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Martedì, 14 Marzo 2017 20:47

Traccia per una riflessione sulle Beatitudini (e sul Padre Nostro)

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curato da Filippo Giovanelli

Presentazione

 

- ho avuto modo di approfondire il Padre Nostro, ho trovato cose per me nuove, e penso lo siano anche per altri; con questo documentino le metto in comune

- Padre Nostro: è una preghiera sempre viva e sempre nuova; è uno dei passi più difficili da tradurre del NT

- il Padre Nostro è strettamente connesso con le Beatitudini, come vedremo più avanti

- viene presentata qui di seguito una traduzione e interpretazione del Padre Nostro e delle Beatitudini, una traduzione recente che recepisce le nuove acquisizioni della ricerca, con contributi presi anche dai primi secoli, dai padri della Chiesa

-> ma questa non è l'unica traduzione / interpretazione, non pretende quindi di essere la verità: nel corso dei secoli ci sono state varie interpretazioni; (d'altra parte vediamo che ci sono quattro vangeli, ognuno con la sua ottica, non dicono esattamente le stesse cose)

- ancora oggi ci sono differenti interpretazioni, ma questo fatto non deve preoccupare, anzi, probabilmente è lo Spirito che ispira ognuno di noi secondo i nostri talenti (intelligenza, studi, storia personale, conoscenze, esperienze di fede precedenti, ...) nella nostra epoca; quasi sicuramente ce ne saranno altre in futuro. Esaminiamo con attenzione questa esposizione come contributo all'approfondimento della nostra fede

- ricordiamo che leggere un testo in questo modo non è una tranquilla conversazione, come davanti al caminetto; è affrontarsi, confrontarsi, combattere, lottare con se stessi: da questa lotta non si può uscire se non segnati, cambiati

- questa esposizione è inoltre un'occasione di unire preghiera, meditazione, conoscenza: è importante approfondire e meditare, anche se x essere Cristiano basta seguire poche parole: fai sempre il bene, perdona sempre, ama, ... ma approfondire la ricchezza e bellezza del messaggio di Gesù richiede studio e aiuto di studiosi esperti

- ... e per questo ci si dovrà basare anche su aspetti culturali e "tecnici"

- S.Agostino: "se passi in rassegna tutte le parole della Bibbia, non ce n'è una che non sia compresa nel Padre Nostro"

- vedi anche : S Paolo, Rom 8 : VOI NON AVETE RICEVUTO UNO SPIRITO DA SCHIAVI PER RICADERE NELLA PAURA, VOI AVETE RICEVUTO LO SPIRITO DA FIGLI ADOTTIVI PER MEZZO DEL QUALE GRIDIAMO ABBÀ PADRE


Premessa

- dopo il concilio, ha ripreso vigore l'approfondimento della bibbia, soprattutto del NT

- sono state utilizzate nuove conoscenze (tra le altre la scoperta delle regole retoriche di quel tempo), provenienti da studi e dall'archeologia (papiri...)

- ricordiamo che in oriente la verità non è, come invece per noi, cronaca o storia precisa, e questo significa che la storia contenuta nei vangeli non sempre è storia nel nostro senso di cronaca, ma è soprattutto racconto teologico

- lo studio del Talmud, che è = Mishnà (Torah orale) + Ghemarà (commenti alla Mishnà), ha portato alla conoscenza dell'ambiente ebraico del tempo, dei modi di dire, etc etc...

- di conseguenza si è capito / scoperto che, contrariamente a quello che alcuni credevano una volta, gli evangelisti non sono sempliciotti quasi ignoranti, ma sono buoni letterati e profondi teologi, ogni parola è messa non a caso

- gli evangelisti citano l'Antico Testamento alcune volte con riferimenti chiari, altre volte in modo implicito che però risulta chiaro per chi conosce bene l'AT

- i vangeli sono scritti in greco, usano le regole del greco commerciale dell'epoca, scoperte pochi decenni fa, e lo usano utilizzando la ricchezza della lingua greca; ma non seguono fedelmente la struttura delle frasi del greco classico perché ...

