Mondo Oggi

Giovedì, 13 Gennaio 2011 16:58

La «generosità» veneta nell'Abruzzo terremotato

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di Gianni Belloni
da Carta

L'ineffabile Borghezio ne fa una questione etnica – «gli abruzzesi non si danno da fare nella ricostruzione in quanto meridionali» - ma tra le macerie dell'Aquila si aggirano anche molti veneti. Ma non è detto, solo perché «padani», che se ne debba andare fieri.

A spulciare il dossier confezionato dall’associazione Libera sulle numerose ombre che contraddistinguono la cosiddetta ricostruzione dell’Abruzzo, dal titolo «Crepe, 6 aprile 2009 ore 3.32, la fine dell’isola felice», si riamane stupefatti dal ruolo esercitato dal nordest nella ricostruzione abruzzese. Incontriamo la vicentina Maltauro che si è aggiudicata una parte notevole dei lavori del progetto C.a.s.e. in società con la Taddei s.p.a. con cui ha costituito la Edimal.

La Taddei è ora operativa anche a Padova nella costruzione del «Ponte Verde», e appartiene al gruppo Edimo, di cui Libera scrive: «alcuni anni fa la Edimo ha registrato un’improvvisa quanto repentina crescita, giungendo anche ad aggiudicarsi sostanziosi appalti per l’aeroporto di Malpensa e aprire sedi e almeno 9 società in Italia e all’estero, dalla Romania alla Libia», mentre il periodico L’editoriale segnala «che la Dia abbia segnalato più volte ‘collegamenti tra la società e personaggi riconducibili alla famiglia Rinzivillo’». La Edimal ha subappaltato parte dei lavori alla Icg di Gela a cui, nell’estate 2009 è stato ritirato il certificato antimafia. Ma non solo. Gli investigatori della Dia scoprono che 13 dei 26 dipendenti della Icg e due dei tre amministratori avevano precedenti penali, tra cui un collaboratore di giustizia e un ex componente della stidda. Il dipartimento di protezione civile, la stazione appaltante del progetto C.a.s.e., è costretta a revocare, unico caso nella ricostruzione abruzzese, il subappalto alla Icg.

Ma la parte del leone le società nordestine la fanno nel contestato progetto della società «Europa Risorse Sgr Spa» guidata dall’abruzzese Antonio Napoleone. Quest’ultimo ha inaugurato la partecipazione di fondi immobiliari privati nella ricostruzione aquilana – come annunciato al giornale di area Cl, Tempi, e denunciato in un approfondito dossier dal comitato 3e32 – con l’attiva collaborazione della Protezione civile di Bertolaso che con una serie di ordinanze ad hoc ha legittimato, e dato un potente e determinante supporto, il ruolo della società finanziaria. La società di Napoleone ha acquistato, grazie anche all’intervento della cassa di risparmio dell’Aquila e della Fintecna, e tramite il fondo immobiliare Aq, una serie di appartamenti per gli sfollati. Non parliamo di solidarietà: gli appartamenti sono in affitto e saranno, tra 5 anni rivenduti a prezzo di mercato. «Nonostante le promesse – scrive infatti Matteo Marini sull’Espresso – il fondo Aq non è vincolato a vendere ad un prezzo scontato».

Dietro a Europa risorse Sgr Spa, come hanno denunciato i parlamentari dell’IdV, Leoluca Orlando e Augusto Di Stanislao in un’interrogazione parlamentare, «si cela un finanziere come Massimo Caputi, molto noto alle cronache giudiziarie, essendo sotto inchiesta per riciclaggio, aggiotaggio e ostacolo all’attività di controllo di Consob e Bankitalia». Il gruppo di imprenditori nordestini ha, al pari di Antonio Napoleone, consistenti interessi d’affari nell’est Europa. Ed è grazie a questi comuni interessi che costituiscono, nel 1998, la società Bpd development srl, operante nel settore immobiliare, edilizio e finanziario, società che nel 2000 entra in società con Doughty Hanson & Co, multinazionale della finanza, formando la Europa risorse srl da cui, nel 2009, prende corpo la Europa Risorse Sgr Spa, una società di gestione del risparmio. Quella che interverrà all’Aquila. I compagni d’affari di Napoleoni, e di Caputi, stanno tutti tra Conegliano, Vittorio Veneto ed Asiago. Le società che costituiscono la Bpd development srl, sono la Itaca srl, amministratore unico Luciano Mazzer, la Fiuminvets srl di Valentino Barbierato, la I&M, amministratore unico Ilario Fantuzzi, e la Tolfin srl di Stefano Tolin. La Tolfin, la Itaca e la Fiuminvest, secondo il quotidiano online abbruzzese «Prima di noi», sono consocie di attività similari in Lussemburgo.

Le frequentazioni lussemburghesi non finiscono qui: «il 14 febbraio 2007 i soci di Napoleone costituiscono in Lussemburgo – scrive Manuele Bonaccorsi in una recente inchiesta pubblicata da Left – una società anonima, la Box. I, con sede al 17 di rue Beaumont. Impresa che il 17 agosto 2010 viene assorbita da un’altra società anonima, la Tegola International, controllata dalla Tegola canadese, azienda di costruzioni con sede a Vittorio Veneto e con uno stabilimento in Russia». L’amministratore delegato della Tegola canadese è Stefano Tolin, mentre l’amministratore delegato è Luciano Mazzer. Mazzer è socio in affari in diverse società, tra cui la Tegola candese, con Valentino Barbierato, anziano re del mattone nell’altipiano di Asiago, e, dal 2005, attraverso Gascom, si occupa di energia, gas in particolare, ma anche eolica, con la le società Liberi Vento e 2GPower srl, in Campania e Sicilia. Barbierato si occupa anche di rifiuti avendo dato vita a «due progetti di termovalorizzazione, uno in Lombardia e l’altro in est Europa» come si legge sul sito della società. Si occupa di rifiuti e di energia, pure nell’est Europa, anche Ilario Fantuzzi, amministratore unico della Cogener società di servizi energetici srl. Un pacchetto di mischia consolidato che dalla pedemontana veneta all’est Europa, e tramite grossi, ma non specchiati, finanzieri, è sbarcato nel sofferente Abruzzo. Passando, chissà perché, dal Lussemburgo.

Letto 5978 volte Ultima modifica il Venerdì, 14 Gennaio 2011 17:07

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