andiamo solitari: Tu ed io.
Sicura, la tua nave solca l'onde
e, veloce, mi porta ad altre sponde…
Mentre il cielo s'incendia, incandescente
nel mar s'immerge il sole, lentamente,
come girandola a mille colori,
e l'acque ne riflettono i bagliori.
Quando ormai l'astro s'è spento nel mare,
gruppo di perle d'oro, Orione appare,
poi, quali gaie, vide fiammelle,
a mille a mille s'accendono le stelle.
Allor sgorga un canto dal mio cuore:
“Lodato sii Tu, dolce Signore,
pel sole che hai creato, per le stelle,
che luminose hai fatte, e molte e belle.
Lodato sii Tu, per questo mare
che a tua immensità mi fai pensare;
e ancor lodato sii, per questa brezza
che, dolcemente, il viso mi accarezza.
Ma più lodato sii per la pace
che in Te mi fai gustar, piena e verace”.
Del mio canto le note ai più lontani
lidi vanno, qual volo di gabbiani,
fendendo l'aere nella notte bruna
Da argentea nube squarciata, la luna
s'affaccia, bianca e muta, ad ascoltare;
mi bacia col suo raggio e poi scompare.
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