- ... da alcuni studi, in particolare dell'abate Carmignac dagli anni '60 fino alla sua morte nel 1986 (studioso degli scritti di Qumran), i vangeli risultano traduzioni di precedenti versioni originarie (due / quattro fonti comuni ai sinottici) scritte in ebraico, perché ripetono costruzioni caratteristiche della lingua ebraica che risaltano nella traduzione in greco: ad esempio, giochi di parole che non si capiscono nella traduzione greca ma invece sono chiari in ebraico, la stessa parola è tradotta in due modi diversi in vangeli diversi perché c'è una diversa interpretazione delle parole ebraiche composte di sole consonanti , ...

- (questo comporta anche che la data di formazione dei Vangeli è anteriore a quanto si pensasse un tempo: questi studi portano a datare i testi tra il 45 ed il 65 d.C., data molto vicina agli avvenimenti)

- gli studi di Carmignac non sono però condivisi da tutti gli studiosi

- gli evangelisti usano regole retoriche (vedi anche sopra), figure, simboli, numeri (si vedranno alcuni esempi nel discorso); citiamo ad esempio il simbolo del villaggio, nell'episodio del cieco di Betsaida ...Mc 8,22-26: il villaggio è il luogo della tradizione chiusa ad ogni novità, al vento dello spirito

- ognuno degli evangelisti ha un suo scopo, teologico e pastorale, scrive cioè per certe comunità con certi intenti

- le apparenti contraddizioni che troviamo qua e là nei Vangeli (esempio più grande: la resurrezione e le apparizioni successive sono descritte in modo contrastante, poi molte altre minori...) sono spiegate, tra l'altro, da questo diverso "taglio" teologico, dalla traduzione dall'ebraico cui si è accennato, da una diversificazione delle fonti della tradizione orale, ...

...e ora vediamo il ...

Padre Nostro del vangelo di Matteo, che è quello che recitiamo solitamente

l'evangelista Matteo

- scrive per quegli ebrei che hanno sì accolto Gesù, ma che immaginano ancora un condottiero in quanto credono fermamente in ...

- ... -> in Mosè che per essi era il più grande profeta; anche gli apostoli faticano a riconoscere Gesù più importante di Mosè; si veda l'episodio della trasfigurazione (a parte altre doverose e più ampie riflessioni sull'episodio): Pietro vuole fare tre tende (ricorda la festa tradizionale ebraica delle capanne) con la capanna di Mosè al centro (che è il posto più importante) ... -> invece una voce dal cielo (Dio) dice: ... ascoltate lui

- ... -> e nel Regno di Dio, ma in un regno terreno e non in quello poi predicato da Gesù

- Matteo fa quindi il parallelo tra Gesù e Mosè, evidenziando la superiorità di Gesù per far accettare che mentre gli ebrei aspettavano il regno di Israele, regno terreno di vittoria sui nemici, Gesù porta il regno di Dio

- e per dimostrare la superiorità di Gesù presenta vite "parallele" Gesù/Mosè; esempi:

  • il vangelo contiene 5 parti, (come il Pentateuco che gli ebrei ritenevano scritto da Mosè), e queste parti terminano con frasi più o meno eguali, simili, a quelle che si trovano alla fine dei libri del Pentateuco

  • Mosè è salvato dall'editto del faraone (uccisione dei maschi ebrei), Gesù è salvato da Erode che è presentato come il nuovo faraone, l'uomo del potere

  • Mosè salva gli ebrei con le dieci piaghe, mentre in Matteo c'è una sequenza di dieci azioni di Gesù positive, che sono di vita (qualcuna anche per i nemici)

