei Cieli» (Ebrei 1,1-3).

    Ora comincia ad avvicinarti al Nuovo Testamento, al Vangelo in particolare, avendo ben chiaro che non si tratterà di una semplice lettera; perchè le parole del Vangelo sono dei segni che rivelano e contengono lo Spirito stesso del Signore.

    Diciamo allora che la lettura e la meditazione nel Vangelo operano sempre un contatto vivo con il Cristo. Il Vangelo è un assoluto e perciò, malgrado le difficoltà obiettive, deve essere sempre forte in noi il desiderio di aderire totalmente, profondamente, autenticamente al “Modello Unico”.

    Un desiderio che nascerà e crescerà dalla lettura e dall’approfondimento della Parola Evangelica.

    Potrà accaderti, bada bene, di leggere e bussare alla sua porta più volte perchè Egli ti riveli il Suo volto non dimenticando però che lui stesso ha detto nel libro dell’Apocalisse:

«Ecco che io sono alla tua porta e batto. Se qualcuno intende la mia voce e mi apre io entrerò da lui e cenerò con lui. Io vicino a lui e lui vicino a me» (Apocalisse 3, 20).

    Dovrai sottolineare dei capitoli, dei versetti?

No! Caro visitatore, cara visitatrice, perchè il Nuovo Testamento è talmente importante che non si può tralasciare neanche un versetto.

    Ti farò soltanto un’introduzione agli scritti di Paolo e di Giovanni.


Le lettere di S. Paolo

    Paolo è un uomo colto, abituato alla dialettica orientale, ottimo conoscitore dell’Antico Testamento su cui poggia il suo pensiero.

    Paolo è un grande intuitivo, sempre molto attento alle necessità dei suoi lettori.

Ecco le sue idee forza:

  • La visione di un mondo in marcia verso la trasformazione e la Risurrezione finale.
  • La costruzione del Corpo Mistico di Cristo (visto alle dimensioni dell’intera creazione).
  • L’azione dello Spirito Santo in questa perenne trasformazione e costruzione.
  • L’attesa amorosa e angosciosa dell’uomo e della Creazione per il Ritorno definitivo del Cristo.


    C’è in lui un potente atteggiamento escatologico che ha marcato i primi tempi del cristianesimo.

    Di Lui, nel libro degli Atti, il Signore stesso ha detto:

«Questo uomo è un mio strumento di scelta destinato a portare il mio Nome dinanzi ai pagani, ai re e ai figli di Israele. Io stesso in effetti gli mostrerò quanto dovrà soffrire a causa del mio Nome» (Atti 9, 15).


Le lettere di S. Giovanni

    Giovanni, grande amico di Gesù, scrive di amore; amore nelle lettere, nel Vangelo, nell’Apocalisse.

    Apocalisse non il libro della distruzione, della catastrofe, della fine, ma il libro delle Nozze dell’Agnello con la sua Chiesa.

    Chiesa – Sposa che partecipa al trionfo dello Sposo ed attende quando Lui sarà tutto e definitivamente per Lei


“Signore vieni, vieni presto”


    Visitatore, visitatrice, hai percorso la Parola, hai conosciuto i grandi contemplativi della storia di Salvezza, a te il nostro augurio

“Sia forte in te la sete di Maestro”


Perchè...

“È pronto il Maestro a dissetare la tua sete”

Letto 3216 volte Ultima modifica il Giovedì, 10 Novembre 2011 14:25

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