Famiglia Giovani Anziani

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Martedì, 01 Marzo 2005 13:59

Fra normalità e patologia

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Fra normalità e patologia

Spunti per riconoscere e trattare segni e sintomi

 

IL DISAGIO E’ UN INSIEME DI SEGNALI (SINTOMI) porta
quindi dei messaggi che vanno letti ed interpretati. Spesso il ragazzo
portatore di questi messaggi è lui stesso non del tutto consapevole del
loro contenuto.

IL DISAGIO può esprimere una FASE FISIOLOGICA
dell’evoluzione dei ragazzi che per potersi davvero separare dalla
dipendenza dei propri genitori debbono rifiutare i loro vecchi valori e
la loro condotta; questa separazione provoca anche dei sensi di colpa e
di sentimenti depressivi ambivalenti (= mi voglio separare, ma mi
dispiace che non mi vogliano più bene).

IL DISAGIO E’ PERICOLOSO: nonostante il fatto che
sia normale e fisiologico che in età preadolescenziale-adolescenziale
ci siano manifestazioni di disagio, alcune manifestazioni come uso di
spinelli, ormai diffuse, sono rischiose per un arresto del percorso
evolutivo, possono portare ad abbandono scolastico (burn-out), furti (e
quindi avvio di carriera penale), condotte a rischio (corse in
macchina, rapporti sessuali non protetti, uso alcool ecc.) che spesso
risultano forme di tentativo di suicidio, a volte inconsapevoli, ma non
per questo meno efficaci nel risultato. La solitudine rispetto ai
coetanei è un importante fattore di rischio e di segnale negativo.

IL DISAGIO è anche UNA SPERANZA PER LA SOCIETA’
perché provoca rinnovamento, critica alle abitudini senza motivo,
ricerca di purezza ed idealismo; in questo senso spesso le
manifestazioni giovanili sono criticate e sottovalutate bonariamente
dagli adulti proprio perché invece essi sanno del potenziale "vero" che
in esse c’è; allo steso tempo il rischio è che, se non guidato, questo
tipo di disagio si manifesti solo in inutili rotture e rumore musicale
senza nessuna costruzione.

LO SCAUTISMO E’ UN BUON METODO per trattare il disagio:



1. per raccogliere i segnali di sofferenza abbiamo
lo strumento della PPU che assume in quest’ottica grande valore e
richiede preparazione, impegno e senso di responsabilità

2. per stimolare lo sviluppo autonomo (protagonista)
delle proprie convinzioni, mantenendosi però all’interno di valori
condivisi, trattando con adulti diversi dai genitori: i ragazzi con
sintomi di disagio (problemi di comportamento) non vanno separati e
puniti, ma integrati e responsabilizzati. Da questo impegno sicuramente
emerge anche il problema della fatica del capo e della conseguente
necessità di discutere dei problemi dei ragazzi in Staff e Co.Ca. per
condividere le responsabilità.

È interessante vedere come su questa intuizione di
protagonismo si schierino specialisti nel campo della cura e della
prevenzione degli adolescenti dissociali: nelle conclusioni del testo
"I DISTURBI PSICOSOCIALI DEI GIOVANI" Michael Rutter che da anni si
occupa del disagio giovanile, sottolinea l’importanza nel trattamento
dei ragazzi devianti il coinvolgere i giovani nel progettare il proprio
futuro: i giovani dovrebbero essere coinvolti nella ricerca delle
soluzioni, non solo perché hanno molto da offrire con idee fresche ed
innovative, ma anche perché il loro coinvolgimento potrebbe affrontare
una delle difficoltà principali cui si trovano di fronte: la mancanza
di controllo sulle proprie vite e la mancanza di opportunità con cui
poter contribuire alla società.

E ancora: "i giovani accetteranno con entusiasmo
il loro ruolo di fronte ai problemi che riguardano l’intera società,
oltre che loro stessi. Ma la ragione del loro coinvolgimento non si
limita ad un effetto positivo sulla loro psicologia e non dipende dal
loro diritto di partecipare alle decisioni che riguardano direttamente
la loro vita. La società deve contare su questi giovani per agire come
una forza costruttiva verso il cambiamento sociale".
(Rutter M., Armando, Roma, 2002)


3. per mantenere agganciato il ragazzo al gruppo dei
pari con una attenzione a curare le relazioni interpersonali che
risultano un fattore protettivo determinante contro il disagio.


Stefano Costa

(AGESCI Proposta educativa)

Letto 2165 volte Ultima modifica il Giovedì, 05 Maggio 2005 12:03

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