  • ci sono 40 giorni di digiuno di Mosè prima di presentarsi sul monte, e 40 giorni di Gesù prima della vita pubblica; 40 gg + notti, non è il digiuno rituale ebraico che era effettuato solo di giorno; il numero 40 è simbolico anche lui : indica tutta una esistenza, e vuol significare che Gesù ha dovuto lottare contro le tre grandi tentazioni per tutta la sua vita

  • e veniamo al momento più importante della vita di Mosè:

         - Mosè, sale al monte per ricevere i 10 comandamenti (mediatore) da Dio, che promulga l'alleanza

          - Gesù, sale al monte per insegnare le beatitudini (promulgatore), Gesù il "Dio con noi", propone una relazione diversa con Dio; si passa dal mondo della religione a quello della fede (intendiamoci però su cosa vogliamo qui intendere per religione: ciò che l'uomo deve fare nei confronti di Dio; ora invece conta l'accoglienza di Dio nei nostri confronti)

  • Mosè termina la sua vita sul monte Nebo, lasciando un erede, anche Gesù termina (Ascensione) su un monte, ma non lascia eredi: "sarò con voi ..."

... prima del Padre Nostro vediamo le ...

 

Beatitudini Mt 5, 1-12

-> come i dieci comandamenti erano il valore massimo dell'Antica Alleanza, così in Matteo le Beatitudini sono il programma del Regno di Dio per il cristiano

- anche la nuova alleanza è stipulata con il sangue, ma con quello di Gesù (non con il sangue di animali come Mosè ...): si veda il parallelo tra Es 24,8 e Mt 26,27-28

- non è più una legge (la norma per l'ebraismo), ma la comunicazione della stessa vita di Gesù e del Padre (se qualcuno per vari motivi non poteva osservare la legge era per gli ebrei un non osservante, rifiutato, discriminato, impuro, ...)

- questo nuovo rapporto con Dio non è più basato sull'obbedienza alla legge, ma sulla somiglianza al Padre (nell'amore) : accogliere e praticare l'amore è possibile a tutti

- i comandamenti sono resi inutili, sono molto più che superati dall'assomiglianza al Padre; i comandamenti riguardano solo certi momenti della vita, mentre l'amore deve permeare tutta la vita; se una persona segue le beatitudini, non le verrà certo in mente di uccidere, rubare, ...

- alle volte le beatitudini sono state adoperate per far accettare con rassegnazione le disgrazie di questo mondo, ma dopo aver letto il seguito si vede che invece sono tutt'altro, sono dirompenti

-> noi di solito conosciamo bene i 10 comandamenti, ma ... le beatitudini? quante e quali sono?

Esaminiamo questo capolavoro letterario e teologico, iniziamo dalla ... :

Struttura:

in Matteo troviamo 8 beatitudini: 8 è il numero della resurrezione, della vita completa, nuova, indistruttibile, del mondo definitivo; 8 è dato dal 7 (dal Genesi, ed il numero 7 indica la totalità) + 1 che è il giorno della resurrezione, e questo comporta che ... ->

- ... -> l'osservanza dei comandamenti nell'AT garantiva la vita terrena, l'accoglienza delle beatitudini garantisce già su questa terra una vita di qualità indistruttibile ...qui e ora, nel presente, non è un premio futuro, ma è già l'inizio di una dimensione definitiva

- le beatitudini sono composte da 72 parole: 72 erano considerate le nazioni conosciute, c'è l'elenco nel Genesi; si veda anche l'episodio del vangelo (Luca) in cui Gesù manda 72 discepoli a predicare → a tutto il mondo; inoltre, 72 è multiplo di 12, altro numero chiave nella Bibbia : quindi il 72 indica l'universalità del messaggio, per tutti i popoli, invece i comandamenti valevano per un singolo popolo, Israele

- le beatitudini sono sempre al plurale, cioè valgono per la -> comunità

- tema centrale: Regno di Dio

Versetto di introduzione:

  • vedute le folle ("folla" indica tutti, universalità, invece il "popolo" era solo Israele)

  • salì sul monte (nella Bibbia è il luogo della presenza e del contatto con Dio, in questo caso fa riferimento al Sinai "il" monte conosciuto dagli ebrei)

  • sedette (regalità / insegnamento) – esempi del verbo "sedere" in Matteo ...

