LA DIDACHE'
di Lorenzo Dattrino
La Didachè. E' un'opera di autore ignoto , facente parte della letteratura sub-apostolica, scritta in lingua greca affine a quella neo-testamentaria. Il titolo completo è il seguente: Dottrina dei dodici apostoli.
Il manoscritto greco fu scoperto dal metropolita Briennios di Nicomedia nel 1873.
L'autore, probabilmente un giudeo cristiano, riflette lo stato, l'ambiente e la mentalità religiosa della comunità cristiana del primo secolo.
I sedici capitoli dello scritto sono distinti in quattro gruppi:
Catechesi morale per coloro che si preparano a ricevere il battesimo.
Vi si trovano descritte le due vie: quella della vita (cc. 1-4) e quella della morte (cc 5-6);
Istruzione liturgica, con particolare riguardo al battesimo (C.7 ), al digiuno e alla preghiera (c 8) e all'eucaristia (cc.9-l0);
Statuto disciplinare: istruzioni relative agli obblighi delle comunità nei confronti dei ministri del Vangelo itineranti (apostoli, profeti e dottori), con accenni atti a saper distinguere i veri dai falsi ministri;
Contenuto escatologico : esortazione a stare in guardia, pronti alla venuta dell'ultimo giorno ormai imminente (Parusia).
Perché il lettore possa farsi un'idea del contenuto di questa operetta, trascriverò due brani nella traduzione in lingua italiana ad opera di A. Quacquarelli in I Padri Apostolici , Roma 1978 ,pp. 29-30 e 34-36:
La via della vita e la via della morte. (Cap. 1)
Preghiera eucaristica (Capp. 9-10)
La via della vita e la via della morte
"Due sono le vie, una della vita e una della morte; la differenza tra le due vie è molta. La via della vita è questa: I . Amerai Dio che ti ha creato; II. Ama il prossimo tuo come te stesso; non fare ad altri tutte le cose che non vuoi che avvengano per te. L'insegnamento che deriva da tali parole è questo: benedite coloro che vi maledicono e pregate per i vostri nemici, digiunate per i vostri persecutori. Quale è il merito se amate quelli che vi amano? Anche i pagani non fanno lo stesso ? Amate quelli che vi odiano e non avrete nemici . Allontana le passioni della carne e della materia. Se qualcuno ti da uno schiaffo sulla guancia destra, offrigli anche l'altra e sarai perfetto. Se qualcuno ti costringe a fare un miglio , fanne con lui due; se qualcuno ti toglie il mantello, dagli anche la tunica. Se qualcuno ti prende una cosa tua, non chiederla; non lo potrai. A chi chiede, dai e non richiedere; a tutti il Padre vuole che siano dati i suoi beni. Beato chi dona secondo il comandamento: egli non è punibile. Guai a chi riceve; se riceve, avendone necessità, è senza colpa; se riceve, non avendone necessità, renderà conto. Posto in prigione sarà interrogato su ciò che ha fatto e non sarà liberato sino a quando non avrà restituito l'ultimo quadrante. Altre cose a tal riguardo sono state dette: "Suda la tua elemosina nelle tue mani, in modo che tu non conosca a chi la dai"."
Preghiera eucaristica
Per l'eucaristia ringraziate così.
Prima sul calice:
"Ti ringraziamo, o Padre nostro,
per la santa vite di Davide tuo servo,
che a noi rivelasti per mezzo di Gesù, tuo figlio.
A te la gloria nei secoli".
Per il pane spezzato:
"Ti ringraziamo, Padre nostro,
per la vita e la conoscenza
che a noi rivelasti per mezzo di Gesù tuo figlio.
A te la gloria nei secoli.
Come questo pane spezzato era sparso sui colli
e raccolto divenne una cosa sola,
così la tua chiesa si raccolga dal confini della terra nel tuo regno,
poiché tua è la gloria e la potenza per Gesù Cristo nei secoli".
Nessuno mangi o beva della vostra eucaristia,
tranne i battezzati nel nome del Signore.
Per questo il Signore disse "Non date le cose sante ai cani".
Dopo esservi saziati, ringraziate così:
"Ti rendiamo grazie, o Padre santo,
per il tuo santo nome
che hai fatto abitare nei nostri cuori
per la conoscenza, la fede e l'immortalità
che rivelasti a noi per mezzo di Gesù tuo figlio.
A te la gloria nei secoli.
Tu, Signore onnipotente, hai creato ogni cosa per il tuo nome
e hai dato agli uomini,
a piacere, cibo e bevanda perché ti rendano grazie,
a noi donasti un cibo spirituale,
una bevanda
e una vita eterna per mezzo del tuo Figlio.
Prima di tutto ti ringraziamo perché sei potente;
a te la gloria nei secoli.
(Didachè, cc. 1 e 9-10. Tr. di A. Quacquarelli, I Padri apostolici, Roma 1978, pp. 29-30 e 34-36)