  • gli si avvicinarono i discepoli : messaggio prima per loro, ma insieme anche per tutti

  • prendendo la parola (vedi: non di solo pane vive l'uomo ...)

  • insegnava ...

Notare: Beato in quel tempo significava felicità piena e totale, e si vede anche la beatitudine come effetto della benedizione di Dio (salmi, il 128 in particolare) ; Gesù invita alla pienezza di vita già qui in terra, in questa vita come vedremo ...

Si tratta cioè non di un messaggio alienante, ma di una promessa di felicità su questa terra.

(si consiglia di leggere anche il testo del vangelo per vedere la traduzione correntemente usata)

1) beati i poveri per lo spirito perché di essi è il Regno dei cieli : è la scelta esistenziale "totalizzante", "base", per il cristiano

-> tempo presente : è, già ora, qui, adesso, in non futuro...

Ma Gesù mai dichiara i poveri beati, la povertà è una maledizione, frutto dell'ingiustizia. Sono poi le traduzioni che hanno perso in significato; in Luca vediamo infatti: beati voi poveri, cioè voi discepoli che avete già fatto la scelta ("... e lasciate le reti lo seguirono")

-> per lo spirito: in questo vangelo la parola "spirito", così come usata in questo brano senza indicare "di Dio" o altro, indica un aspetto umano, una forza ed una ispirazione interiore, ed è anche la versione più accettata dai padri della Chiesa (Clemente di Alessandria: condividere). La traduzione "poveri nello spirito" potrebbe essere un atteggiamento spirituale, versione che è stata molto presente nella chiesa, ma in tutto il vangelo si vede che Gesù non predica solo un distacco teorico, ma una condivisione pratica, un distacco reale (da ricco che era si è fatto povero ... 2 Cor 8,9).

-> Gesù mai dice beata la povertà / i poveri: è compito dei cristiani eliminare la povertà

-> beato chi rinuncia alle ricchezze/accumulo e si fa povero per condividere, per eliminare le cause della povertà ("va, vendi quello che hai, ..."); i poveri avranno qualcuno che si prende cura di loro, è compito della comunità cristiana eliminare la povertà

-> beati quelli che volontariamente, liberamente e per amore, diminuiscono il loro tenore di vita per (condividere e) permettere a quelli che l'hanno troppo basso di alzarlo un po'

-> beati quelli che per amore si sentono responsabili della felicità e benessere degli altri

-> di essi è il regno dei cieli, cioè "regno di Dio": Dio è poco nominato da Matteo, perché gli Ebrei non pronunciavano il suo nome, ed il vangelo è scritto per gli ebrei (d'altronde anche noi alle volte diciamo: grazie al cielo, voglia il cielo, ...)

-> Dio viene chiamato re, il re ideale si prende cura dei suoi sudditi più poveri e deboli, amministra la giustizia perfetta; il regno inizia già qui, non è solo futuro: dal vangelo di Giovanni leggiamo "chi crede (adesione a) in me 'ha' la vita eterna"; la vita eterna (piena, completa, indistruttibile) inizia qui , ora ...  se c'è un gruppo che sceglie di essere responsabile della felicità altrui, Dio si prende cura di loro già qui subito (cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, il resto vi sarà dato ...)

-> se nessuno sarà bisognoso, allora crederanno che il Dio di Israele è il vero Dio, si veda la prima comunità cristiana come è raccontata negli atti

-> questa beatitudine condiziona tutte le altre

-> l'accettazione della prima beatitudine:

  • realizza la comunione di cuori e di beni, vedi ad es. At 4,32 e 2 Cor 8,13-14

  • manifesta gli effetti del Regno, At 4,33-35

  • risponde al disegno di Dio sul suo popolo"non vi sarà nessun bisognoso in mezzo a voi ..." Dt 15,4 – At 4,34 – Mt 5,5 terza beatitudine

2) beati gli afflitti perché saranno consolati: (vedi Is 61, dove si parla di liberazione concreta) oppure oppressi : il termine greco usato indica sofferenza forte e continua, delle vittime dell'oppressione politica ed economica, come si può vedere anche dall'esame di passi biblici cui l'evangelista fa implicitamente riferimento parlando di consolazione

-> saranno liberati : il verbo consolare non indica solo un'azione morale, ma un'azione positiva, fisica (il conforto invece indica un intervento più limitato); beati perché finirà l'oppressione, già qui e adesso, verrà eliminata la causa dell'oppressione (da parte della comunità cristiana) (nelle beatitudini di Luca troviamo: beati coloro che piangono ...stessa situazione indicata da Matteo)

3) beati i miti ... erediteranno la terra: la terra è vita, Matteo si rifà alla storia di Israele ed alla distribuzione della terra, poi accorpata dai latifondisti, cita il salmo 37,11 (nel salmo c'è solo 'terra', non c'è l'articolo , significa che erediteranno terra, della terra, genericamente).

In questo salmo si indica una situazione sociale disperata, diseredati, ma questi miti erediteranno LA terra, eredità dono di Dio come la terra promessa data in eredità (vedi Esodo), e questo grazie alla condivisione (impegno concreto) della comunità cristiana; la terra è anche metafora e garanzia di indipendenza e libertà

Un uomo senza terra è un uomo senza dignità, dice il Talmud ebraico.

Anche Gesù era "mite ed umile" in quanto servo, sottomesso; Mt 11,29 : imparare da Gesù mite ed umile di cuore, imitare lui che si pone "come colui che serve"

Miti: condizione di nonviolenza, per mansuetudine -> scelta, o sottomissione -> costrizione

Non si esclude quindi anche l'aspetto della mansuetudine, della nonviolenza, anzi è un aspetto fondamentale per il cristiano...

4) beati gli affamati ... saranno saziati: è il riassunto delle due beatitudini precedenti;

a) di questa giustizia, concreta, quella esposta nelle due beatitudini precedenti: la giustizia nella Bibbia non è la giustizia moderna, ma è l'atteggiamento di fedeltà al disegno di Dio, è la relazione d'amore tra Dio e gli uomini, e degli uomini tra di loro (vedere poi il comandamento di Gesù)

b) saziati: senso pieno di sazietà; questa parola che compare due volte in Matteo è un segnale: quando un evangelista usa una parola nel testo due sole volte, mette in relazione i due brani. Questa parola infatti si trova solo qui e nella -> condivisione dei pani e pesci (nel brano del Vangelo non c'è la parola 'miracolo' e neanche 'moltiplicazione') cioè se condividiamo i nostri beni tutti saremo saziati

-> se la giustizia si realizza nel dare il pane agli affamati, la sua assenza si manifesta in chi affama gli altri uomini per il suo tornaconto

-> felici quelli che hanno a cuore il bene altrui e fanno della giustizia una condizione di vita, la felicità consiste nel dare e non nel ricevere

NB : le prime tre beatitudini (dopo la prima generale) riguardano tutta l'umanità, è compito dei

cristiani provvedere; le altre 4 poi riguardano la comunità cristiana; non sono solo qualità,

ma caratteristiche della comunità che diventano riconoscibili

NB : in Luca sono assenti queste tre beatitudini 2 3 4

 

5) beati i misericordiosi ... : coloro che soccorrono, Dio li soccorrerà

nel V.T. la misericordia è attributo di Dio , nel N.T è di Gesù

-> solidarietà concreta, azione, di coloro che abitualmente aiutano a uscire dalle difficoltà

Riprende un versetto del profeta Osea (citato da Gesù) : "misericordia io voglio e non sacrifici" , Mt 9,13 e 12,7; i sacrifici del V.T. non hanno più validità

-> se noi ci sentiamo responsabili degli altri, "permettiamo" a Dio di esserlo di noi

-> "al momento in cui tu avrai bisogno, Dio ti farà trovare persone che aiuteranno te"

Notiamo che nella Bibbia la parola misericordia si presenta con due significati fondamentali: il primo indica l'atteggiamento della parte più forte (nell'alleanza, Dio stesso) verso la parte più debole e si esprime di solito nel perdono delle infedeltà e delle colpe; il secondo indica l'atteggiamento verso il bisogno dell'altro e si esprime nelle cosiddette opere di misericordia. In questo secondo senso il termine ricorre spesso nel libro di Tobia. C'è, per così dire, una misericordia del cuore e una misericordia delle mani. Non c'è solo l'aspetto materiale, ma anche misericordia / soccorso spirituale e morale. Qui è stato evidenziato l'aspetto materiale, di solito non evidenziato o non evidenziato abbastanza.

6) beati i puri di cuore ... : i limpidi, (senza doppiezza) vedranno / saranno intimi di Dio

- cuore anticamente non era la sede dell'affetto, ma equivalente alla nostra mente, coscienza

- vedi salmo 24 : retta coscienza, nel profondo del cuore, non la purezza rituale (ebrei) che era diventata solo un atteggiamento esteriore, formale

- vedi Mt 15,19 : "dal cuore infatti hanno origine propositi malvagi, omicidi, adulteri, etc etc"

- vedere la faccia di Dio; per la prima volta nelle Beatitudini compare esplicito nome di Dio, vuol dire anche accorgersi della presenza di Dio nella nostra vita

- in greco ci sono due verbi "vedere": qui verbo indica non la visione fisica, ma la percezione interiore, con il cuore (se viviamo la prima beatitudine ...)

- riprenderemo in seguito il "vedranno Dio" ...: anche qui la stessa parola usata solamente due volte nel Vangelo, in due brani diversi, li mette in relazione (**)

 

7) beati gli operatori di pace: i costruttori di pace, dove pace è non solo mancanza di conflitti, ma benessere materiale e spirituale, prosperità; Dio li considererà suoi figli

Non pacifici, ma pacificatori. Trovare mezzi adeguati ai tempi (in generale, vale anche per la prima beatitudine) – VT e NT : effetto della giustizia sarà la pace.

Beati coloro che "fanno" / "costruiscono" questa pace, azione fatta con amore e non con strumenti di potere, disponibilità ad intervenire dove i diritti sono calpestati

Quanti si adoperano per la felicità degli altri, saranno figli di Dio; saranno chiamati (azione divina) figli di Dio: "figlio" sta a indicare sia protezione divina, sia assomiglianza al Padre; la ricompensa per l'uomo di pace: nel VT avere discendenza, nel NT essere discendenza

Mondo da costruire (paradiso terrestre non realtà perduta, ma obbiettivo da costruire; Paolo: la creazione geme nell'attesa che diventiate figli di Dio ...)

8) beati i perseguitati ... : la fedeltà al disegno di Dio (vedi anche il versetto successivo) causa persecuzioni; giustizia = fedeltà al disegno di Dio

Beatitudine 1 : scelta dei poveri <- collegamento con -> Beatitudine 8 : mantenersi fedeli alla scelta, scelta volontaria; quelli che sono fedeli verranno perseguitati, è successo alle volte anche in nome di Dio.... La persecuzione non è un segno di sconfitta, anzi di crescita della comunità ...(si veda la parabola del seminatore, la più importante forse)

La società basata sul denaro non tollera l'esistenza di gente che non si adegua e cerca di modificare questa situazione di ingiustizia, ma Dio si pone con loro.

C'è di nuovo il verbo al presente; nelle altre dalla 2 alla 7 i verbi sono al futuro, cioè sono o saranno possibili se la prima beatitudine viene praticata al presente)

Le due beatitudini 1 e 8 insieme sono la condizione perché il regno di Dio si manifesti; infatti, al versetto successivo: "beati VOI ... quando vi insulteranno e vi perseguiteranno... voi siete il sale ma se perde il sapore ..., voi siete la luce ma non va tenuta nascosta ... ( beatitudini) "

Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti(comandamenti), anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli (minimo= esclusione) Chi invece le osserverà e le insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. -> se tu non osservi le Beatitudini ed insegni agli altri a non osservarle con il tuo comportamento, non entrerai nel regno dei cieli. All'interno della comunità c'è il servizio, verso l'esterno c'è il vivere le Beatitudini.

( "A chi ha sarà dato ..." : a chi produce amore, ... / "Voi farete segni più grandi ..." ) da approfondire

Proseguendo ...

... il parallelo Mosè – Gesù , vediamo che dopo aver portato al popolo di Israele i 10 comandamenti, Mosè insegna lo "shemà...":

"Ascolta Israele, il Signore è il nostro Dio, ..." (Dt 6,4...)

Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.

che per gli ebrei è la preghiera di accettazione dei dieci comandamenti, della legge.

Questa preghiera è:

  • la massima espressione del vecchio testamento: "amerai il Signore Dio tuo" (Dt 6,34, e c'è anche "ama il prossimo tuo come te stesso" in Lv 19,18)

  • limitata agli "ebrei"  chi è il prossimo per gli ebrei? era colui che apparteneva alla tribù, con poche estensioni (mentre invece vediamo la parabola del buon samaritano che cambia il concetto di prossimo)

  • limitata a "te stesso"  ma Gesù in Gv: "vi do un comandamento nuovo(*), amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi"

  • (*) nuovo non nel senso di "un altro più recente", ma nel senso di un comandamento di una qualità nuova, che sostituisce tutti gli altri

In Matteo c'è invece il Padre Nostro, che sotto forma di preghiera è l'accettazione e la pratica delle beatitudini, la cui struttura ricalca le beatitudini: 8 frasi, invocazioni, composte da 48 parole, è lo stesso schema (anche qui si nota che 48 è multiplo di 12):

1 : riguarda regno di Dio

3: riguardano i bisogni dell'umanità con la certezza che se questo gruppo è applicato i bisogni vengono risolti

in queste prime tre invocazioni è usato il pronome tu, "tuo": nome, regno, volontà, ci portano verso Dio ed il suo Regno

3 : riguarda le necessità all'interno della comunità

1 : l'ultima riguarda la difficoltà della persecuzione (parallelo con le Beatitudini, 1 e 8)

nelle ultime 4 invocazioni è usato il "noi" , nostro , atteggiamento per la comunità

Dopo l'invocazione iniziale ci sono 7 richieste : il 7 è il numero rappresentativo della totalità

Altro schema:

1 invocazione iniziale

3 richieste, di realtà buone

1 richiesta del "pane", che esamineremo con attenzione (notiamo per adesso che le 3 + 3 richieste iniziano con un verbo, questa richiesta invece con un nome, "il pane", ed è una richiesta di una realtà materiale, le altre no)

3 richieste di liberazione da fatti negativi

Le sette richieste, con al centro il pane, ricordano uno schema concentrico (si veda il candelabro a sette braccia degli ebrei, schema che è comune nella Bibbia) imperniato attorno al pane, probabilmente la realtà più importante. Anche in Luca, che riporta solo 5 richieste, quella centrale è il pane.

Secondo questo schema, possiamo vedere che anche le prime sette beatitudini sono organizzate in modo concentrico, e quella che risulta centrale, la domanda di giustizia, corrisponde alla domanda del pane, il che ci fa pensare al significato di questo pane, come vedremo tra poco.

Ma non approfondiamo qui ulteriormente questo schema : 7 beatitudini – 7 richieste .

 

 

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Letto 4903 volte Ultima modifica il Martedì, 14 Marzo 2017 21:53

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